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In Sicilia un bambino su cinque è schermo-dipendente

Pc, tablet e smartphone: secondo uno studio in Sicilia 9 famiglie su 10 privilegiano il gioco davanti ad uno schermo

15 dicembre 2014

Un bambino su cinque (il 22,5%) residente in Sicilia passa oltre 3 ore e mezza del suo tempo davanti a uno schermo, sia esso del pc, di un tablet o di uno smartphone a fronte di una media del 22,7% rilevata in Italia e del 9,3% rilevata in Inghilterra, Germania, Russia e Francia.
È il dato che emerge da una ricerca commissionata da Duracell per comprendere le abitudini di gioco delle famiglie di oggi.
Secondo quanto rilevato, il 93% degli intervistati nella regione Sicilia (più di 9 famiglie su 10), ammette di giocare sempre più su dispositivi dotati di video a discapito di altre attività più tradizionali.

La ricerca, condotta da Censuswide, ha rilevato la forte crescita dei nuovi giochi digitali ma, a fianco a questa tendenza, ha anche evidenziato il desiderio da parte delle famiglie siciliane di trovare un’alternativa a questo tipo di attività. Così, nonostante i giochi su schermo siano i protagonisti indiscussi dei pomeriggi in casa, il 63% delle famiglie intervistate in Sicilia si dichiara disponibile ad accogliere un’alternativa diversa dal gioco digitale e a trascorrere più tempo all’aria aperta.
Dai dati emersi si riscontra un grande bisogno di condividere più tempo con i figli, infatti il 37% dei genitori vorrebbe leggere più favole ai propri bambini, mentre altri vorrebbero trascorrere più momenti giocando a giochi di società (34%) o visitando le bellezza della propria città (18%).

Ma quali sono le alternative ai giochi digitali preferite proprio dai bambini siciliani? Tra i giochi attivi riscontrano ancora un grande successo le attività all’aria aperta, come l’andare in bicicletta (44%), oltre a quelle più classiche ma sempre amate, come le costruzioni (58%) e il disegno (51%). Sono molto apprezzati dai bambini siciliani anche i giochi un po' più "tecnologici", ma comunque attivi: macchine ed elicotteri radiocomandati (30%), bambole "interattive" (30%) e set per trenini (24%).

Ma nelle case siciliane esistono ancora dei luoghi digital free, non contaminati dalla presenza di tablet e dispositivi? I primi tre luoghi sacri "non digitali" sono rappresentati dalla vasca da bagno (53%), dai servizi igienici (42%) e dal letto (28%), mentre la tavola è per il 30% delle famiglie il luogo in cui i device dovrebbero essere sempre off limits.
A commento di questo studio, lo psichiatra e psicoterapeuta Raffaele Morelli afferma: "I risultati della ricerca ci portano ad affrontare un fenomeno nuovo, ma non inaspettato. I giochi digitali rappresentano una valida alternativa, se utilizzati per periodi limitati di tempo. Le due dimensioni possono e devono coesistere. Il gioco attivo implica un’attività reale e concreta, attraverso la quale i bambini comprendono come far funzionare le cose e che da una loro azione può scaturire un effetto concreto. Il gioco attivo non è solo un passatempo, serve proprio per potenziare le loro capacità innate, che sono immense".

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15 dicembre 2014
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