Individuato un nuovo rostro di una nave impegnata nella "Battaglia delle Egadi"
Il reperto è stato localizzato nel mare di Levanzo grazie all'azione incessante della Soprintendenza del Mare
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Un nuovo rostro è stato individuato nei fondali di Levanzo, isola dell'arcipelago delle Egadi. A rilevarlo sono stati gli esperti della missione americana della RPM Nautical Foundation, con la supervisione della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana diretta da Valeria Li Vigni e rappresentata a bordo della nave oceanografica Hercules da Ferdinando Maurici, e in collaborazione con l'Università di Malta.
Il rostro quasi certamente è relativo a una nave impegnata nella "Battaglia delle Egadi" fra Romani e Cartaginesi, con cui si concluse la Prima Guerra Punica, perché è stato scoperto in un tratto di mare che già in passato aveva visto analoghi rinvenimenti. Continua, dunque, a dare frutti il progetto ideato e avviato anni fa da Sebastiano Tusa, che è proseguito recentemente con nuovo slancio.
Alcune lettere visibili grazie al robot sottomarino fanno pensare che il rostro sia romano: giace a 80 metri e la Soprintendenza del Mare pensa di recuperarlo in un prossimo futuro.
"È stato individuato il ventiquattresimo rostro nel mare delle Egadi in questa fortunata campagna del 2021. Che la campagna di ritrovamento fosse così ricca - evidenzia la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni - lo avevamo preannunciato a fine 2020 a seguito dei 40 target registrati, ma le aspettative sono state superate con il ritrovamento, nell'arco di pochi giorni, di un relitto di nave romana con il suo carico di anfore e di questo rostro, sul quale sono state identificate le lettere L F Q P e che appare in buone condizioni".
"La corretta applicazione del metodo scientifico - continua la Soprintendente -, un percorso che ha sapientemente indicato Sebastiano Tusa, e gli esiti dell'uso di una tecnologia sempre più avanzata e dell'utilizzo di strumentazioni all'avanguardia, hanno portato risultati eccellenti, grazie alle collaborazioni ormai da tempo avviate e che proseguono con la RPM Foundation e con l'Università di Malta. Sull'Hercules, al momento del ritrovamento erano presenti Ferdinando Maurici e James Gold".