Incapace di intendere e volere
Per i periti del tribunale di Palermo: "Provenzano non può partecipare al processo"
Sarebbero gravissime e tali da impedirgli di partecipare all'udienza preliminare sulla trattativa Stato-mafia le condizioni mentali del boss Bernardo Provenzano, ricoverato, dopo un intervento al cervello, nell'ospedale di Parma.
È il responso, ancora ufficioso, dei periti incaricati dal Gup Piergiorgio Morosini di accertare se il capomafia sia o meno in grado di partecipare coscientemente all'udienza.
A stabilire la sua "incapacità", dopo avere visitato il boss nel carcere di Parma, sono stati Renato Ariatti e Andrea Stracciari.
Dopo un primo accertamento, che aveva indotto il giudice a stralciare la posizione del boss da quello degli altri imputati, Provenzano nei giorni scorsi è stato sottoposto a una serie di ulteriori test che ne avrebbero accertato la totale incapacità.
La relazione dei periti non è stata ancora depositata. L'udienza era stata rinviata al 5 marzo. Allora il giudice, sulla base della perizia, che per quella data sarà depositata, deciderà se sospendere il procedimento a carico del padrino di Corleone.
"U zu Binnu" fu arrestato a Corleone nell'aprile del 2006. Aveva fatto perdere le sue tracce 43 anni fa: l'ultimo "contatto" con la polizia risaliva, infatti, al 9 maggio del 1963. La sua "primula rossa" della mafia era stata intercettata, alla fine del 2003, in una clinica francese di Marsiglia, dove si era sottoposto a un intervento chirurgico sotto falso nome, dopo aver attraversato tutta Italia in macchina e passato ben quattro volte la frontiera con una patente falsa.