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In Sicilia correranno, divisi, Lombardo con la benedizione della Lega Nord e Miccichè con la sua 'Rivoluzione siciliana'

21 febbraio 2008

Nei giorni scorsi, Umberto Scapagnini, ex sindaco di Catania pronto per le elezioni nazionali, parlando della complicata situazione politica interna al centrodestra siciliano aveva detto: "La situazione è ancora delicata perché bisogna incastrare tasselli di elezioni nazionale e regionale, ma il presidente Berlusconi, come sempre, sta trattando tutto molto bene e sarà elemento di garanzia per tutti".
Insomma, secondo Scapagnini, il cavalleresco deus ex machina padre del Pdl riuscirà a chetare le burrascose acque mosse da Cuffaro, Lombardo e Miccichè.

E la trattazione, intanto, sembra aver già portato a qualche scelta... "Oggi si è raggiunto un accordo politico con la soddisfazione di tutte le parti: Raffaele Lombardo sarà il candidato unitario di tutto il centrodestra siciliano". Lo ha annunciato ieri il senatore leghista Roberto Calderoli, spiegando le ragioni che hanno portato all'intesa su Lombardo. "In Sicilia - ha sottolineato Calderoli - il centrosinistra si presenta unito riproponendo l'alleanza che portò Prodi al governo. Per questa ragione noi abbiamo ritenuto che fosse necessario trovare un'intesa tra tutte le forze di centrodestra presenti, il Pdl, il Mpa e l'Udc". Al riguardo, il dirigente leghista ha messo in chiaro che quella siciliana "non implica alcunché a livello nazionale perché con Casini c'è un accordo locale". "Così facendo - ha assicurato il dirigente del Carroccio - avremo una vittoria del centrodestra sul piano regionale con Lombardo e una netta vittoria sul piano nazionale anche per quanto riguarda il premio al Senato".
Secondo Calderoli, anche l'opposizione di Miccichè verrà superata: "A questo punto - ha concluso - ritengo che tutte le parti prenderanno atto della decisione assunta dal capo della coalizione, Silvio Berlusconi".

E Miccichè ha parlato personalmente col capo del Pdl, che secondo lui "ha capito il perchè della battaglia vera contro il metodo del cuffarismo" e gli ha "chiesto di non provare nemmeno di trattare ed invece di sposare la nostra battaglia e schierarsi con noi". "Non so se lo potrà fare - ha aggiunto Miccichè - conoscendolo spero di sì. Abbracciandoci gli ho detto comunque che io non posso tradire un sogno, una speranza di tutto il popolo siciliano. Mi ha detto che, comunque finisca, lui ci sarà sempre. E' un uomo straordinario, gli voglio un grandissimo bene, ma per me, oggi, non c'è amore che superi quello per la Sicilia e i siciliani onesti, liberi, coraggiosi e sognatori".
Nel suo blog Miccichè ha scritto che "il sogno continua, anzi, credo sia giunto il momento di cominciare a prepararsi e spero davvero che tanti di voi mi vogliano seguire in questa meravigliosa battaglia di liberta". "Alcuni - sottolinea Miccichè - erano convinti che mi avrebbero fermato ma solo perché, forse, non hanno percepito la forza di questo nostro sogno: cambiare realmente la Sicilia. In tanti, invece, ci credevano. Io ci credevo e continuo a crederci". "So che candidandomi da solo - spiega Miccichè - rischio di perdere tutto. Ma penso anche un'altra cosa, ho vissuto quarant'anni fuori dalla politica e posso tornare a farlo. Ma sia chiaro che Berlusconi non ha alcun motivo per propormi alternative perchè a me interessa solo il progetto per la Sicilia, non lo scambio per nulla. Se Forza Italia non dovesse accettarlo, malgrado tutto, io vado avanti da solo. Ma resto convinto che Berlusconi alla fine capirà le cose che gli ho detto".

Miccichè infine, annuncia la nascita della lista per la competizione elettorale: "Si chiamerà 'Rivoluzione siciliana'. Il nome non l'ho scelto io, è venuto fuori dal mio blog. La gente che mi segue sul blog è alla base della mia decisione. Con loro mi confronto ogni giorno, in maniera diretta. E' questo il vero contatto con la realtà, che la politica sta perdendo. Ogni politico dovrebbe lavorare a  un suo blog per capire realmente la società che crede di rappresentare".
A chi gli domanda se ci sono margini per recuperare l'intesa con Lombardo, Miccichè risponde: "Io non capisco perché, pur di allearsi con Cuffaro, Lombardo debba fare saltare un progetto che poteva vederci camminare a braccetto. Lui, grazie a Berlusconi creerà un partito del Sud che potrebbe gestire meglio da Roma, mentre io rimarrei impegnato nella battaglia per il cambiamento in Sicilia. Non capisco perchè oggi Lombardo, che stimo, non possa accettare".

- “Il caso-Sicilia spacca il Pdl” di Carmelo Lopapa (Repubblica.it)

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21 febbraio 2008
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