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Indagato per riciclaggio padre Giuseppe Bucaro, presidente del centro ''Paolo Borsellino''

Tramite una donazione al centro ''avrebbe ripulito'' parte del ''tesoro di Vito Ciancimino''

04 marzo 2005

Nell'inchiesta della Direzione distrettuale anatimafia  palermitana per riciclaggio di denaro, forse proveniente dal patrimonio di Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo e condannato per mafia, è entrato anche il nome di padre Giuseppe Bucaro, il sacerdote antimafia presidente del ''Centro Paolo Borsellino'' sostenuto dalla vedova del magistrato assassinato il 19 luglio '92 in via Mariano D'Amelio insieme a 5 poliziotti della scorta.

Padre Bucaro è coinvolto nell'inchiesta sul riciclaggio di denaro in cui sono indagati anche il tributarista Gianni Lapis e Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo condannato per mafia e morto alcuni anni fa. Gli inquirenti hanno monitorato centinaia di movimenti bancari, ascoltato migliaia di ore di conversazioni intercettate fra Cancimino, Lapis e Bucaro. Il sacerdote non avrebbe mai avuto contatti diretti con il figlio dell'ex sindaco. Lapis avrebbe mediato ogni cosa, compreso la consegna di una ''maxi donazione'' di cinque milioni di euro che il sacerdote avrebbe chiesto a Lapis e che sarebbe transitata da un conto corrente cifrato in Svizzera, intestato alla sorella del sacerdote.
Sono questi i pilastri dell'accusa che riguarda padre Bucaro, noto a Palermo per il suo impegno antimafia, e parroco della chiesa di Sant'Ernesto.

Per gli investigatori, il presidente del Centro Borsellino si sarebbe prestato - per l'accusa - a ripulire parte del ''tesoro di Vito Ciancimino''. Per chiarire meglio anche questo aspetto è stato interrogato in procura Massimo Ciancimino, al quale sono state contestate intercettazioni ambientali e movimenti bancari. L'attenzione degli inquirenti si è soffermata su investimenti in opere di metanizzazione in Russia, Bulgaria e Romania e su altri progetti finanziari. Gli investimenti sarebbero stati effettuati da Lapis, ex consulente finanziario di Vito Ciancimino e oggi di suo figlio Massimo, a partire dal gennaio del 2003.

L'esatta posizione di padre Bucaro nell'inchiesta e il suo ruolo negli affari per investire alcuni miliardi di lire (dieci sospettano gli investigatori) non è ancora chiara. Il legale del sacerdote, Francesco Crescimanno, che fu candidato del Centrosinistra nella corsa a sindaco di Palermo poi vinta da Diego Cammarata, non ha preso posizione aspettando l'interrogatorio di Bucaro, che si terrà oggi.

''Sono amareggiato. Il centro 'Paolo Borsellino' non ha mai avuto contributi in riferimento ai fatti contestati'', ha detto padre Giuseppe Bucaro, commentando l'avviso di garanzia che ha ricevuto. ''Sono certo che tutto verrà chiarito nell'interrogatorio - ha aggiunto - In questo momento di particolare sofferenza, che offro a Dio, voglio ricordare a questa città e alla Chiesa di Palermo che amo, quanto diceva Paolo Borsellino: che si muore se si è soli''.

La famiglia Borsellino ha annunciato le dimissioni del parroco dalla presidenza del centro.
''La famiglia Borsellino, alla luce di quanto appreso dai mezzi di informazione sul presunto coinvolgimento di padre Giuseppe Bucaro in una inchiesta giudiziaria sul riciclaggio, nel ribadire l'importanza del lavoro svolto dal sacerdote - si legge in una nota - per il centro Borsellino, apprezza il nobile gesto delle sue odierne dimissioni dalla presidenza del centro Paolo Emanuele Borsellino fino all'accertamento della sua completa estraneità ai fatti addebitatigli, avendo pieno fiducia nell'operato della magistratura''.
In questa fase di transizione il consiglio di amministrazione del centro Borsellino nominerà un'altro presidente.

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04 marzo 2005
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