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In Sicilia si è spaccato anche il Pd

Giuseppe Lupo eletto nuovo segretario regionale del Pd mentre Beppe Lumia, l'altro candidato, abbandona i lavori per protesta

09 novembre 2009

Giuseppe Lupo, della mozione Franceschini, è stato eletto segretario regionale del Pd in Sicilia. Ha ottenuto 122 voti su 123 votanti: uno è andato al senatore Giuseppe Lumia, l'altro candidato al ballottaggio, che però aveva abbandonato i lavori per protesta. Dei 180 delegati (71 della mozione Franceschini, 53 della Bersani e 53 di Lumia, candidato autonomo) erano presenti 175, prima che i sostenitori di Lumia abbandonassero i lavori. I delegati della mozione Bersani, già all'indomani delle primarie, avevano dichiarato di sostenere la candidatura di Lupo.
Il neo segretario, subito dopo la proclamazione, ha chiesto al capogruppo del Pd all'Assemblea regionale, Antonello Cracolici, di rimettere il mandato a disposizione del partito "come è stato fatto nel parlamento nazionale".

"Si voleva fare un congresso pilotato, senza dibattito, senza progetto, col solo obiettivo di ratificare un organigramma delle poltrone già chiuso: nuovo capogruppo all'Ars Bernardo Mattarella e così via per la presidenza e la vice segreteria regionale", ha affermato in una nota Beppe Lumia. "Per questo abbiamo deciso di abbandonare i lavori, per non diventare complici di un gioco di potere che vuole stritolare la vera essenza della democrazia e che con il Partito democratico non ha nulla a che vedere". "La presidenza dell'Assemblea - ha aggiunto il senatore - ha stravolto il programma dei lavori dando a Bernardo Mattarella, escluso dalla competizione, la possibilità di intervenire alla stregua di un candidato al ballottaggio e, allo stesso tempo, impedendo che si aprisse un confronto tra i delegati. Di fronte a questo non potevamo stare al gioco di un preambolo, quello dell'accordo Lupo-Matarella, funzionale alla ricomposizione del centrodestra e al ritorno del cuffarismo. Non è un caso se sia Mattarella che Lupo nei loro interventi non hanno parlato di programma, ma hanno posto come priorità le dimissioni di Antonello Cracolici da capogruppo, con cui hanno condiviso la linea di innovazione del Pd all'Ars". "Il nostro progetto - ha concluso Lumia - comunque continuerà e metterà al centro la formazione all'interno del Partito, un contrasto netto alla privatizzazione dell'acqua e alla mala gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e un grande investimento sulla scuola".

"Da domani comincerò a lavorare per un confronto e un dialogo dentro il Pd siciliano, in una prospettiva unitaria, partendo da un punto fermo: un'opposizione franca e seria all'Ars. Non sarà il Pd a tenere in piedi il governo Lombardo e a sostituire pezzi di maggioranza. Faremo quello che fa una vera opposizione".
Queste le parole di Giuseppe Lupo. Rispondendo a Giuseppe Lumia, che ha polemicamente abbandonato i lavori, sostenendo di non aver voluto partecipare alla "spartizione di poltrone", Lupo ha affermato che "non ci vuole molto a vedere che non è così: abbiamo fatto quello che a livello nazionale ha fatto Bersani, chiedendo a chi ha cariche nelle assemblee elettive di rimetterle a disposizione del partito. Mi sembra un naturale atto di disponibilità nei confronti delle 190 mila persone che hanno votato alle primarie chiedendo un rinnovamento".
Alla domanda se il Pd abbia commesso errori rispetto al confronto con il centrodestra, Lupo ha risposto spiegando che è rimasto "sorpreso dai toni del dibattito congressuale di Lumia, che ha marcato la differenza tra i governi Cuffaro e Lombardo. Per me sono due giunte di centrodestra ed entrambe hanno governato male. L'idea che l'autonomismo possa annullare le differenze tra destra e riformismo è sbagliata".

Secondo il consigliere comunale di Palermo del Pd, Maurizio Pellegrino, "il discorso di Giuseppe Lupo all'assemblea regionale del Pd è stato un esempio di proposta lucida sia sul futuro della Regione che sul comportamento dei gruppi nelle assemblee elettive rispetto ai governi della destra. Su quel discorso si poteva e si doveva auspicare una larga convergenza". "L'abbandono dell'assemblea da parte della mozione Lumia - ha aggiunto - non è stato soltanto il clamoroso autogol di un candidato e di un'area che hanno cercato di rovesciare il tavolo che li vedeva perdenti, ma un segnale di estrema debolezza politica che fa seguito ai numerosi mugugni che in quell'area cominciano a manifestarsi e che avrebbero certamente trovato il modo di manifestarsi nel voto segreto". "Se veramente l'area Lumia avesse potuto sicuramente contare sui propri voti poteva legittimamente sperare di acquisirne altri nel voto segreto. Invece non si fidano più gli uni degli altri, tutti sono pronti a trattare e questa scelta estrema è stato l'unico modo per controllarsi a vicenda". "Stupisce - ha concluso - che persone avvedute di quell'area si stiano facendo trascinare in una deriva senza fine e mi auguro che molte voci si levino subito a prendere le distanze da una linea eversiva della normale convivenza democratica così come è già avvenuto oggi con la partecipazione al voto di loro autorevolissimi esponenti".

Da parte sua Antonello Cracolici, a cui è stato chiesto di rimettere il mandato, non ha intenzione di lasciare. "Non facciamo gli ipocriti, chiedermi di rimettere il mandato com'é avvenuto a Roma è un atto di furbizia che serve per nascondere la verità. Soro e Finocchiaro hanno rimesso il mandato perché questo è stato deciso un anno fa all'atto della loro riconferma nei rispettivi ruoli di presidenti dei gruppi Pd di Camera e Senato, quando è stato deciso che la loro durata avrebbe avuto una verifica al congresso che si è appena celebrato", ha detto il capogruppo del Pd all'Ars. "Io, invece, sono stato eletto senza nessun termine, anzi - ha aggiunto Cracolici - i deputati regionali sanno, a partire da Anna Finocchiaro che ha partecipato alla mia elezione nella qualità di componente del gruppo Pd all'Ars, che non volevo accettare la carica di capogruppo". "Ma sono orgoglioso del lavoro di questi quindici mesi - ha detto ancora - il governo Lombardo 1 è esploso, Cuffaro è stato buttato fuori dalla giunta, il governo Lombardo 2 è in agonia, tutto questo grazie a un protagonismo del Pd all'Ars inedito e senza fare sconti a nessuno compreso l'ultimo caso dell'assessore Armao esploso grazie alle mie denunce". Per Cracolici "la crisi della destra in Sicilia può aprire una crisi della destra a Roma: sono pronto a rispondere di questo, non avendo nessuna poltrona da difendere, e non dei giochi di palazzo e delle ritorsioni che qualcuno ha ordinato di eseguire nei miei confronti per avere votato Lumia". "Si presenti la sfiducia e si spieghi ai siciliani che una parte del Pd ha paura della crisi della destra e di quello che potrà succedere - ha concluso Cracolici - perché in fondo è più rassicurante dichiararsi all'opposizione con l'arricchimento di aggettivi tipo vera, forte, dura, tutto questo a parole, e aspirare a fare magari da "paciere" tra gli esponenti della destra siciliana".

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]

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09 novembre 2009
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