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In Sicilia 142 istituti scolastici in meno

Al via il piano dimensionamento regionale. L'assessore Centorrino: "Enorme sforzo organizzativo per il massimo di contrazione possibile"

10 febbraio 2012

È stato inviato al Ministero dell'Istruzione il piano di dimensionamento regionale con il quale saranno soppressi 142 istituti scolastici siciliani, anche con accorpamenti. Per quanto riguarda i licei artistici, la Regione ha ritenuto di non procedere a interventi di dimensionamento, "poichè si procederà - dice l'assessore all'Istruzione, Mario Centorrino - in tempi brevissimi alla verifica della possibilità di attivare provvedimenti di accorpamento con gli Istituti d'arte regionali". "Questo enorme sforzo organizzativo - prosegue Centorrino - costituisce nell'immediato il massimo di contrazione possibile, al di là della quale si rischierebbe di incidere negativamente sull'efficacia dei processi educativi nell'ambito regionale, e soprattutto in quei contesti in cui l'istruzione è il più avanzato strumento di contrasto alle carenze socio-economiche e alle devianze comportamentali". [Lasiciliaweb.it]

COME CAMBIA LA MAPPA SCOLASTICA IN SICILIA
di Salvo Intravaia (Repubblica/Palermo, 07 febbraio 2012)

Scuole "soppresse", istituti smembrati e decine di poltrone di preside e segretario cancellate. La proposta uscita dal Tavolo tecnico sul dimensionamento della rete scolastica siciliana, svoltosi a Palermo dal 30 gennaio al 1 febbraio, cambierà la geografia della scuola siciliana: 146 istituzioni scolastiche della regione, il 13 per cento del totale, a settembre, perderanno l'autonomia scolastica. Ma sono almeno il doppio le scuole dell'Isola coinvolte nella "ristrutturazione" della mappa scolastica siciliana. Ecco, in esclusiva, il dettaglio provincia per provincia.
LE TABELLE PROVINCIA PER PROVINCIA: AGRIGENTO - CALTANISSETTA - CATANIA - ENNA - MESSINA - PALERMO - RAGUSA - SIRACUSA - TRAPANI

Nonostante lo sforzo di concertazione operato dai componenti del Tavolo - rappresentanti degli enti locali, sindacati, rappresentanti degli uffici regionali del ministero dell'Istruzione e dell'assessorato regionale all'Istruzione, con in testa il direttore generale Ludovico Albert - per consegnare alla Sicilia, come richiesto dal governo Berlusconi, una rete scolastica più funzionale e meno costosa la Regione resta lontana dagli obiettivi fissati da Roma. E per portare a casa questo primo risultato l'assessore regionale all'Istruzione, Mario Centorrino, dovrà convincere il ministro Francesco Profumo a concedere una deroga sulle scuole con meno di 600 alunni, per attuare il Piano in tre anni, e firmare l'Intesa prevista prima del decreto assessoriale definitivo.
Nel frattempo, si è già aperta la gara a chi tira di più la giacca all'assessore Centorrino per modifiche "dell'ultimo momento" che evitino a qualche scuola di soccombere sotto il peso del dimensionamento. E, con le elezioni amministrative in vista, resistere non sarà facile. Il criterio è il seguente: se una scuola viene accorpata ad un'altra sottodimensionata è quest'ultima ad essere soppressa; se vengono accorpate due istituzioni scolastiche entrambe sottodimensionate è il preside "meno anziano" a fare le valigie.
L'anno scorso, per "costringere" le regioni, che in materia di dimensionamento della rete scolastica hanno la competenza esclusiva, ad affrontare in fretta la questione, il governo Berlusconi ha operato due semplici mosse. Nella Finanziaria di luglio ha inserito l'obbligo - contestato da diverse regioni, che si sono rivolte ai giudici amministrativi e alla Corte costituzionale - di accorpare scuole elementari e medie per formare istituti comprensivi di almeno mille alunni. E per essere certi di non essere stato frainteso la postilla che da settembre negherà la dirigenza scolastica e la poltrona di direttore dei servizi amministrativi (che una volta si chiamava "segretario") alle scuole con meno di 600 alunni, che a settembre passeranno in "reggenza".

La deroga richiesta da Centorrino a Profumo servirà appunto a mantenere, anche per il prossimo anno, preside e segretario nelle scuole siciliane sottodimensionate. "Se non ci saranno modifiche dell'ultima ora con le solite incursioni di matrice lobbistica e clientelare, che in queste ore vengono richieste a gran voce da più parti con nobili ragioni che nascondono la verità - dichiara Giusto Scozzaro, della Flc Cgil siciliana - la Regione sottoporrà al ministero un piano di dimensionamento in deroga ai parametri fissati dal governo passato, avvalendosi delle prerogative autonomistiche della Sicilia e della legge regionale 6 del 2000". "E' stato un lavoro complesso e difficile perché soggetto a pressioni esterne che nulla hanno a che vedere con il buon funzionamento della scuola, ma che rispondono a logiche elettorali e a immorali favoritismi".
Ma la Sicilia, con 146 istituzioni scolastiche "dolorosamente" cancellate, ha fatto soltanto il primo passo. Il ministero aveva ipotizzato un taglio di 262 scuole elementari e medie e sono 350 le scuole superiori dell'Isola che attualmente viaggiano sotto i 600 alunni. Così, il "taglio" operato da Palazzo d'Orleans rappresenta soltanto il 24 per cento di quello previsto. Si accontenterà Monti, alle prese con la sistemazione dei conti pubblici più impegnativa degli ultimi decenni?

 

 

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10 febbraio 2012
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