In prescrizione il processo per il furto della Venere di Morgantina?
La statua greca in tufo calcareo scolpita tra il 425 e il 400 avanti Cristo è oggi esposta al 'Paul Getty Museum' di Malibù.
''Tutti i nostri sforzi di raccordo con il nucleo di tutela del patrimonio artistico dei carabinieri per restituire al nostro patrimonio la 'Venere di Morgantina' rischiano di andare in fumo - dice Granata - se il processo d' appello per ricettazione andra' in prescrizione, poiche' la sentenza, in virtu' delle recenti convenzioni internazionali, e' propedeutica ed elemento indispensabile alla restituzione del prezioso reperto''.
Granata ha annunciato che nei prossimi giorni incontrerà il presidente della corte d' appello di Caltanissetta per individuare una soluzione che scongiuri la prescrizione paventata.
La Venere esposta al Paul Getty Museum di Malibu, in California, proviene dagli scavi archeologici di Morgantina, in Sicilia.
Lo ha accertato ponendo una parola definitiva sul giallo archeologico il tribunale di Enna.
Per il furto i giudici avevano condannato a due anni di carcere ed al pagamento di 40 miliardi di lire un cittadino ticinese di ottanta anni, Renzo Canavesi di Sagno, accusato di ricettazione della statua greca del quinto secolo avanti Cristo. La statua sarebbe stata dunque rubata nell'area archeologica ennese negli anni Settanta.
Dopo esserne venuto in possesso attraverso canali illegali, Renzo Canavesi la rivendette negli anni Ottanta per 400 mila dollari ad una società inglese che, qualche anno dopo, cedette la statua al museo in cambio di 10 milioni di dollari.