In Sicilia i manager delle ASL guadagnano più dei colleghi del resto d'Italia
Il Sole 24 Ore ha messo a confronto i provvedimenti regionali, che danno attuazione al Decreto del presidente del Consiglio dei ministri dell'agosto 2001, scoprendo che le aziende siciliane del Sud riservano un miglior trattamento ai propri direttori generali.
Il decreto, infatti, regola il nuovo contratto e indica come tetto massimo di retribuzione 154.937 euro (circa 300 milioni di lire), che viene applicato perfettamente all'Asl 3 di Catania, all'Asl 5 di Messina, all'Asl 6 di Palermo, all'ospedale Civico di Palermo, all'ospedale Garibaldi e al Vittorio Emanuele di Catania.
In controtendenza le aziende della Puglia, che guadagnano i primi posti nella classifica di chi paga di meno, con stipendi annui lordi pari a 131.696 euro. Fanalino di coda, con gli stipendi più bassi, la Valle d'Aosta, con 129.114 euro.
Il decreto prevede comunque anche la possibilità di un ulteriore aumento del 20 per cento, grazie ad un premio legato alla produttività e al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Regione. La Sicilia, insieme con Lombardia, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Sardegna e Calle d'Aosta, ha approvato i rimborsi per le spese di aggiornamento e formazione.
Eppure il decreto e le sue delibere attuative non sembrano accontentare tutti. Troppi punti lasciati in sospeso secondo i manager: dalla mancata previsione per la tutela legale, alle indicazioni sulla previdenza mai scritte, fino alla questione arretrati.
Fonte: GdS