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In Italia si riduce la spesa per gli alimentari, ma gli italiani dicono di mangiare bene lo stesso

Mangiare meno vabbé, ma mangiare male perché?

20 ottobre 2005

Il carovita, il caroeuro e la crisi, sempre questa crisi. Fatto sta che nell'ultimo anno circa il 25% degli italiani (di età superiore ai 14 anni) ha ridotto le spese per mangiare ma, paradossalmente, il 75% degli adulti afferma di adorare il mangiar bene.
Lo ha rivelato la Coldiretti, in occasione degli ultimi dati Istat sulla povertà, sulla base del primo monitor sull'evoluzione degli stili alimentari degli italiani elaborato dalla società Astra.
A confermare la tendenza ad un contenimento dei costi è la perdita di peso delle marche della grande industria alimentare con il 43% degli italiani che afferma di preferire i prodotti non di marca e che non fanno pubblicità. Siamo però di fronte secondo la ricerca ad un apparente ''paradosso sociale'' poiché - sostiene la Coldiretti - se da un lato si riduce la spesa per l'alimentazione dall'altro il mangiare e il bere bene divengono sempre più importanti e gratificanti.
Lo dimostra il fatto che, continua la Coldiretti, per la maggioranza degli italiani (55%) il mangiare rende addirittura felici e che solo un italiano su sette sostiene di mangiare solo per sopravvivere. Peraltro sono 9,2 milioni gli adulti che affermano di dare più importanza al cibo rispetto a 2-3 anni fa, un numero superiore a quelli che dicono l'opposto.

La Coldiretti ha osservato ancora che per l'80% degli italiani mangiare bene significa scegliere i cibi della tradizione o nel 74% quelli ''tipici della mia zona'', a dimostrazione che esiste una preferenza di massa per alimenti che valorizzano le radici familiari, la cultura locale, il territorio e le proprie origini.
Si tratta, conclude la Coldiretti, della conferma dell'importanza di rafforzare il legame con il territorio della produzione agroalimentare Made in Italy anche attraverso una informazione trasparente sul luogo di coltivazione o di allevamento dei prodotti agricoli impiegati per offrire maggiori garanzie di qualità e di sicurezza alimentare ed ambientale ai consumatori.

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20 ottobre 2005
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