Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Influenza A: uomo in coma a Palermo

L'Oms tranquillizza: ''Il patogeno non è mutato fino ad ora, dunque non è diventato più aggressivo''

28 ottobre 2009

AGGIORNAMENTO
Influenza A, uomo in coma a Palermo - Un uomo di 38 anni, F. L., colpito dall'influenza A, è ricoverato in coma all'ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli di Palermo, dopo essere stato trasportato tre giorni fa al pronto soccorso con un'ambulanza del 118. "Si tratta di un paziente - si legge in un bollettino medico diffuso dall'ospedale - con condizioni di base critiche: paralizzato a letto, obeso e con infezioni ricorrenti. Da otto giorni presentava febbre alta curata come bronchite a cui il paziente era soggetto. La situazione respiratoria è peggiorata, quindi è pervenuto al nostro pronto soccorso in stato di coma". È stato lo stesso ospedale a confermare che il tampone faringeo ha dato oggi esito positivo per l'influenza A. "La situazione attuale - conclude il bollettino - è critica, per il riscontro di una grave polmonite. La prognosi resta riservata".
Intanto l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, ha presieduto oggi una conferenza interistituzionale dedicata alla lotta alla pandemia influenzale alla quale hanno partecipato sindaci, prefetti, questori, rappresentanti del mondo della scuola e di tutte le istituzioni a vario titolo coinvolte nell'organizzazione e nella gestione delle misure di prevenzione e controllo della pandemia in Sicilia.
------------------------------------------------------

Seconda vittima dell'influenza A all'ospedale Cotugno di Napoli. Lo ha annunciato all'Adnkronos Salute il direttore sanitario Cosimo Maiorino. Si tratta di un medico chirurgo del Policlinico universitario Federico II del capoluogo campano. Claudio Petrè, classe '53, "era già affetto da patologie croniche", ha spiegato il presidente dell'Ordine dei medici di Napoli, Gabriele Peperoni.
Petrè era "affetto da uremia cronica, anemia, obesità e cardiopatia ipertensiva, è arrivato nel nostro ospedale il 26 ottobre alle ore 20.20 circa in gravi condizioni da distress respiratorio per polmonite bilaterale, ed era positivo all'influenza A. Sono in corso le analisi per identificare se si tratta di virus H1N1", ha comunicato in una nota il direttore sanitario del Cotugno. Il quadro clinico "ha determinato la necessità di ricovero in Rianimazione e di ventilazione meccanica assistita. La causa della morte - conclude la nota - è stata la gravissima insufficienza respiratoria". Il decesso è avvenuto alle ore 11.45 circa di ieri.
"Il collega Petrè - precisa una fonte del Dipartimento di Chirurgia generale, oncologica, bariatrica e videoassistita dell'Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli - non era assolutamente in dialisi. Ha lavorato con noi fino a venerdì scorso, quando ha iniziato ad avvertire i primi sintomi", aggiunge. "Questo decesso - sottolinea Peperoni - ci deve comunque far riflettere sull'opportunità da parte dei sanitari di aderire alla vaccinazione contro il virus H1N1".

Intanto il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, ieri a Roma a margine di un convegno organizzato da Federsanità Anci sulla nuova influenza, ha fatto sapere che al vaglio dell'Unità di crisi contro la pandemia di nuova influenza A "c'è anche l'ipotesi di una vaccinazione per i parlamentari". Nel frattempo sta partendo la vaccinazione per le categorie a rischio di complicanze, come le donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza e i malati cronici fino ai 64 anni d'età. Saranno vaccinati, dunque, contestualmente agli operatori sanitari e i lavoratori dei servizi essenziali. Quest'indicazione, ha spiegato Fazio, "è stata già inviata alle Regioni con una circolare".

L'Organizzazione mondiale della sanità dal canto suo afferma che la diffusione del virus pandemico H1N1 nell'emisfero settentrionale "è in aumento, ormai è inarrestabile. Ha iniziato a crescere nei vari Paesi dopo la riapertura delle scuole e sta seguendo il suo corso naturale. Nei prossimi mesi vedremo più decessi legati al virus, perché si ammaleranno più persone. Ma il patogeno non è mutato fino ad ora, dunque non è diventato più aggressivo".
A fare il punto sulla situazione Hende Harmanci, capo del progetto Informazione, training e preparazione pandemica del Global Influenza Programme dell'Organizzazione mondiale della sanità, a margine del Global Forum on Mass Gatherings in corso allo Spallanzani di Roma. Anche l'influenza stagionale causa delle vittime, ha ricordato l'esperta. "Ma il pericolo è legato alla mutazione del virus: se l'H1N1 cambia, la malattia potrebbe diventare più severa. Al momento stiamo monitorando attentamente il comportamento del patogeno, che - ha ribadito - non sta cambiando". Dunque questa è una buona notizia, assicura la Harmanci. Come anche il fatto che il virus non si sta 'mixando' con altri patogeni pericolosi, come quello dell'influenza aviaria.
"Per cercare di limitare la diffusione dell'H1N1, insieme al vaccino si sono rivelate utili anche semplici misure igieniche, come coprire naso e bocca in caso di tosse e starnuti, servirsi di fazzoletti usa e getta, lavare spesso le mano e restare in casa quando si presentano sintomi influenzali". La malattia non è particolarmente aggressiva, "ma bisogna ricordare che in questa fase il patogeno infetta una popolazione dotata di difese poche o nulle, perché non è stata sviluppata una immunità", ha detto l'esperta. Ecco perché si diffonde così facilmente. Ma non c'è dubbio: la pandemia si fermerà quando nel mondo si svilupperà "un'immunità accettabile. Così l'H1N1 resterà in circolo, ma - conclude - diventerà influenza stagionale".

Hende Harmanci ha inoltre detto che "nel mondo c'è un gran confusione attorno alla questione dei vaccini". "È bene ricordare che non si tratta di sieri nuovi: i vaccini per l'influenza stagionale sono sul mercato da 60 anni, e ad essere nuovo è solo il sottotipo dell'H1N1 all'interno del vaccino, che è unico, mentre di solito ci sono tre tipi virali nei sieri stagionali". Né un problema è rappresentato dall'audiuvante: "È un prodotto usato da tempo" anzi "ricevere un vaccino con l'audiuvante può essere un vantaggio: se il virus muta geneticamente ma in maniera non significativa, teoricamente l'audiuvante può proteggere il paziente".
Quanto all'impiego di una o due dosi di vaccino per proteggere la popolazione mondiale della pandemia Harmanci ha sottolineato che "il vaccino è efficace anche in singola dose, con o senza adiuvante".
Il responsabile del progetto sull'influenza globale dell'Organizzazione mondiale della sanità ha infine raccomandato di vaccinare contro l'influenza A i neogenitori. "La vaccinazione dei genitori dei neonati da 0 a 6 mesi - ha spiegato - protegge i genitori stessi e i loro piccoli". Questi sono infatti tutelati dagli anticorpi della mamma, e dal fatto di non entrare in contatto con i papà eventualmente contagiati dal virus.

[Informazioni tratte da Adnkronos Salute, Corriere.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

28 ottobre 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia