In mostra a Siracusa, fino al 14 ottobre, l'ariete di bronzo raccontato da Cicerone
L'unico documento delle grandi creazioni in bronzo esistenti a Siracusa, verrà clonato
La statua raffigura un ariete accovacciato, colto nell’attimo che precede il movimento. La maestria dell’artista si manifesta nella costruzione dell’opera e nella concezione della vibrante testa volta a sinistra, nell’efficace rendimento dei dettagli anatomici e della tensione che anima l’ariete.
L'opera, alta 79 centimetri e lunga 138, è l'unica documentazione delle grandi creazioni in bronzo esistenti a Siracusa, di cui più volte parla Cicerone nei suoi scritti. La statua dell’ariete è la superstite di una coppia, che originariamente, forse, decorava a Siracusa la reggia di Agatocle e che, in età medievale, era collocata su due mensole ai lati del portale di Castello Maniace.
La coppia delle due statue nel 1448 venne concessa a Giovanni Ventimiglia che da Siracusa la trasferì a Castelbuono, acquisita successivamente all’erario regio venne destinata a Palermo dove, esposta nel palazzo del Viceré suscitò l'ammirazione di Jean Houel ed anche di Goethe.
Una delle due statue purtroppo andò perduta, perché distrutta da un colpo di cannone durante i moti insurrezionali del 1848, l’altra fu destinata da Vittorio Emanuele II al Museo Archeologico Salinas di Palermo, che l'ha concessa per un mese al Paolo Orsi.
L’assessore regionale ai Beni culturali, Fabio Granata, ha annunciato alla presentazione della mostra, la prossima clonazione dell’ariete, saranno, infatti, realizzate due copie perfettamente identiche all' originale che saranno poste nel Castello Maniace, esattamente dove erano collocati i due esemplari ellenistici.
L'ariete resterà in mostra sino al 14 ottobre ed è visitabile dalle 9 alle 14 e dalle 15 alle 18.
Nei giorni festivi l'apertura è dalle 9 alle 14. Chiusura il lunedì.