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Indagini sulla morte della neonata partorita su una sedia

Indagati 11 sanitari dell'ospedale di Canicattì (Ag) e dell'ospedale dei Bambini di Palermo

09 dicembre 2009

La Procura di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati undici medici nell'ambito dell'inchiesta per la morte di una neonata romena, nata lo scorso 27 novembre all'ospedale "Barone Lombardo" di Canicattì (AG), su una sedia in attesa che si liberasse la sala parto.
La piccola è morta la sera del 3 dicembre, a causa di una setticemia, all'Ospedale dei Bambini di Palermo dove era stata trasferita d'urgenza mercoledì scorso in gravissime condizioni. I medici indagati prestano servizio in entrambi gli ospedali. Secondo i giovani genitori romeni della bambina, entrambi disoccupati, la bambina si sarebbe potuta salvare ma ha contratto la setticemia a causa "delle condizioni precarie in cui è avvenuto il parto e di una serie di gravi negligenze".
L'altro ieri l'assessorato regionale alla Sanità ha disposto un'ispezione nell'ospedale di Canicattì. Anche la commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari ha annunciato l'avvio di un'inchiesta sulla morte.

Il pm Michela Francorsi, in seguito alla denuncia dei genitori, aveva deciso l'autopsia e il sequestro delle cartelle cliniche. La madre, 24 anni, aveva partorito su una sedia del corridoio del reparto di maternità dell'ospedale di Canicattì e, insieme al marito Valentin Paun, 23 anni, sin da subito ha sostenuto che l'infezione è la conseguenza delle condizioni precarie in cui è avvenuto il parto e di una serie di gravi negligenze. I medici hanno diagnosticato un'infezione che attecchisce dalla cicatrice ombelicale. I genitori hanno raccontato di avere suonato per mezz'ora alla porta del reparto, ma non ha risposto nessuno. Solo quando la piccola era stata partorita si è presentata una donna che ha tagliato il cordone ombelicale e ha accompagnato la madre in corsia. Ma la piccola si è rapidamente aggravata ed è stata trasferita a Palermo dove è morta una settimana dopo la nascita.

Come detto, oltre alla magistratura, sul presunto caso di malasanità stanno indagando gli ispettori inviati dall'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, che a caldo ha definito "anomala" la dinamica, affidando agli esperti la ricostruzione di tutti i passaggi, dal ricovero al decesso. "Non appena avremo il rapporto con le conclusioni provvederemo a inoltrarlo alla commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari", ha spiegato l'assessore.
Anche la commissione parlamentare, presieduta da Leoluca Orlando (Idv) infatti ha aperto un fascicolo. Orlando ha parlato di "altro caso in Sicilia di decesso, con denunciate macroscopiche responsabilità e carenze di strutture sanitarie, di bambini immigrati e di famiglie in precarie condizioni economiche". Il parlamentare ha ricordato che la vicenda di Canicattì si aggiunge alla morte, avvenuta alcune settimane fa, di un bambino rom nella provincia di Messina. "Le strutture sanitarie pubbliche - ha sostenuto il presidente della commissione parlamentare - non possono essere il luogo di uccisione, e comunque di indifferenza per il diritto alla salute e alla vita, di bambini di famiglie povere e straniere".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Corriere.it]

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09 dicembre 2009
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