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INFLAZIONE

Inflazione record a dicembre: +2,6%. Mai così alta dal 2003. Il dato potrebbe avere influenze negative sul 2008

05 gennaio 2008

Sono stime preliminari preoccupanti quelle fatte dall'Istat sull'inflazione che lo scorso mese di dicembre ha raggiunto livelli così alti che in Italia non si raggiungevano dal 2003: +2,6% rispetto al 2,4 del mese precedente, novembre 2007. Su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,3%, e del 2,8% su base annuale. Proprio quest'ultimo dato è il più alto dal novembre 2003. La media d'anno dell'indice armonizzato per il 2007 è pari a +2,1% contro il 2,2% del 2006. Gli incrementi tendenziali più elevati si sono avuti per i trasporti (+4,8%) e i prodotti alimentari e bevande analcoliche (+4,1%). Sono scesi invece del 7,5% i prezzi delle comunicazioni.
I tecnici dell'Istat hanno inoltre calcolato il 'trascinamento' dell' inflazione 2007 sul 2008, ossia il tasso medio che verrà ereditato se il carovita restasse sui livelli di dicembre 2007: il tasso sarebbe dell'1,3%, molto elevato. L'anno scorso era dello 0,5%.

A montare l'inflazione nell'ultimo mese dell'anno appena passato sono stati soprattutto i rincari dei generi alimentari e dei carburanti, con un picco di +12,3% su base annua per il pane e del 15,4% per il gasolio. Balzo in avanti anche per i prezzi di bar e ristoranti, in crescita del 3,5%.
Nel capitolo alimentari si ha una crescita dei prezzi tendenziale (rispetto, cioè, allo stesso mese dell'anno precedente) del 4% sia per i lavorati che per i non lavorati. Pane e cereali accelerano del 7,5% rispetto a dicembre 2006, con il pane da solo che mette a segno un +12,3% e la pasta che sale dell'8,4%. Il segmento latte, formaggi e uova fa registrare un aumento su base annua del 5,7%, con il latte da solo che sale del 7,6%, sempre su scala tendenziale. La carne segna un aumento del 3,5% con un picco del 7,3% tendenziale per il pollame, mentre la frutta sale del 4,8%.
Passando poi al comparto energia, a dicembre nel suo complesso ha fatto registrare un aumento congiunturale (rispetto, cioè, al mese precedente) dell'1,1% e tendenziale del 6,5% (rispetto a dicembre dello scorso anno). L'aumento congiunturale si deve alla componente non regolamentata (carburanti), che sale dell'1,8% su novembre e dell'11,7% sull'anno. Più in dettaglio i prezzi della benzina aumentano dell' 1,5% su base mensile e dell' 11,6% su base annua, mentre più consistente è l'aumento del gasolio, che cresce del 3,7% su base congiunturale e del 15,4% su base tendenziale. In aumento anche i prezzi dei combustibili per la casa (riscaldamento), con un +1% su novembre e un +13% su dicembre 2006. La componente regolamentata (luce, gas) è invece stabile sul mese e fa registrare un calo dell' 1% sull' anno.
Sempre per quanto riguarda i beni, un effetto di contenimento dell'inflazione è venuto dai medicinali, che scendono dello 0,1% congiunturale e del 2,7% sull'anno, e dagli apparecchi telefonici, con un calo dei prezzi del 2,9% su novembre e del 7% sull'anno. Passando ai servizi, una spinta all'inflazione arriva invece dai prezzi di ristoranti e bar, saliti del 3,5% su base annua. Crescono del 4% tendenziale anche i servizi di manutenzione dei mezzi di trasporto e del 3,6% i servizi medici, mentre registrano un calo dell' 1,7%, sempre su base annua, le tariffe aeree.

Malgrado il forte aumento di dicembre, l'inflazione media annua nel 2007 si è attestata a +1,8%. Per quanto riguarda quest'ultimo dato l'Istat aggiunge che si tratta del dato più basso dopo il 1999, quando fu pari all'1,7%. Nel 2006 l'inflazione fu del 2,1%.
Il tasso annuo d'inflazione nella zona dell'euro, secondo la stima flash di Eurostat, l'ufficio europeo di statistica, in dicembre si attesterà al 3,1%. Anche nello scorso novembre il tasso era stato del 3,1% contro il 2,6% di ottobre. Il dato ufficiale sarà comunicato il 16 gennaio.

