In un magazzino abusivo del quartiere Brancaccio di Palermo, una storia di indicibile povertà
Quello che la scorsa settimana gli agenti della polizia di Palermo, della sezione reati contro i minori, hanno trovato all'interno di un magazzino di pochi metri quadrati, nel quartiere Brancaccio di Palermo, è sicuramente un caso limite, ma che ci da, in una certa maniera, la misura di quanto ancora oggi la povertà intacchi ferocemente il tessuto sociale alla stessa maniera che agli inizi del Novecento.
I poliziotti, che sono intervenuti dopo una segnalazione anonima, hanno trovato all'interno di un fatiscente magazzino adibito abusivamente a casa, due bambini di uno e due anni che con i genitori poco più che trentenni, vivevano in uno stato di totale indigenza.
Mentre i genitori litigavano, accapigliandosi tra l'immondizia, i due fratellini, abbandonati a se stessi giocavano con i topi tra i loro escrementi, isu materassi vecchi e maleodoranti
Gli agenti durante il sopralluogo hanno verificato all'interno del piccolo magazzino l'assenza di luce, acqua e di qualsiasi servizio igienico.
L'uomo disoccupato, interrogato dagli agenti, ha attribuito la causa della totale indigenza alla precarietà economica a cui aveva tentato di sopperire occupando abusivamente il magazzino e rivendendo saltuariamente a piccoli laboratori e aziende locali materiali in ferro.
Gli agenti hanno disposto per i bambini e la madre il trasferimento in una casa famiglia mentre il padre rischia di essere denunciato.
Un indicibile e insopportabile ''caso limite'', purtroppo non raro nei quartieri degradati di ogni città italiana.
[in alto a sinistra ''Sperone'' foto di Domenico Mangano]