Influenza A/H1N1: previsioni choc dalla Gran Bretagna
Secondo stime britanniche la febbre suina potrebbe mietere fino a 65mila vittime
Sono previsioni da brivido, quelle che arrivano dalla Gran Bretagna, sul numero di vittime che la nuova influenza potrebbe mietere. Fino a 65 mila persone in totale nella sola Inghilterra - stima Liam Donaldson, Chief Medical Officer inglese - potrebbero perdere la vita nei prossimi mesi a causa del virus, raggiungendo 350 vittime al giorno nella fase di massimo picco, si legge sul sito dell'emittente britannica Bbc.
Finora il bilancio delle vittime della nuova influenza nel Regno Unito è di 29 morti, mentre altre 53 persone sono attualmente ricoverate in reparti di terapia intensiva. Solo nella scorsa settimana, si sono registrati 55 mila nuovi contagi e 652 persone sono finite in ospedale a causa del virus. Una situazione che sta generando panico nel Paese, inducendo le autorità sanitarie a predisporre un servizio di assistenza telefonica e un servizio internet ad hoc.
I casi di influenza A in Gran Bretagna stanno aumentando "in modo esponenziale" ma la vita a Londra e nelle altre città "scorre tranquilla". Il numero di ragazzi italiani colpiti segnalato al consolato italiani rimane fermo a 48. Oltretutto, molti di loro sono già guariti, dieci senza assumere l'antivirale ma solo con la tachipirina. Lo conferma all'Adnkronos il console italiano a Londra, Paola Cogliandro. E' sempre lei, tempestata delle telefonate di alcuni dei genitori delle "diverse migliaia" dei giovani italiani che quest'anno, come ogni altra estate, affollano i college del Paese per perfezionare la lingua, a consigliare ai ragazzi, così come a tutti gli italiani in Gran Bretagna, di rivolgersi al Servizio sanitario nazionale, che sebbene sia un "poco sotto stress" per il numero elevato di casi denunciati, è attrezzato per fare fronte all'emergenza.
"Il consiglio comunque è quello di non farsi prendere dal panico, l'influenza A è una influenza, non una malattia mortale", aggiunge. "C'è una helpline, il cui numero di telefono è pubblicato anche sul sito del consolato, oltre che su quello dell'Nhs", afferma Cogliandro, ripetendo quanto chiesto dalle autorità britanniche: in presenza dei sintomi, è necessario rivolgersi a medici, non a strutture ospedaliere, per non correre il rischio di infettare persone già malate. [Adnkronos]