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Indesiderate

La gestione di Nelli è stata un fallimento, Maria Rita deve essere cacciata per inerzia e manifesta incapacità politica

10 gennaio 2014

Due degli assessori della giunta Crocetta risultano manifestamente indesiderati, almeno per una porzione di popolazione e che hanno palesato tale sentimento facendolo presente in diversi modi.
A risultare poco graditi sono l’assessore alla Formazione Nelli Scilabra, e l’assessore ai Beni culturali Maria Rita Sgarlata.

Per quanto riguarda la prima, sui social network  è spuntata la petizione pubblica "MOZIONE DI SFIDUCIA ALLA SCILABRA". La petizione è stata promossa da un gruppo di operatori della formazione professionale in Sicilia che si dicono "stanchi delle continue promesse e dei proclami con impegni non mantenuti. I lavoratori si trovano allo stremo con 8 mesi di arretrati di stipendi (per i più fortunati) sino ai 20 mensilità. La gestione Scilabra è stato un vero fallimento: dai rendiconti dell’avviso 20, imputabili ai lavoratori almeno 3 mensilità al mancato avvio della seconda annualità con la copertura progettuale dall’8 giugno. Per i lavoratori, il futuro è incerto e nessun documento ufficiale è stato presentato contenente la riforma del settore. Esausti da tutto ciò è stata creata una petizione tramite un servizio on line gratuito. Lo scopo è lanciare un forte messaggio al governo Crocetta e ai politici residenti all’Ars".

Contro l’assessore ai Beni culturali, invece, i segretari regionali delle politiche dei beni culturali del Cobas/Codir e del Sadirs, Michele D’Amico e Giuseppe Salerno, che al governatore Crocetta chiedono la rimozione per "inerzia e manifesta incapacità politica".
"A Palazzo d’Orleans, si è tenuto il vertice fra governo regionale e capi degli istituti museali, su come tenere aperte al pubblico le strutture senza violare il vigente contratto collettivo di lavoro che limita nei giorni festivi (massimo 1/3 nel corso dell’anno) la presenza nei luoghi di lavoro degli addetti. Il governo regionale sembra limitarsi ad affrontare il tema dell’apertura dei siti culturali, non portando alcun piano strategico di valorizzazione del patrimonio culturale siciliano", hanno dichiarato D’Amico e Salerno. "Apprendiamo, inoltre, da organi di stampa - hanno aggiunto i due sindacalisti - che l’obiettivo prioritario dell’assessore ai beni culturali sarebbe quello di 'aprire tra qualche anno a nuovi concorsi per restituire meritocrazia nella selezione della nuova classe dirigente' e 'al tempo stesso di inquadrare, gli attuali funzionari direttivi (archeologi) vincitori di un concorso bandito nel 2000, nella qualifica dirigenziale'". "Non avevamo e non abbiamo alcun dubbio sulla mancata esistenza di un piano Sgarlata, come invece sbandierato in piena enfasi sulla stampa e su qualche emittente privata aretusea dallo stesso assessore ai beni culturali [...] I beni culturali hanno la necessità di un assessore al ramo che esprima idee innovative di sviluppo e di crescita dei beni culturali in sinergia con i vari esperti del settore turistico; l’attuale assessore ai beni culturali, dal momento del suo insediamento, muovendosi sulla scia dello scienziato precedente non ha mai espresso alcuna idea di sostenibilità, di sviluppo e di crescita del settore culturale siciliano e pertanto, - hanno concluso i due sindacalisti - ne chiediamo la rimozione per inerzia e manifesta incapacità politica".

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10 gennaio 2014
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