L'Inflazione in Sicilia - A Palermo l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (compresi quelli dei tabacchi) lo scorso mese ha fatto registrare una variazione congiunturale (rispetto, cioè, al mese precedente) di +0.4% ed ha fatto registrare una variazione tendenziale (rispetto, cioè, allo stesso mese dell'anno precedente) di +3.4%.
Rispetto al mese di novembre, il capoluogo siciliano conferma il trend nazionale con gli aumenti più elevati registrati nei capitoli di spesa dei trasporti (+1.4%) e “ricreazione, spettacoli e cultura” (+1.0%). In calo i servizi sanitari (-0.1%). Non si è registrata alcuna variazione in sei capitoli di spesa.
Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, gli aumenti più elevati si sono registrati nei capitoli: "Abitazione, Acqua, Energia e Combustibili" (+8.4%); "Servizi Ricettivi e di Ristorazione" (+5.2%); "Prodotti Alimentari e Bevande Analcoliche" (+4.5%), "Trasporti" (+4.3%). Anche nella nostra Regione i decrementi si sono avuti nel capitolo "Comunicazioni" (-7.6%).

La preoccupazione delle associazioni dei consumatori - "Con un caro-vita a questi livelli e con le quotazioni record del petrolio, il numero delle famiglie in stato di povertà potrebbe raddoppiare, raggiungendo quota 5 milioni". E' quanto sottolinea, in una nota, il presidente Codacons, Carlo Rienzi, spiegando che "il Governo, se vuole evitare una vera e propria sciagura, deve decretare lo stato di emergenza prezzi, e intervenire con ogni strumento idoneo a contenere la crescita dei prezzi e delle tariffe".
Secondo la Coldiretti, sulla base dell'"Indagine 2007 Coldiretti-Swg", a seguito dei rincari nei prezzi, tre italiani su quattro hanno cambiato le abitudini alimentari principalmente variando il menù della spesa (il 40% in modo drastico), aumentando l'attenzione riposta nella lettura dell'etichetta e prestando più attenzione alla provenienza dei cibi a favore di quelli locali.
Adusbef e Federconsumatori sottolineano in una nota: "Il tasso di inflazione nel 2007 è decisamente più elevato" dell'1,8% fotografato dall'Istat e "si può stimare ben oltre la soglia del 3% (3,4-3,5 % su base annua), pari a maggiori spese per 994 euro per le famiglie, senza contare, doverosamente, l'aumento dei mutui a tasso variabile che ha inciso rovinosamente sui bilanci familiari".
"In assenza di un provvedimento del Governo sia per il contenimento dei prezzi e delle tariffe che per una maggiore valorizzazione dei salari, le previsioni - ribadisce la nota di Adiconsum - sono di un ulteriore calo dei consumi".

Stesso giudizio quello di Francesco Tanasi presidente dei Consumatori Italiani. "Servono ulteriori misure, per evitare il tracollo finanziario delle già indebitate famiglie e imprese, che non possono certamente permettersi di far fronte ad indiscriminati aumenti, dopo essere appena sopravvissuti ad un anno al rialzo come il 2007, lungo periodo nero per i prezzi gonfiati su tutti i settori, soprattutto quello dei carburanti". Ponendo una particolare attenzione alla situazione siciliana Tanasi lancia l'allarme: "Le famiglie siciliane sono a rischio bancarotta. Per evitarla sono necessari una seria politica dei redditi in grado di portare stipendi e salari al livello dei lavoratori europei e l'adozione di misure concrete per contenere la folle e speculativa crescita dei prezzi e delle tariffe in ogni settore". Il leader dei Consumatori italiani chiede anche "un serio intervento dei governi regionale e nazionale a salvaguardia delle famiglie siciliane, svantaggiate sotto tutti i punti di vista e sull'orlo della disperazione. I siciliani - conclude Tanasi - soffrono già di gravi problemi finanziari a causa dell'indebitamento, il più alto d'Italia, per il credito al consumo e per la cessione del quinto dello stipendio. La grave situazione di aumenti indiscriminati in tutti i settori li rende ancora più vulnerabili".

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05 gennaio 2008
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