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Indagata la Calcestruzzi spa, azienda del gruppo Italcementi, per gli affari illeciti dei boss del nisseno

29 luglio 2006

Associazione mafiosa e falso in bilancio, queste le accuse con cui i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno iscritto nel registro degli indagati la Calcestruzzi spa, l'azienda del gruppo Italcementi.
L'accusa è maturata nell'ambito dell'operazione ''Doppio colpo'', che ha portato in carcere ieri tre presunti affiliati alla cosca mafiosa di Riesi che avrebbero gestito illecitamente appalti e forniture ai cantieri edili della zona. E' la prima volta che per un reato di mafia viene utilizzata un'indagine che coinvolge direttamente l'azienda. Per questo motivo, l'avviso di garanzia è stato notificato all'avvocato della società, Pierfranco Barabini a Bergamo.
Secondo il gip di Caltanissetta, la Calcestruzzi spa ha svolto attività di favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra. Motivo per cui, la Dda di Caltanissetta ha disposto perquisizioni e sequestri di documentazione contabile nella sede centrale dell'azienda sia a Bergamo, sia negli stabilimenti in Sicilia e in Lombardia. Ma anche in alcuni istituti di credito dove erano custodite le documentazioni bancarie, e in diverse abitazioni della zona circostante l'azienda.

Tra gli indagati emerge la figura di Giovanni Giuseppe Laurino che, secondo gli inquirenti, oltre ad essere accusato di associazione mafiosa, è punto di riferimento della cosca di Riesi per tutto quello che riguarda la cura degli interessi illeciti legati alla locale sede della Calcestruzzi spa.
Come ha infatti spiegato il procuratore aggiunto Renato Di Natale, ieri, ''la mafia ormai non si occupa solo di pizzo e appalti ma è diventata imprenditrice e come tale si insinua nel tessuto economico provocando danni enormi''.
''L'operazione antimafia - ha invece commentato il senatore Carlo Vizzini, responsabile del dipartimento sicurezza e criminalità di Forza Italia - apre scenari inquietanti coinvolgendo una grande impresa nazionale, come la Calcestruzzi Spa, che nel nisseno pare addirittura essere un braccio operativo di Cosa Nostra''. Il senatore parla di ''un drammatico salto indietro verso i tempi del passato in cui, in Sicilia, anche le imprese nazionali si imbrattavano di contatti con mafiosi di rango''.

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29 luglio 2006
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