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In viaggio con i nostri amici animali. Le soluzioni per chi di abbandonarli non ci pensa proprio

Viaggiare con loro si può! In Italia esistono spiagge e alberghi dove è gradita la loro presenza

13 agosto 2004

Un amore a quattro zampe. E' quello che lega gli italiani alle proprie bestiole, con numeri in costante aumento. Sei milioni e 900 mila cani, 7,4 milioni di gatti, 13 milioni di uccelli, 29 milioni di pesci, 1,8 milioni di roditori o mammiferi simili e 1,4 milioni di altre specie. Nelle case italiane vivono in tutto 59,5 milioni di animali da compagnia. In particolare una famiglia italiana su quattro possiede un cane o un gatto. I proprietari sono 8,5 milioni, che per il loro amico a quattro zampe spendono ogni anno oltre 2 miliardi di euro.

Non tutti però amano gli amici a quattro zampe al punto da portarseli in vacanza, o prevedere per loro un destino roseo. I dati Eurispes del 2003 parlano di 350.000 abbandoni in Italia. Che, naturalmente, si concentrano nel periodo estivo, nonostante il battage di campagne per la sensibilizzazione contro l'abbandono e la recentissima legge che prevede sanzioni penali per chi abbandona il proprio animale. Ma partire con l'amata bestiola non è affatto impossibile, a patto di osservare alcune norme di carattere legale e informarsi per tempo su strutture recettive che ammettano l'ospitalità per gli amici a quattro zampe.

E' bene sapere che, in attesa del passaporto europeo per cani, gatti e furetti, slittato ad ottobre, occorre munirsi di un libretto sanitario sul quale sono registrate tutte le vaccinazioni. Se si prevede un viaggio in Europa, Usa o Canada occorre un Certificato internazionale di Origine e Sanità rilasciato dalla Asl o da un veterinario ufficialmente autorizzato.
Per quanto riguarda viaggi verso mete extraeuropee è buona norma contattare il consolato del paese dove si intende recarsi e chiedere informazioni a riguardo, senza dimenticare di informarsi sulle malattie a rischio di contagio.

Molto più semplice portarsi cani e gatti in macchina, tenendo presente che in Italia il codice della strada richiede la rete di separazione per i cani di taglia media e grande, mentre all'estero è generalmente obbligatoria per tutti i quadrupedi. Un ottimo consiglio arriva dall'Enpa, dove sul sito omonimo è in vendita la cintura di sicurezza per cani di piccola taglia.
Purtroppo i punti di ristoro sulle nostre autostrade non sempre prevedono uno spazio per gli animali. Occorre collegarsi al sito di autogrill e controllare quali sono i punti attrezzati. Meglio, in ogni caso, prevedere una ciotola per farli bere autonomamente. Per evitare disagi è sempre bene dare da mangiare al cane o al gatto almeno quattro ore prima della partenza.
Un avvertimento su tutti: non lasciare mai cani e gatti chiusi nell'auto in sosta, dove il colpo di calore può risultare fatale.

Per gli animali arriva il passaporto europeo
Il regolamento Ue è stato approvato nel maggio 2003 ed entra in vigore dal 4 luglio.
L'Italia è in ritardo: "Mancano i moduli"

Il formato è quello di un normale documento d’identità. L’unica differenza è che la foto è soltanto facoltativa. Il "passaporto per animali da compagnia" da oggi è ufficialmente in vigore in tutti i Paesi dell’Unione europea. Anche se in molti Stati, Italia compresa, il nuovo certificato non è stato ancora diffuso e la Commissione di Bruxelles ha approvato una deroga parziale in extremis. Fino al primo ottobre sarà ancora sufficiente la tradizionale "dichiarazione di buona salute" firmata dal veterinario di fiducia. Ma da quel giorno chi vorrà viaggiare per l’Europa in compagnia di cani, gatti o furetti dovrà mostrare alla frontiera il loro passaporto. Altrimenti sarà costretto a tornarsene a casa.
La vera rivoluzione sta in un numero di nove cifre stampato in alto sulla prima pagina del documento. E registrato anche nell’anagrafe informatizzata che conterrà la «carta d’identità» di tutti i cani e i gatti europei. Lo stesso numero deve essere tatuato sulla pelle dell’animale, oppure trasferito in un microchip e iniettato in una piccola capsula di vetro dietro l’orecchio. In questo modo chi troverà un cagnolino smarrito, o abbandonato, potrà facilmente risalire al suo padrone.

Il sistema del tatuaggio, già obbligatorio in Italia, verrà mantenuto fino al 2012, poi tutti gli animali dovranno avere per forza il microchip. Il nostro Paese farà da apripista, imponendolo già dal primo gennaio 2005, come deterrente per i molti padroni che, prima di liberarsi del proprio cane, oggi gli amputano l’orecchio marchiato per far perdere le loro tracce.

Dove siamo ancora molto in ritardo è invece nella diffusione del passaporto europeo. Teoricamente, per ottenerlo basta presentarsi a un ambulatorio veterinario dell’Asl, far iniettare il vaccino antirabbico al proprio animale e compilare un semplice modulo. In pochi minuti si fa tutto. Il costo è di una decina di euro. "Purtroppo però il ministero della Salute non ha ancora inviato alla maggioranza degli ambulatori il modello prestampato per la certificazione - spiega Domenico D’Addario, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei veterinari -. Molti miei colleghi non sono stati nemmeno informati che la nuova normativa è già entrata in vigore. Meno male che ci sono ancora tre mesi di tempo".
Poi, da ottobre, regole fisse e uguali per tutti, in tutta Europa. O quasi. Gran Bretagna, Irlanda e Svezia hanno deciso di mantenere anche gli altri obblighi oggi in vigore per chi vuole introdurre nei loro confini cani e gatti, come il trattamento antiparassitario contro echinococco e zecche. In questi Paesi resterà anche il divieto assoluto di portare cuccioli fino a quando hanno compiuto tre mesi.

Fonte: Corriere.it

- Un sito Internet per chi vuole viaggiare col proprio cane

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13 agosto 2004
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