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In Italia salgono a 5 i casi di influenza A/H1N1

Tutto è sotto controllo ma bisogna prepararsi bene per il prossimo autunno, quando il virus potrebbe ritornare favorito dal clima

05 maggio 2009

AGGIORNAMENTO
Salgono a cinque i casi in Italia  - Salgono a cinque i casi certi di 'febbre suina' in Italia.
E' stato confermato oggi dall'Istituto superiore di sanità un altro caso, il quinto, di positività alla nuova influenza umana A/H1N1. Si tratta di un uomo di 32 anni rientrato da un viaggio in Messico il 30 aprile, che accusando febbre e sintomatologia influenzale si è recato all'ospedale Careggi di Firenze dove "è stato ricoverato e sottoposto a terapia antivirale". Lo riferisce in una nota il ministero del Welfare. "Attualmente - sottolinea - l'uomo è in buone condizioni e sono in corso di valutazione le dimissioni dall'ospedale. Anche il padre dell'uomo, che viaggiava con lui, è stato sottoposto a terapia antivirale".
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Sono saliti a quattro i casi di influenza A/H1N1 in Italia. La conferma arriva dal Ministero del Welfare, che ha reso noti i risultati dell'Istituto Superiore di Sanità su altri due pazienti risultati positivi ai test. "Il primo dei due casi è una ragazza di 16 anni, rientrata in Italia da un viaggio in Messico - si legge in una nota del dicastero - che ha accusato sintomi influenzali il 29 aprile ed è stata ricoverata presso l'Ospedale Spallanzani di Roma dove è stata sottoposta a trattamento con terapia antivirale. Il secondo caso confermato ieri è un bambino di 11 anni ricoverato presso l'Ospedale Bambin Gesù di Roma, anch'esso proveniente da un viaggio in Messico, che ha avuto febbre e sintomi influenzali. Il bambino è stato trattato con terapia antivirale".

"L'aumento dei casi in Italia era previsto - sottolinea il ministero - ma ciò non desta particolare preoccupazione sia perché questo nuovo virus è responsabile di una sintomatologia più leggera di quella determinata dal virus dell'influenza stagionale, sia perché l'Italia dispone di scorte sufficienti di farmaci indicati per il trattamento di questa infezione nonché di Centri di riferimento di eccellenza per il ricovero e il trattamento delle persone affette". "Si ricorda inoltre - aggiunge il dicastero - che sono già state assunte tutte le misure preventive necessarie per limitare la diffusione del virus nel nostro Paese".

Intanto è risultato positivo al primo test, quello effettuato dai laboratori interni, l'uomo ricoverato da l'altro ieri sera nel reparto malattie infettive dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, a Firenze, e fortemente sospettato di essere affetto dal virus della nuova influenza. Si tratta di un 32enne rientrato a Malpensa da Città del Messico il 30 aprile sera. L'uomo ha mostrato i primi sintomi influenzali nella notte tra giovedì e venerdì scorsi. E' stato sottoposto all'esame del tampone per il virus A/H1N1, subito inviato a Roma all'Istituto Superiore di Sanità, cui spetta la dichiarazione ufficiale di positività. Il 32enne, sottoposto a cura immediata, sta bene ed è in stato di isolamento. Il padre e un amico sono sottoposti a profilassi virale e la compagnia aerea è stata avvertita per avviare le procedure internazionali di rintraccio dei passeggeri seduti nei posti vicini al paziente.
Dei 13 casi toscani all'attenzione dei sanitari, 12 sono risultati negativi: quello del 32enne fiorentino è l'unico caso 'sospetto', oltre al 'paziente zero', il 50enne di Aulla (Massa Carrara) primo caso in Italia risultato positivo al virus.

In Sicilia "nessun sospetto" - "La catena di responsabilità già avviata in Sicilia per fronteggiare l'eventuale presenza di casi sospetti di influenza suina è già operativa ed è assolutamente all'altezza delle misure di precauzione richieste dal Ministero della Salute. In Sicilia la situazione resta sotto controllo e non è stato ancora confermato alcun caso sospetto".
L'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, al termine della riunione del Comitato regionale per le pandemie che si è svolto ieri all'Assessorato regionale alla Sanità conferma l'assenza di pericoli.
"La riunione è servita per una ulteriore definizione dei protocolli operativi da mettere in pratica - ha affermato - in caso di ulteriore innalzamento delle soglia di allarme da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità". Il Comitato ha ribadito "l'importanza del ruolo dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta che rappresentano il primo filtro verso il ricovero in ospedale". Dunque il comitato ha invitato "a non lasciarsi prendere dalla psicosi e ricorda che la definizione di caso sospetto, secondo le linee ministeriali, riguarda quei pazienti con sintomi influenzali che provengono da zone geografiche a rischio". "In questi casi, la cosa più importante è chiamare il proprio medico di famiglia per monitorare la situazione - dice Russo - Infatti, come avviene in tutte le parti del mondo, sono i medici di famiglia e i pediatri le prime 'sentinelle' nel caso di epidemie influenzali"

