In Italia disoccupazione record
Intanto ieri al Senato è passata la Riforma del lavoro
Vola la disoccupazione e cresce in maniera preoccupante fra i giovani il numero dei senza lavoro. "Il numero dei disoccupati, pari a 2.615 mila, cresce dell'1,5% (38 mila unità) rispetto a marzo - spiega l'Istat -. Su base annua il numero di disoccupati aumenta del 31,1% (621 mila unita'). Il tasso di disoccupazione si attesta al 10,2%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a marzo e di 2,2 punti su base annua". E' il tasso più alto da gennaio 2004.
"Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 611 mila. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 35,2%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto a marzo ma in aumento di 7,9 punti su base annua", continua l'Istat. "Gli inattivi tra 15 e 64 anni diminuiscono dello 0,1% rispetto al mese precedente. In confronto a marzo, il tasso di inattività risulta invariato e si mantiene al 36,6%", conclude l'Istat.
Ad aprile 2012 gli occupati sono 22.953 mila, in diminuzione dello 0,1% (-28 mila unità) rispetto a marzo. Il calo è determinato dalla contrazione dell'occupazione maschile. Nel confronto con lo stesso mese dell'anno precedente l'occupazione segna un aumento dello 0,1% (23 mila unita'). Il tasso di occupazione è pari al 57,0%, invariato in termini congiunturali ma in aumento di 0,2 punti percentuali nel confronto tendenziale.
"Nel primo trimestre 2012, il numero di occupati registra una flessione tendenziale dello 0,4 per cento (-81.000 unità), a sintesi del calo dell'occupazione maschile (-1,2%, pari a -168.000 unità) e del nuovo incremento di quella femminile (+0,9%, pari a 87.000 unità). La discesa dell'occupazione interessa l'intero territorio nazionale. Nel Nord (-0,3%, pari a -32.000 unità) e nel Mezzogiorno (-0,2%, pari a -15.000 unità) coinvolge la sola componente maschile; nel Centro, dove il calo è più ampio (-0,7%, pari a -34.000 unità), entrambe le componenti di genere", continua l'Istat. "Per il secondo trimestre consecutivo emerge una significativa riduzione degli occupati italiani (-155.000 unità, in confronto allo stesso periodo di un anno prima), dovuto esclusivamente alla riduzione della componente maschile. Sebbene con intensità inferiore al recente passato, prosegue l'incremento dell'occupazione straniera (+36.000 uomini e +38.000 donne)", conclude l'Istat.
Intanto ieri, il Senato ha approvato con 231 voti a favore, 33 contrari e 9 astenuti la riforma del mercato del lavoro. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera. In Aula era presente e ha votato anche il presidente del Consiglio Mario Monti.
Durante le dichiarazioni di voto finale sul provvedimento, i senatori Idv hanno esposto sui taschini della giacca una foto del ministro del Welfare Elsa Fornero in forma di segnale di 'divieto' con la scritta "esodati dai diritti".
In mattinata la seduta era stata aperta con la votazione della terza fiducia sul ddl lavoro, in particolare sul maxi emendamento del governo interamente sostitutivo degli articoli dal 41 al 54. A favore si sono espressi 239 senatori, 31 i contrari, un astenuto. Subito dopo la quarta e ultima fiducia al maxi emendamento sostitutivo degli articoli dal 55 al 77. I voti favorevoli sono stati 238, 33 i contrari, un senatore si è astenuto.
"L'obiettivo della riforma del lavoro ma anche quello dell'attività di governo" è quello di mandare un messaggio "di fiducia ai giovani", ha commentato con i giornalisti Monti definendo la stessa riforma una legge "di profonda struttura", che "è stata accompagnata da un dibattito intenso", profondo e "giusto". "Non è facile - ha detto ancora il premier - parlare di fiducia" in un momento come l'attuale, "ma i giovani devono sapere che l'Italia è governata, non per cercare il plauso delle categorie, ma il bene dei giovani". "Credo che il governo - ha aggiunto - debba guardare soprattutto alle valutazioni che vengono da organismi imparziali, come quelle date dalla Commissione Ue e dall'Ocse che hanno sottolineato l'importanza di questa riforma nel contesto di altre, come quella sulle pensioni. Mi rallegro con il ministro Fornero - ha precisato - perché questa riforma, come quella delle pensioni, è un esempio sul piano internazionale".
A chi gli ha domandato se il ddl lavoro arriverà 'blindato' alla Camera, ha risposto: "A noi interessa il buon esito della riforma: faremo le valutazioni che saranno necessarie, siamo molto incoraggiati dal successo del Senato".
Critico il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. "Il disegno di legge è squilibrato - ha sottolineato - Non interviene sufficientemente nel contrasto alla precarietà, ha delle soluzioni sugli ammortizzatori che contrastano e che contrasteranno con la dimensione della crisi e con la gestione che ci sono dei problemi. E quindi contienueremo le nostre iniziative, siamo in presidio davanti al Senato, per provare a modificare il provvedimento alla Camera".
Riforma "negativa" per la Lega Nord che, attraverso le parole del capogruppo alla Camera Gianpaolo Dozzo, ha detto che questa riforma "non porterà posti di lavoro, ne accrescerà i costi e non è stata affrontata la questione dei dipendenti pubblici. L'unica cosa positiva è l'approvazione di un emendamento della Lega che toglie la pensione ai mafiosi". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ign]