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In Sicilia senza lavoro e speranza

In Sicilia aumentano i disoccupati che non cercano più lavoro per l'estremo scoraggiamento

02 luglio 2005

Esiste una figura chiave che può spiegare i contraddittori meccanismi del mercato del lavoro siciliano: è quella del disoccupato che non cerca più lavoro per l'estremo scoraggiamento.
Sembra un paradosso teorico per spiegare un possibile realtà adiacente, e invece è proprio quello che avviene in Sicilia. Le persone in cerca di lavoro, infatti, nel 2004 sono diminuite del 10,5% passando da 323 mila a 289 mila, a fronte di un calo di circa il 2% dell'intero Mezzogiorno in un contesto in cui la Sicilia mantiene il non invidiabile primato di regione a più basso tasso di occupazione: 43,2% a fronte del 65% dell'Italia.

Tale realtà emerge dal rapporto Diste sull'economia in Sicilia. Tuttavia, lo studio rileva anche che, sempre nel 2004, si è verificata una netta contrazione del tasso di occupazione (dal 20,1% al 17,2%) riconducibile a una riduzione del tasso di attività (dal 54,4% al 52,3%) cioè della percentuale della popolazione compresa tra i 15 ed i 64 anni presente sul mercato del lavoro.
''Questa quota è diminuita - afferma l'economista Pietro Busetta, direttore del Cirmet e presidente della Fondazione Curella - non perché i siciliani si sono disamorati del lavoro, ma più semplicemente perché non pochi tra loro stanno perdendo la speranza di trovarne uno, o lo cercano in altri mercati regionali''.
L'occupazione complessiva si è attestata a un milione e 451 mila con un calo dell'1,28% rispetto al 2003 quando gli occupati erano 1.470.000. Il maggior calo degli occupati in Sicilia si è avuto nel settore dell'industria con un -8,9% (da 161 mila a 147 mila), poi in agricoltura con il 3,8% ( da 131 mila a 126 mila) e servizi con 0,7% (da 1.050.000 a 1.042.000). Unico settore che chiude in positivo il 2004 è quello delle Costruzioni con +6,2% (da 127 mila a 135 mila).

Per quanto riguarda i settori, l'agricoltura ha registrato un aumento della produzione del 3,14% rispetto al 2003. Tra i settori che hanno fatto registrare la migliore performance, quello degli agrumi
con +13,9%. Da sottolineare il considerevole incremento del saldo commerciale pari a +12,8%. Nell'industria il grado di utilizzo degli impianti, caratterizzato da un livello particolarmente basso (67,9%), è in linea con il semestre precedente ma di ben 4 punti sotto la media Sud e di 10 punti rispetto al Centro-Nord. L'occupazione è calata del 2,9% rispetto al primo semestre 2004.

Anche l'Istat ha parlato nei giorni scorsi di ''scoraggiamento del disoccupato del Sud''. Secondo l'istituto, infatti, a livello nazionale il tasso di disoccupazione nei primi tre mesi del 2005 si è assestato sul 7,9%, mentre è cresciuto dell'1,4% il numero degli occupati nel primo trimestre dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2004. Ma sono sempre di più coloro che rinunciano ad iscriversi alle liste di collocamento, e questo accade soprattutto al Sud.
Il motivo principale, spiegano i tecnici dell'Istat, sarebbe, appunto, ''lo scoraggiamento dal cercare lavoro''.

Altri dati sui movimenti economico-lavorativo del Sud, e in particolare in Sicilia, c'è li da la relazione di Bankitalia sull'andamento dell'economia in Sicilia nel 2004.
Questi ci dicono che quasi mezzo milione di siciliani, pari al 10% della popolazione, è emigrato soprattutto per mancanza di lavoro e il fenomeno, che si riferisce al periodo compreso tra il 1988 e il 2002, ha riguardato per il 50% persone tra i 20 e i 34 anni.
A emigrare, negli ultimi anni, sono stati principalmente giovani in possesso della licenza media o del diploma superiore, con un incidenza del 60%, mentre si è ridotto il numero degli emigranti senza titolo di studio o in possesso solo della licenza elementare, dal 52% del 1990 al 33,5% del 2002. ''Il livello di scolarizzazione degli emigrati - spiega Bankitalia - è superiore a quello medio della popolazione residente in Sicilia''. Tra le regioni di destinazione degli emigrati siciliani c'è soprattutto la Lombardia che ha assorbito oltre un quarto dei soggetti in uscita. Più recentemente si è ulteriormente infoltito il numero degli emigrati laureati e altamente specializzati.

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02 luglio 2005
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