Inca e Maya, i condor di Angelo D'Arrigo, presto voleranno liberi sopra la Cordigliera delle Ande
Presto voleranno in libertà i due condor, Inca e Maya, nati in cattività e allevati ed ''istruiti'' sull'Etna dal recordman deltaplanista catanese, Angelo D'Arrigo, prematuramente e tragicamente scomparso in un incidente aereo lo scorso marzo. Infatti, continua la spedizione della fondazione intitolata a D'Arrigo, a Cuzco, città della Cordigliera delle Ande a quasi 3.400 metri d'altezza.
''Inca e Maya stanno bene - si legge in bollettino medico redatto sul posto dal veterinario Antonello Mancuso, che partecipa alla missione per conto dell'Azienda Usl 3 di Catania - adesso stiamo cercando di superare gli intoppi burocratici con il Senasa, l'organo statale che si occupa di sanità e veterinaria, corrispondente al nostro ministero della Sanità, che per precauzione ha messo in quarantena Inca e Maya per cinque giorni''. ''Vorrebbero anche effettuare dei tamponi cloacali sui condor - continua il veterinario - per la ricerca del virus dell'aviaria, nonostante l'Asl 3 abbia già fatto, con esito negativo, tutti i test di laboratorio e i controlli necessari pochi giorni fa, prima della partenza dall'Italia''. ''Questo ulteriore esame - sottolinea il veterinario - farà slittare di un paio di giorni il primo volo libero sulle Ande di Inca e Maya. Intanto, con le guide locali, abbiamo già effettuato dei sopralluoghi per cercare il posto più adatto per liberare i condor e farli ambientare. Se tutto va bene tra lunedì e martedì porteremo i condor nel luogo che abbiamo individuato durante le escursioni dei giorni scorsi''.
Inca e Maya, che hanno 18 mesi di vita ed hanno imparato a volare sull'Etna, guidati dal loro ''papà'' Angelo D'Arrigo, fin dal loro arrivo a Catania sono stati costantemente curati e controllati dai veterinari del settore Sanità pubblica veterinaria dell'Asl 3 che nel nel 2005 ha aderito al progetto ''Le ali del condor'', promosso in collaborazione con l'università di San Antonio Abate della città di Cuzco e con il National Geografic.