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In Sicilia si riaffaccia l'incubo del metanolo. Stavolta però le vittime provengono tutte dall'Est Europa

02 aprile 2007

C'era una volta il vino al metanolo... In tanti si ricordano lo scandalo che circa ventuno anni fa mise a soqquadro l'intero comparto nazionale vitivinicolo. Un dramma senza precedenti che fece tante vittime, provocando un crollo dei mercati del vino italiano senza precedenti. I consumi interni e le esportazioni caddero in picchiata, decine di aziende finirono sul banco degli imputati, tutto il mondo del vino italiano cominciò a interrogarsi sul proprio futuro.
Da allora le regole che guidano la vitivinicultura italiana sono diventate più rigide e il comparto si è ripreso fino a diventare punta di diamante dell'economia dell'intera nazione ed in particolare di alcune regioni. Tra queste la Sicilia, dove, però, negli ultimi mesi l'incubo del metanolo sembra essersi riaffacciato.

Sono, infatti, sette le procure siciliane che hanno impiagato i propri magistrati per indagare sulla morte di dodici persone a causa del metanolo che avevano bevuto. I decessi sono avvenuti tra gennaio e oggi. E poi quattro lo scorso anno, tre nel 2005 e due nel 2004 e si sono verificati in tutte le province della Sicilia. Le vittime sono tutti immigrati dell'Est Europa, arrivati dalla Romania e lavoravano in gran parte come badanti.
Un drammatico elenco che si allunga e che ha fatto scattare l'allarme. Ieri un'altra romena di 30 anni è infatti finita in coma per avvelenamento da metanolo. La donna è ricoverata all'ospedale Buccheri la Ferla di Palermo, in condizioni che i sanitari definiscono molto gravi. Gli inquirenti ritengono che abbia ingerito il metanolo mischiandolo ai liquori che la donna aveva in casa: ed è per questo che i carabinieri hanno sequestrato diverse bottiglie di alcolici per sottoporre il contenuto alle analisi.

Era inevitabile che la vicenda rimandasse immediatamente allo scandalo del vino al metanolo finito nelle prime pagine dei giornali nel 1986. Questa volta però le vittime sono solo romene, e i casi accertati tutti in Sicilia.
Una delle ipotesi, secondo gli investigatori, sarebbe da attribuire alla pratica consolidata di miscelare il metanolo con vino e liquori, per aumentarne la gradazione alcolica. Caltanissetta, Nicosia, Enna, Gela, Catania, Ragusa e Trapani le città dove si sono verificati i casi sui quali sono state aperte le indagini.

Gli ultimi quattro casi in tre mesi - Quest'anno quattro persone dell'Europa dell'est sono morte in Sicilia a causa del metanolo aggiunto nelle bevande alcoliche, ma i decessi salgono complessivamente a 13 partendo dal 2004. Su questi casi indagano le Procure di Catania, Caltanissetta, Trapani e Palermo, Nicosia, Gela e Marsala, dopo che gli esami clinici hanno collegato le morti al metanolo. La donna, ricoverata in coma a Palermo, viene anche lei dalla stessa area geografica, la Romania. Soltanto nel 2007 all'ospedale Civico di Palermo sono morte tre donne, due delle quali ventenni, a causa del metanolo contenuto in bevande alcoliche. L'ultimo caso risale al 24 marzo: una donna rumena si è sentita male mentre lavorava in casa, nel trapanese. Secondo la testimonianza della figlia, poco prima aveva bevuto qualcosa. Tra gli altri casi, lo scorso anno, ad agosto, due immigrati rumeni, Joseph Nayart, 46 anni, e Campus Yonuth, di 24, braccianti nelle serre del Vittoriese, sono morti dopo aver bevuto alcolici adulterati con il metanolo. Nel novembre del 2006 la procura di Catania ha aperto un'inchiesta sulla morte di un polacco, Robert Pioro, 44 anni, lasciato da qualcuno davanti alla porta d’ingresso del pronto soccorso del Guzzardi di Vittoria, con un'emorragia cerebrale. Le analisi hanno accertato l'ingestione di metanolo.

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02 aprile 2007
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