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INFLUENZA A/H1N1

La ''nuova influenza umana'' è arrivata in Estremo Oriente. Nuovi casi sospetti in Italia

02 maggio 2009

L'allarme per la nuova influenza A/H1N1 è arrivato anche in Estremo Oriente dove si sono registrati i primi due casi a Hong Kong e in Corea del Sud. Trecento persone sono state poste in quarantena in un grande albergo di Hong Kong dove un cliente, un giovane di 25 anni arrivato dal Messico via Shanghai, è risultato positivo al test del virus. Circa 200 clienti e un centinaio di dipendenti del Metropark Hotel non potranno lasciare l'edificio prima di una settimana e solo dopo essere stati sottoposti a un trattamento con anti-virale. Gli ingressi dell'albergo, che si trova nel distretto di Wanchai, sono sorvegliati da agenti di polizia che portano una mascherina protettiva sulla bocca. Il giovane contaminato dal virus, un cittadino messicano, è ora ricoverato in ospedale. Le autorità hanno decretato l'emergenza sanitaria ma hanno invitato tutti i cittadini e i visitatori a non lasciarsi prendere dal panico. La Cina ha sospeso i voli con il Messico e deciso che invierà un aereo per rimpatriare i cittadini attualmente nel Paese centroamericano.
In Corea del Sud le autorità sanitarie hanno confermato il primo caso nel Paese. Si tratta di una donna di 51 anni ricoverata in ospedale dopo il ritorno dal Messico. Ora si trova in buone condizioni ma è ancora in reparto di isolamento. Un altro caso sarebbe sotto esame.

Intanto in Messico i casi di influenza A/H1N1 continuano ad aumentare. Secondo l'ultimo bilancio fornito dal ministro della Sanità, José Angel Cordova, sono 397 le persone che hanno denunciato sintomi da contagio, mentre i decessi accertati sono saliti a sedici con una mortalità attuale del 4%, a conferma dell'alta infettività ma della bassa mortalità dell'agente infettivo. Secondo le autorità sanitarie messicane la mortalità effettiva sarebbe ancora inferiore, intorno all'1,2%. Intanto, le strade di Città del Messico restano deserte, con ristoranti e locali pubblici tutti chiusi per evitare il diffondersi dell'epidemia. Per la stessa ragione, venerdì sono state cancellate tutte le manifestazioni organizzate in occasione della giornata dei lavoratori.

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), spiegando che un efficace vaccino sarà pronto in 4-6 mesi, ha dichiarato che i casi confermati di influenza A/H1N1 nel mondo finora sono 331 con dieci vittime in undici nazioni. I dati dell'Oms sono inferiori rispetto a quelli diffusi dai singoli Paesi a causa della tempistica dei controlli che deve eseguire l'agenzia dell'Onu.

IN EUROPA - La nuova influenza umana si contrae da persona a persona anche in Europa, e non è più confinata a pazienti di ritorno dal Messico. Lo confermano le autorità sanitarie inglesi e tedesche, che hanno registrato due casi di contagio diretto da persona a persona, facendo aumentare i rischi di pandemia. L'allarme nel Vecchio Continente dunque cresce, ma resta al quinto livello l'allerta dell'Oms.
In Italia nel frattempo si registra ancora un caso sospetto di influenza A/H1N1: un turista americano di 58 anni è stato ricoverato giovedì scorso, a titolo precauzionale, all'ospedale di Assisi. L'uomo presentava lievi sintomi simil-influenzali ed era arrivato in Italia da pochi giorni insieme alla moglie e alla figlia, provenienti da New York. Un uomo di 38 anni arrivato in volo da New York giovedì sera con sintomi influenzali è stato trasportato all'ospedale direttamente dall'aeroporto di Bologna. Nel reparto malattie infettive dello stesso ospedale è già ricoverato un altro uomo di 55 anni, segnalato come "caso probabile" di A/H1N1: i nuovi accertamenti hanno però escluso che si tratti della variante dell'influenza suina. L'uomo, in ogni caso, è in buone condizioni, così come l'americano ricoverato ad Assisi. Otto casi sospetti di nuova influenza sono stati registrati in Toscana: per sette i test hanno dato esito negativo, per un ottavo, un adulto segnalato dall'ospedale di Massa si attendono i risultati delle analisi sui campioni biologici inviati al laboratorio di virologia dell'Istituto superiore della sanità.

