In Italia l'industria del gioco va alla grande
Il ''sistema gioco'' si conferma uno dei settori più in salute dell'economia italiana
Il "sistema gioco", che coinvolge circa 30 milioni di italiani, si conferma uno dei settori più in salute dell'economia nostrana: ha fatturato, nel 2008, infatti, circa 4,7 miliardi di euro, pari al 5% dei consumi delle famiglie, impiega oltre 70 mila dipendenti e ha stimolato investimenti immateriali da parte dei concessionati di 5,4 miliardi di euro.
E anche il futuro appare in discesa: per il triennio 2009-2011 è prevista una crescita del 15% annuo. Ad offuscare il quadro, però, il gioco clandestino che, si calcola, sottrae al settore, risorse che oscillano tra i 4,5 ed i 6 miliardi.
E' questa la fotografia scattata da una ricerca del Censis, dal titolo 'Gioco ergo sum, 10 anni di crescita e innovazione nel mercato dei giochi' presentata ieri nel corso del convegno promosso a Roma dall'Associazione "Giochi e Società" in collaborazione con Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici.
Per l'indagine, inoltre, il 68% degli importi giocati viene redistribuito tra gli stessi giocatori e il saldo netto per il sistema economico è stato, nel 2008, di circa 14,8 miliardi. Non solo. Ad essere stimolato anche lo sviluppo tecnologico visto il livello del valore aggiunto aggregato, pari a 2,5 miliardi di euro, e degli investimenti immateriali, sostenuti nel triennio, pari a 5,4 miliardi, con una percentuale di investimento in ricerca e sviluppo dello 0,6% del fatturato contro una media di 0,3 degli altri settori.
"Speriamo che il comparto del gioco abbia finalmente raggiunto la consapevolezza della propria importanza e che soprattutto di questa importanza si sia data prova a tutte le istituzioni interessate", ha commentato il presidente dell'Associazione "Giochi e Società", Massimo Passamonti, che sollecita "un passo decisivo per fare del settore dei giochi un'occasione importante di crescita del paese". [Adnkronos]