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Raffaele Lombardo palesa l'incopatibilità con Leoluca Orlando che riceve questa come un "gran complimento"

09 giugno 2011

Nelle scorse settimane si era parlato di una possibile candidatura di Leoluca Orlando a sindaco di Palermo, un ritorno nel municipio in cui fu protagonista della stagione dei sindaci. "Io candidato a Palermo? Perchè no. Ma la scelta del candidato sindaco dovrà passare attraverso le primarie". Queste le parole di Orlando. "Il prossimo anno ci potrà essere una nuova Primavera, in Sicilia e a Palermo - aveva aggiunto l’ex sindaco del capoluogo siciliano - in autunno convocheremo otto assemblee di circoscrizione in vista delle primarie, che non dovranno indicare solo un candidato, ma un progetto. Serve una scelta chiara, nessuno pensi di ripetere a Palermo l’inciucio che è stato fatto alla Regione: se il Pd vuole Lombardo, si tenga Lombardo, noi percorreremo un’altra strada". Il portavoce nazionale dell'Idv aveva poi rincarato la dose: "Una parte del Pd ha fatto una sciocchezza storica, e adesso cerca di riciclarsi con la nostra faccia: chi vuole stare con Lombardo non sarà accettato al percorso delle primarie. Noi siamo pronti anche ad andare da soli, a Palermo e alla Regione". "Anche alla luce di ciò che succede alla Regione - aveva aggiunto - dico chiaramente che nel programma elettorale che sarà scelto con le primarie, sia per Palermo che per la Sicilia, diremo "cosa fare" e "con chi farlo". Non faremo programmi di riciclaggio, se qualcuno ha avuto assunto un parente da Cammarata o ha avuto piazzata da Lombardo una compagna in qualche consiglio di amministrazione, è meglio che non si avvicini".

Tali parole, ovviamente, non sono piaciute al governatore Raffaele Lombardo che, dal suo blog, ha lanciato il suo attacco: "Io e il mio movimento siamo incompatibili con Orlando. Lo dico con molta franchezza e capisco il Pd che vorrebbe mettere insieme il diavolo e l'acqua santa, ma con gente come Orlando non si può andare d'accordo. Orlando oggi fa il moralista e il giustizialista. Ma io non posso dimenticarlo quando, con una aggressività forse pari a quella che ci riserva oggi, aggrediva e attaccava il giudice Falcone, una scena indimenticabile". "Non ho avuto l'onore e la fortuna di conoscere Falcone - ha aggiunto -, una figura alla quale tutti noi, i nostri figli e i figli dei figli guarderanno come a un eroe e a un esempio da imitare. Guai a chi pensasse di sfiorarlo per trarne un vantaggio. Per Orlando tutto serve per la sua carriera e per conquistare le prime pagine dei giornali. È una politica perdente che non ha nulla a che vedere con le fatiche del governo. Quando vedo Orlando che, da presidente della commissione che si occupa degli errori della sanità, attacca indiscriminatamente la nostra sanità molto più quanto da cittadino e da deputato non faceva quando la sanità era sul serio una cosa incredibile, non posso non pensare che, se lo fa ora, si vede che c'è qualcosa che non funziona e la politica è sottosopra".
"Per quanto possa contare - ha postato ancora Lombardo - il mio parere all'interno del mio partito e della sua naturale evoluzione, che farà il 25 e 26 giugno un importante convegno in cui si dovrà cominciare a decidere democraticamente e a votare, credo che con posizioni come quella di Orlando la gente ci volgerebbe le spalle. A ritrovarsi con questa gente, all'interno della causa autonomistica, l'unica che possa servire per governare e tirar fuori dalle secche la nostra terra e i nostri figli, credo possa essere solo una infima minoranza". "Non ho nessuna difficoltà - ha concluso il presidente della Regione siciliana - a riconoscere che il rapporto con il Pd, fino a quando non è stato inquinato dai mille retroscena e dalle mille dietrologie e dai mille calcoli meschini che una infima minoranza del Pd sta portando avanti, ha prodotto buone cose per la Sicilia. Il lavoro di cambiamento che abbiamo portato avanti in questi anni non ha pari e ha prodotto ottimi risultati per la Sicilia ed è stato portato avanti con straordinaria onestà".

La replica di Leoluca Orlando non si è fatta certo attendere. "Lombardo incompatibile con me? Un complimento! Considererei un insulto il contrario". "La verità che ho sostenuto, sostengo e sosterrò sempre è che Raffaele Lombardo è del tutto incompatibile con l’incarico di presidente della Regione – ha aggiunto – per le sue frequentazioni con mafiosi, per le quali è anche indagato. Quanto all'uso strumentale che, per disperazione, Lombardo fa delle mie posizioni nei primi anni '90, confermo che per me il compito di un politico è isolare e contrastare gli uomini delle istituzioni che frequentano mafiosi e aiutano i loro sporchi affari, mentre compito di un magistrato è agire soltanto in presenza di riscontri giudiziariamente validi". "Ciascuno faccia la sua parte: io continuerò a farla nei riguardi di Lombardo – ha concluso – certo che i magistrati debbano agire in indipendenza ed autonomia. Come sarà diversa e migliore l’Italia quando si potranno finalmente trovare riscontri processuali nei riguardi di uomini delle istituzioni che oggi colludono con la mafia e che in quegli anni '90 hanno trattato con mafiosi e faccendieri di ogni specie, sino a tentare di far assumere alla mafia stessa il volto dello Stato e allo Stato quello della criminalità organizzata".
Una replica a Lombardo è arrivata anche dalla Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari: "L'onorevole Leoluca Orlando è Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari e le cause dei disavanzi sanitari regionali, Commissione istituzionalmente chiamata ad indagare sugli errori sanitari che si verificano in tutta Italia, e anche in Sicilia, così come sui disavanzi sanitari che si verificano in molte regioni italiane, tra cui anche la Sicilia".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Corriere del Mezzogiorno, LiveSicilia.it]

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09 giugno 2011
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