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In Sicilia 20mila badanti straniere lavorano in nero

Dall'Arcidonna i dati del sommerso siciliano riguardanti badanti e colf

27 giugno 2008

Sono circa 20 mila i lavoratori domestici stranieri che lavorano in nero nelle case dei siciliani. Una cifra due volte superiore rispetto agli 11.809 regolarmente registrati all'Inps. La stima è dell'Osservatorio di genere di Arcidonna, che ha rielaborato e incrociato i dati di una indagine dell'Università Bocconi sul lavoro domestico con i dati dell'Istat e dell'Inps. La ricerca è stata presentata ieri a Palermo nel corso della presentazione dello Sportello Arcidonna (leggi).

"Quello dei servizi alla persona e alle famiglie - ha detto Nadia Caselgrandi, esperta di economie sociali e coordinatrice dello Sportello - è un mercato strategico per lo sviluppo dell'occupazione nell'Isola, in particolare di quella femminile. Un mercato che va qualificato, combattendo lo stereotipo che vede il lavoro di cura come un mestiere di serie B. Ma soprattutto va trovata una soluzione per quel 70 per cento di lavoratoti domestici che vivono nel sommerso. Non è solo un problema di giustizia sociale, ma anche di ordine pubblico, perché, come hanno dimostrato indagini recenti, su badanti e colf ha messo le mani la criminalità organizzata".

Il numero di irregolari nel settore dei servizi alla persona e alle famiglie non dovrebbe stupire più di tanto, visto che a febbraio su 12.454 domande presentate per la regolarizzazione di assistenti domestici in Sicilia (Decreto flussi 2007) ben 8.035 sono state rifiutate.
"In queste condizioni - dice Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna - la clandestinità di badanti e colf diventa quasi fisiologica, soprattutto in una terra che continua ad avere un ritardo enorme rispetto al resto del Paese e dell'Europa in materia di welfare e servizi pubblici e privati alla persona e domiciliari. Bisogna implementare il settore privato dei servizi domiciliari, favorendo, tra le altre cose, l'emersione dal lavoro nero. E' quello che crecheremo di fare con il nostro sportello, che per la prima volta in Sicilia darà vita a una 'banca delle opportunità' online, una sorta di banca del tempo che servirà a fare incontrare offerta e domanda di servizi domiciliari e di cura".

Alla conferenza stampa di presentazione è intervenuto anche il segretario regionale dello Spi-Cgil, il sindacato Cgil dei pensionati, Nino Reale: "Oggi in Sicilia abbiamo circa un milione di anziani, dei quali almeno 200 mila non sono autosufficienti. C'è quindi una domanda enorme di servizi di assistenza, alla quale la Regione non fornisce un'adeguata risposta. Per questo, l'azione di badanti e colf, spesso straniere, può coprire le carenze del welfare".

- L'indagine dell'Osservatorio di genere di Arcidonna (pdf)

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27 giugno 2008
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