L'influnza A/H1N1 potrebbe riaffacciarsi in autunno - Dal Messico e dagli Stati Uniti arrivano segnali "incoraggianti", ma dopo i primi quattro casi finora confermati in Italia non è ancora il momento di archiviare le preoccupazioni legate alla febbre suina. "Fra le ipotesi c'è quella che oggi il virus dell'influenza suina abbia fatto una specie di 'promo', uno spot promozionale. Nelle prossime settimane infatti, complice il caldo, il virus sembrerà sparire", prevede il virologo dell'università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco. "Ma poi in autunno, con condizioni climatiche più favorevoli, potrebbe tornare e diventare uno dei microrganismi responsabili dell'influenza stagionale, con gli stessi effetti e danni che potrebbero essere moltiplicati", dice lo specialista, che ricorda come "nella stagione 2008-2009 l'influenza 'classica' ha fatto 4.500 morti in Italia. Decessi mal contati - sottolinea il virologo all'Adnkronos Salute - perché per lo più si muore di complicanze, e non tutte vengono sempre collegate al virus". Dunque se una normale influenza "è degenerata in complicanze per circa 4 milioni di italiani, uccidendone almeno 4.500, possiamo pensare - stima l'esperto - che la nuova influenza si diffonderà il triplo, con 12 milioni di casi, uccidendo anche tre volte di più".

Di questa minaccia si terrà conto nel disegnare il vaccino anti-influenzale per la prossima stagione, assicura l'esperto. "Al siero trivalente già previsto - racconta Pregliasco - c'è l'ipotesi di abbinare un vaccino monovalente successivo, da somministrare in seguito, quindi con due dosi. Oppure si potrebbe pensare a un quadrivalente (tre più uno), per proteggere contro tutti i possibili virus influenzali".
Chi vaccinare, oltre agli anziani, ai malati e alle persone immunodepresse? "Ci sarà una pianificazione specifica che, tenendo conto della situazione e degli scenari più probabili, potrà prevedere la somministrazione diversificata del vaccino anche a categorie diverse di persone rispetto a quanto accade di solito", dice l'esperto. Nel caso di pandemia, ricorda Pregliasco, "ci sono tappe precise e indicazioni specifiche per la somministrazione del vaccino, a partire dagli operatori sanitari". In ogni caso, il sistema di allerta dell'Organizzazione mondiale della sanità "in poco tempo ha raggiunto un livello molto alto, cinque contro solo la fase tre dell'influenza aviaria". E questo da' un'idea della capacità di diffusione del patogeno, "che comunque ha le caratteristiche di una normale influenza, con dolore muscolare, febbre più o meno alta, tosse. Dunque non deve terrorizzare - conclude - ma è opportuno tenere sempre alta la guardia".

Intanto l'Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze ha avviato i lavori farmaco per trovare il farmaco anti-H1N1. Da polvere di principio attivo a farmaco pronto da somministrare agli italiani contro la nuova influenza.
All'Istituto è partita ieri l'operazione di incapsulamento delle 30 milioni di dosi di oseltamivir (Tamiflu), efficace contro l'epidemia di febbre partita in Messico dai suini e ormai diffusa a livello internazionale per contagio diretto uomo-uomo. "Al momento stiamo preparando un lotto pilota di capsule per controllare la stabilità del prodotto - spiega Domenico Cotroneo, della Rsu dell'Istituto fiorentino - Già in passato avevamo fatto delle prove, quindi ora possiamo dire di essere in piena fase operativa", aggiunge. L'attività "coinvolge circa 12 operatori" su un totale di 90 dipendenti, 73 civili e 17 militari. "Come da indicazioni ricevute dal ministero - continua Cotroneo - procediamo al ritmo di circa 70 mila capsule al giorno: 71 mila più o meno. Per ora lavoreremo tutti i giorni, probabilmente weekend esclusi", precisa, a meno che dal ministero non arrivi la disposizione di accelerare l'operazione di incapsulamento. In tutto l'Italia può contare su 40 milioni di dosi di farmaci antivirali: 30 milioni di Tamiflu e 10 di zanamivir (Relenza).

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it, Adnkronos Salute]

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05 maggio 2009
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