Il governo italiano, per bocca del sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, che nei giorni scorsi è stato presente alla riunione straordinaria dell'Unione Europea sull'influenza suina a Lussemburgo, ha invitato i concittadini che rientrano dal Messico a autoisolarsi per un periodo di una settimana, per evitare che un'eventuale affezione in corso possa poi essere propagata. "A causa dell'elevata trasmissibilità e dell'assenza di immunità da parte della popolazione - ha si spiegato Fazio in una nota - si invitano con effetto immediato tutti i cittadini che rientrano dal Messico e che lavorano in ambienti chiusi e a contatto con la collettività, con particolare riguardo alle popolazioni scolastiche, a rimanere a casa per 7 giorni a partire dalla data di rientro dal Messico. Qualora in tale periodo dovesse manifestarsi in tali soggetti una sintomatologia febbrile - conclude la nota diffusa a Lussemburgo - contattare telefonicamente il medico curante o la struttura sanitaria preventiva della Asl, per ricevere istruzioni sul da farsi".

E il ministero del Welfare ha inviato martedì scorso una circolare agli assessorati alla Sanità di Regioni e Province Autonome, con le misure di prevenzione e controllo e le linee guida per classificare i casi e limitare la diffusione del virus. Tra le indicazioni ministeriali: ambulanze 'dedicate' per il trasporto delle persone con infezioni, sospette o confermate, di influenza suina, ma anche stanze riservate per la visita di questi pazienti e indicazioni per i medici, che sono tenuti ad utilizzare maschere chirurgiche, guanti e camici monouso durante la valutazione dei malati. Precauzioni che i camici bianchi devono rafforzare, indossando maschere filtranti e occhiali protettivi, nel caso di procedure che possono avere effetto aerosol.
La circolare, scritta in accordo con quanto indicato dall'Oms e dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), è corredata da una scheda per la segnalazione e la raccolta di informazioni su casi di nuova influenza da virus A/H1N1, e ribadisce le principali indicazioni di igiene utili a tener lontano il virus. Definisce anche i criteri per la classificazione e la definizione dei casi, le regole per la gestione dei casi 'sospetti, probabili e confermati' e le misure per limitare la diffusione del virus.

LE LINEE GUIDA IN SICILIA - L'assessorato regionale alla Sanità della Sicilia ha diffuso le linee guida rivolte agli operatori delle strutture sanitarie siciliane per uniformare le procedure regionali con quelle indicate dal ministero della Salute. Le tre unità operative con i relativi posti letto per gli eventuali ricoveri sono state individuate nei due diversi bacini siciliani: a Palermo saranno operativi il Policlinico e l'ospedale Cervello, a Catania l'ospedale Garibaldi. È stato altresì verificato l'approvvigionamento dei farmaci antivirali da parte delle strutture.
"La situazione - ha confermato l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo - è sotto controllo. Abbiamo subito attivato una task force che si occuperà di monitorare la situazione costantemente, in stretto raccordo con il ministero della Salute".
Le procedure prevedono che siano gli stessi medici di famiglia e i pediatri a fornire le corrette indicazioni ai pazienti. L'assessorato regionale, nel precisare che a tutt'oggi non è stato confermato alcun caso di influenza suina in Sicilia, ricorda che il ministero della Salute ha attivato il numero verde 1500 e ospita sul proprio sito www.ministerosalute.it tutte le informazioni necessarie e gli aggiornamenti. 

E UN ITALIANO SU 10 RINUNCIA ALLA CARNE SUINA - Un italiano su dieci ha rinunciato a portare in tavola la carne di maiale. Tutta colpa della psicosi generata dalla nuova influenza messicana. E' quanto è emerso dalla consultazione on line sul sito www.coldiretti.it, attivata per verificare la reazione dei connazionali all'emergenza febbre suina. Per la Coldiretti il risultato emerso dalla consultazione on line è "un dato preoccupante", anche se molti non hanno cambiato le proprie abitudini alimentari e continuano a consumare regolarmente carne di maiale. Addirittura il 12% ne acquista di più, approfittando del calo dei prezzi. La Coldiretti rassicura comunque gli italiani, non ci sono infatti ragioni scientifiche per non continuare ad acquistare carne suina. Le stesse rassicurazioni sono arrivate nei giorni scorsi dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dal ministero della Salute italiano, ricorda l'associazione.
"L'esperienza delle crisi del passato - afferma il presidente della Coldiretti, Sergio Marini - ha dimostrato che la trasparenza dell'informazione e la rintracciabilità in etichetta è il miglior modo per garantire i consumatori ed evitare la psicosi nei consumi che mette a rischio le oltre 5 mila stalle italiane, le quali alimentano una filiera che dà lavoro a oltre centomila lavoratori e sviluppa al consumo un fatturato di circa 20 miliardi. Vanno quindi adottate - conclude - le misure già sperimentate con successo nel caso dell'influenza aviaria, a partire dall'obbligo di indicare la provenienza sulle etichette della carne di maiale al pari di quanto è stato già fatto per quella di pollo e per quella bovina, rispettivamente dopo le emergenze aviaria e mucca pazza".


[Informazioni tratte da Corriere.it, Adnkronos/Ing, Repubblica.it, La Siciliaweb.it, Adnkronos Salute]

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02 maggio 2009
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