In Sicilia, Gela e Siracusa come due Taranto
Legambiente: l'Ilva non è l'unico polo industriale a preoccupare l'Italia
Non solo l'Ilva di Taranto. Per Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente, intervenuto ai "Dibattiti Adnkronos" in diretta streaming sul sito www.adnkronos.com, il polo siderurgico pugliese non l'unico a preoccupare. "A Taranto c'è anche la raffineria dell'Eni, il cementificio della Cementir, due inceneritori di rifiuti urbani".
Tra i siti industriali che preoccupano, "Gela è il primo", sottolinea Ciafani, ricordando che però in Sicilia "ci sono anche altre aree industriali molto impattanti nella provincia di Siracusa e, risalendo l’Italia, il polo siderurgico di Piombino, l'area petrolchimica di Marghera e quella di Mantova, il siderurgico di Trieste".
Qualcosa, invece, si sta muovendo nella giusta direzione in Sardegna: mentre a Porto Vesme si sta andando verso la dismissione sostanziale del polo metallurgico, "si sta per modificare l'area industriale di Porto Torres e al vecchio petrolchimico fondato sui derivati del petrolio si sta sostituendo la bioraffineria di Eni e Novamont. Un esempio interessante da analizzare perché rappresenta il modello da seguire: non si devono chiudere le aree industriali, ma si devono riconvertire con impianti più innovativi e moderni evitando quello che si è visto in Italia fino ad oggi", sottolinea Ciafani.
Poi c'è Crotone, "una di quelle aree industriali realizzate negli anni in cui i governi cercavano di aiutare l'occupazione del Sud realizzando delle grandi cattedrali nel deserto, magari in zone pregiate: l'area industriale di Siracusa vicino all’area marina protetta". [Adnkronos/Ign]