In Sicilia un autunno di proteste per denunciare la grave situazione economica e sociale di tutti i settori della Regione
Ieri a Palermo sono scesi in piazza più di diecimila agricoltori ed allevatori, per la manifestazione regionale promossa dalla Cia siciliana (Confederazione italiana agricoltori).
Durante il corteo (partito da Piazza Indipendenza, e conclusosi con un comizio in Piazza Marina) i manifestanti, alcuni dei quali a bordo di trattori e mezzi agricoli, hanno regalato ai cittadini i loro prodotti. All'iniziativa - cui hanno aderito anche le tre centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop, oltre a un centinaio di comuni dell'Isola - ha partecipato anche il presidente nazionale della Cia, Giuseppe Politi.
''La manifestazione si è resa necessaria perché le difficoltà che investono tutti i comparti produttivi del settore necessitano di interventi urgenti e mirati'', ha spiegato Carmelo Gurrieri, presidente regionale della Cia. ''La manifestazione - ha continuato - ha lo scopo di scuotere i governi perché capiscano che la complessità dei cambiamenti in corso necessita non di una politica che arranca nelle emergenze, ma di una adeguata e determinata strategia politica per il settore, che favorisca l'accelerazione dei processi di concentrazione dell'offerta e la crescita della cooperazione e dell'associazionismo''. Gurrieri ha chiesto inoltre ''la costituzione presso la Presidenza della Regione, di un tavolo di crisi per l'agricoltura''.
E scioperi e manifestazioni continueranno a svolgersi in Sicilia per denunciare la grave situazione economica ed occupazionale di tutti i settori della Regione.
Nove manifestazioni provinciali ''in luoghi simbolo della crisi economica e sociale'', nei nove capoluoghi di provincia, si svolgeranno in Sicilia il 25 novembre, nel giorno dello sciopero generale di quattro ore indetto da Cgil Cisl e Uil.
Ad organizzare le nove manifestazioni di protesta le segreterie regionali delle tre confederazioni guidate da Italo Tripi, Paolo Mezzio e Claudio Barone. Lo sciopero sarà preceduto da una serie di appuntamenti.
I sindacati siciliani chiederanno anche incontri, nei prossimi giorni, alle associazioni di comuni e province con l'obiettivo di ''condividere la lotta per la modifica della manovra economica nazionale e anche della finanziaria regionale''.
Il 26 ottobre si terrà la riunione degli esecutivi unitari, a Palermo. Il 12 novembre sarà la volta degli attivi unitari. Si metterà così in moto la macchina della mobilitazione, che si tradurrà in centinaia di assemblee nelle prossime settimane nei luoghi di lavoro, nelle leghe di braccianti e pensionati e nelle sedi sindacali.
Nel mirino di Cgil, Cisl e Uil sono la manovra economica dell'esecutivo Berlusconi, che ''ignora il Sud e le fasce sociali meno garantite''. Ma anche la politica del governo Cuffaro, che non ha dato risposte ad alcuna delle emergenze sul tappeto: dalla sanità ai rifiuti alla formazione alla pubblica amministrazione al credito alle infrastrutture.