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Ingroia ci sta!

Il magistrato palermitano pronto alla candidatura politica nel nome di Falcone e Borsellino

22 dicembre 2012

"Noi stiamo costruendo un nuovo polo che non è né terzo né quarto perché non siamo secondi a nessuno. Questo è l'unico, vero polo alternativo al berlusconismo e al montismo".
Ieri è stata la giornata di Antonio Ingroia, che ha scelto dal data catastrofista dei Maya per presentare ufficialmente il suo movimento "Io ci sto" con un grande meeting al teatro Capranica di Roma.
In un passaggio del suo intervento l'ex pm tornato dal Guatemala ha precisato: "Io non voglio essere solo, vi voglio tutti in campo ma tutti dovete metterci la faccia per aggregare di più. Stiamo costruendo un nuovo polo. L'Italia è una paese ammalato di giustizia, la giustizia è troppo lenta, l'Italia è il paese delle mafie e delle ingiustizie l'Italia è un paese senza memoria". Il magistrato ha illustrato il suo "nuovo polo" che parte dal ricordo di Falcone e Borsellino: "Il loro lascito - ha detto - è come un tesoro smarrito, noi dobbiamo disseppelire questo tesoro, dobbiamo partire da questi uomini, da questo modello di cittadini. Un paese senza passato è una democrazia dimezzata, abbiamo bisogno di aria pulita, disperdiamo i veleni che ammorbano il paese".

Nel suo intervento, Ingroia ha attaccato gli ultimi due premier: "L'Italia è sotto le macerie dei bombardamenti di Berlusconi e Monti che non ha fatto la ricostruzione, l'ha promessa ma non l'ha realizzata, gli italiani oggi sono ancora più poveri di diritti e nelle tasche. Di tutto questo Monti e Berlusconi sono stati i principali responsabili". Il movimento invece "lavorerà per la costruzione, di fronte alle macerie. È venuta l'epoca della responsabilità della società civile, degli italiani che si appassionano della democrazia: apriamo il nostro libro dei sogni e trasformiamolo in realtà. Non faremo un polo giustizialista e manettaro".

Il magistrato ha salutato poi i politici in sala e tra questi elenca "Diliberto, Bonelli, Di Pietro, Ferrero". A loro, portati come esempi di una politica "pulita e alternativa che ha combattuto in questi anni battaglie contro Berlusconi prima e Monti poi", ha detto: "per aiutare la società civile a fare un passo avanti, io credo che voi dobbiate fare un passo indietro. Non sono un rappresentante dell'antipolitica e degli antipartiti e so che voi rappresentate la politica per bene. Ma aiutateci a incoraggiare la società civile. Facendo un passo indietro, voi non sparite ma restate con noi in questa battaglia", ha aggiunto.
"Da questa assemblea di oggi io chiedo un confronto con il segretario del Pd Bersani e chiedo un confronto senza pregiudizi. Lo chiedo perché conosco molte personalità del Pd che hanno le mie idee. E lo faccio con l'orgoglio della nostra autonomia come polo politico in costruzione". Ingroia ha tenuto a precisare di volere un confronto anche con il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. "Non mi sottrarrei a un confronto con il Movimento Cinque stelle. Conosco Beppe Grillo da anni - ha aggiunto - l'ho apprezzato per alcune sue battaglie prima che intraprendesse attività politica".

"Se alle critiche dei nemici non rispondo, agli amici debbo rispondere. Per esempio devo rispondere ad Antonio Padellaro, direttore del quotidiano Il Fatto che non è convinto della mia scelta e che ha promosso una raccolta di firme sul suo giornale a difesa della procura di Palermo quando siamo stati attaccati. Dico a lui e agli altri amici che la battaglia sulla verità delle stragi di mafia deve arrivare anche in Parlamento""Penso che quando Giovanni Falcone decise di arrivare a Roma, al ministero della Giustizia, lo fece con lo stesso obiettivo sul quale io sto riflettendo ora", ha aggiunto.
Ingroia in precedenza aveva affermato di non voler rispondere "alle cose che dice Dell'Utri, condannato per associazione mafiosa. Alle cose che dice il signor Berlusconi, padrone del partito di Dell'Utri, non rispondo. Agli attacchi frontali del piduista Cicchitto non rispondo. Io però so che loro hanno paura degli uomini con la schiena dritta", ha affermato.

Ingroia ha chiesto infine di fare "un passo avanti" a diverse personalità. "Abbiamo bisogno di associazioni, sindacati dei cittadini, di partigiani della Costituzione". "Il primo a cui mi rivolgo - ha detto - è Maurizio Landini", e poi a Salvatore Borsellino, don Luigi Ciotti, le donne di "Se non ora quando", Michele Santoro, Sandro Ruotolo. "Non è un invito a candidarsi - ha spiegato - l'invito ad accompagnarci al nostro fianco. Se poi volete candidarvi, ancora meglio".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno, Repubblica.it]

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22 dicembre 2012
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