Indagini sulla morte del cardiochirurgo Carlo Marcelletti
''Istigazione al suicidio'': questa l'ipotesi di reato formulata dalla procura di Roma che sta indagando
Istigazione al suicidio. E' questa l'ipotesi di reato formulata dalla procura di Roma che sta indagando sulla morte del cardiochirurgo Carlo Marcelletti, scomparso il 6 maggio nell'ospedale San Carlo di Nancy a Roma (LEGGI).
L'ipotesi di istigazione al suicidio ha consentito agli inquirenti di effettuare una serie di indagini compresa l'autopsia. In precedenza il fascicolo era stato rubricato come "atti relativi". Il Pm Elisabetta Ceniccola sta ancora attendendo l'esito dell'esame tossicologico eseguito dopo l'autopsia.
Stando a quanto emerso dal primo esame autoptico il cardiochirurgo è morto per insufficienza cardiocircolatoria acuta. Marcelletti secondo quanto accertato aveva assunto una dose letale di Digitale, un farmaco che serve a stabilizzare il ritmo cardiaco. Il cardiochirurgo venne ricoverato lo scorso 5 maggio nell'ospedale San Carlo di Nancy per una fibrillazione cardiaca. Dopo una notte trascorsa in rianimazione, Marcelletti fu riportato in una stanza di degenza dove accusò nuovamente un malore al quale seguì il decesso. [Informazioni tratte da Corriere.it, Repubblica.it]