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In vino veritas e contro i tarocchi l'Italia dice: ''No al vino di Pinocchio'', invecchiato con i trucioli di legno

27 luglio 2006

No ad un vino coi trucioli dentro, No ad un vino bugiardo, per dirla con un solo slogan: ''No al vino di Pinocchio''. E proprio con questo slogan Legambiente, Coldiretti, Città del vino sono scesi in campo insieme ad Ermete Realacci, deputato dell'Ulivo, che ha presentato una mozione per chiedere al Governo un impegno contro la normativa dell'Unione europea che consentirà a breve l'invecchiamento artificiale del vino con i trucioli di legno (Leggi).
In pratica un provvedimento dell'Unione europea consentirà una nuova pratica enologica che consiste nell'uso di trucioli in alternativa al tradizionale passaggio del vino nelle piccole botti di rovere, le barrique. In pratica la norma che ha già ricevuto il parere favorevole del Comitato gestione vini dell'Unione europea e fa parte di una proposta di regolamento Ce già notificata al Wto, consente una simulazione dell'invecchiamento tradizionale che finora era vietata ai produttori europei.
Fra breve, dunque, sarà possibile ottenere le note aromatiche dei vini di qualità senza passare tramite i processi di micro-ossigenazione naturale che deriva dalla permanenza nelle botti.

''La legalizzazione dell'uso di frammenti di legno di rovere per l'invecchiamento del vino prodotto in Europa - dice Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - è un danno alla viticoltura italiana di qualità. Accettare queste norme significherebbe tradire l'identità del nostro vino e accreditare l'omologazione e il livellamento verso il basso della produzione vinicola anche a danno della qualità del prodotto offerto ai consumatori''.
La mozione, sottoscritta da deputati della maggioranza e dell'opposizione, compreso l'ex ministro per le Politiche agricole Gianni Alemanno, chiede al Governo un impegno specifico per intervenire in tutte le sedi comunitarie affinché si privilegi la qualità e la tipicità del vino italiano e sia tutelato il lavoro dei produttori vinicoli, evitando un livellamento verso il basso dei gusti. Fra le richieste anche quella di definire regole e restrizioni nell'utilizzo di queste pratiche assicurando il diritto dei consumatori a non essere ingannati attraverso l'adozione di chiare misure di etichettatura dei prodotti. La mozione chiede anche che l'uso della pratica dei trucioli sia esclusa per i vini classificati Doc, Docg e Igt.
Ed è sempre bene ricordare che in Italia il settore vitivinicolo coinvolge circa 700mila persone che ruotano intorno alla filiera produttiva. Il settore partecipa al sistema economico con una quota di circa 20 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti i dati legati al turismo del vino che muove un giro d'affari di 2,5 miliardi di euro e coinvolge oltre 4 milioni di turisti.

Comunque, in vino veritas, o meglio in ''vigna veritas'', senza trucchi e senza inganni, il vino italiano che cominceremo a bere questo fine ottobre sarà un vino di una vendemmia che si annuncia veramente importante. Infatti, secondo le previsioni dell'Unione Italiana Vini (Uiv) e Ismea, nel prossimo autunno, si ipotizza che possano uscire dalle cantine italiane più di 53 milioni di ettolitri di vino (+ 6% sui 50,6 milioni del 2005 e riallineamento sui livelli del 2004). I dati emergono da una prima ricognizione dei vigneti di tutta Italia effettuata in luglio. Il 2006 si prevede buono anche sul fronte qualitativo: l'andamento meteorologico caldo e secco, fino ad ora, non ha favorito l'insorgere di patologie della vite, e le sporadiche grandinate di giugno non sembrano aver provocato effetti negativi.
''Il raccolto è frutto del clima particolarmente favorevole di quest'anno: in generale, le condizioni climatiche invernali e primaverili hanno favorito - spiegano Unione Italiana Vini (Uiv) e Ismea - un rigoglioso sviluppo vegetativo in tutta la penisola, sebbene in alcune zone il freddo prolungato abbia fatto slittare in avanti di qualche giorno la fioritura e l'allegagione. Il ritardo vegetativo, peraltro, sembra essere recuperato quasi totalmente grazie ad un fine giugno molto caldo e soleggiato. Nonostante la prolungata assenza di piogge degli ultimi tempi, al momento non si rilevano particolari problemi derivanti da stress idrico per le viti. Le precipitazioni dei mesi precedenti, infatti, hanno costituito una buona riserva di acqua nel terreno. Resta alta, comunque, l'attenzione degli operatori, perché una siccità prolungata potrebbe incidere negativamente sui livelli produttivi, pur eventualmente ricorrendo, dove possibile, all’irrigazione di soccorso''.
La vendemmia 2006 delle Isole - In Sicilia, le prime fasi fenologiche sono considerate buone, ma qualche leggera preoccupazione si sta diffondendo tra gli operatori per i picchi di caldo che potrebbero influire sull'acidità delle uve bianche pregiudicandone la qualità. C'è stato qualche attacco di peronospora per le varietà più sensibili e si evidenziano focolai d'oidio a causa delle piogge invernali. Apprensione per la persistente assenza di piogge sussiste anche tra i viticoltori della Sardegna che, fino ad ora, hanno assistito ad un buon andamento della campagna.

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27 luglio 2006
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