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Insanità Siciliana

In Sicilia arrivano gli ispettori che dovranno fare il punto sullo stato degli ospedali siciliani

30 settembre 2005

Che in un ospedale avvenga un decesso durante o dopo un intervento è sì una tragedia ma fa parte della normalità. Che nel giro di pochi giorni ne avvenga un altro e in un'ospedale della stessa regione, è sicuramente una tragica fatalità. Ma se i decessi si susseguono in maniera anomala, nella stessa regione e in un lasso di tempo ristrettissimo, il serio sospetto che qualcosa non funzioni non è legittimo, è obbligatorio.
Dopo la stagione nera dei voli civili, che ha interessato drammaticamente anche la Sicilia, sembra essere arrivata la stagione nera della sanità, e sta volta solo ed esclusivamente per la Sicilia.
Martedì scorso, ancora due morti tra Gela e Trapani negli ospedali siciliani, che vanno ad aggiungersi alle altre sei morti sospette avvenute in poco meno di un mese.

L'altro ieri sono arrivati i primi provvedimenti contro tre medici, adottati dall'assessore alla Sanità Giovanni Pistorio, che nello stesso pomeriggio aveva convocato a Palermo i manager e i direttori sanitari delle Ausl dell'Isola. Dopo le indagini volute dall'assessorato e quelle disposte dagli ospedali, nel mirino sono finiti due medici del Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), dove è morta la dodicenne Miriam Bucolo, e un anestesista del Policlinico di Messina, a cui è stato notificato un provvedimento di sospensione cautelativa, dopo il decesso del dodicenne Davide Campo, che ha perso la vita ancor prima dell'intervento di appendicectomia.
Per i due medici del Cutroni Zodda è stata avviata la rescissione del contratto e uno di loro è stato sospeso per 30 giorni.

Mentre le procure continuano ad aprire inchieste giudiziarie e a inviare avvisi di garanzia ai medici, stamane si insedia la Commissione per la sicurezza del paziente, istituita venerdì scorso con decreto proprio dall'assessore regionale Pistorio. Ne fanno parte nove componenti, tre dei quali sono esperti di fama internazionale, che entro il termine di 90 giorni dovranno fare il punto sulla stato della sicurezza nei reparti operatori, con particolare riferimento ai requisiti tecnici, strumentali, impiantistici, igienico ambientali, organizzativi e gestionali dei reparti operatori.
Sempre per oggi è previsto l'arrivo dei tre dirigenti medici inviati dal Ministero della Salute, che si incontreranno con gli ispettori nominati dall'assessore sia per fare luce sui singoli casi, sia per acquisire i dati relativi al cosiddetto rischio clinico e alle complicanze operatorie e post operatorie in Italia e in Europa. L'obiettivo è quello di comparare l'incidenza degli ''errori clinici'' in Sicilia con le altre regioni italiane ed europee.

Secondo le statistiche dell'assessorato regionale alla Sanità, nel 2004 su 268 mila interventi nell'isola sono state registrate 1536 complicanze, pari allo 0,57% del totale. Una percentuale che sarebbe in linea con la media nazionale.
''Occorre sottrarsi alle suggestioni emotive - ha commentato l'assessore Pistorio - e valutare con estremo rigore i fatti. Al Ministro Storace ho chiesto supporto nell'acquisizione dei dati sensibili relativi al rischio chirurgico in Italia per poterli confrontare con quelli siciliani in nostro possesso''.
''La tragica sequenza di eventi - ha poi aggiunto l'assessore alla Sanità  - ci induce comunque a proseguire sulla strada del rigore intrapresa e ad analizzare il sistema nel suo complesso sotto tutti i punti di vista, senza tralasciare gli aspetti tecnologici ed organizzativi''.
Questo il motivo fondamentale dell'insediamento della Commissione per la sicurezza del paziente che, in tempi brevissimi, dovrà verificare gli standard organizzativi e tecnologici delle strutture sanitarie isolane, siano esse pubbliche o private.
L'assessore Pistorio ha infine annunciato la convocazione per la prossima settimana delle organizzazioni dei consumatori ''per un confronto serio ed a tutto campo''.

Ma l'impegno e l'attività del responsabile della sanità regionale non hanno però placato le polemiche. Il leader dell'opposizione all'Assemblea regionale, Leoluca Orlando, ha chiesto al presidente dell'Ars, Guido Lo Porto, di convocare urgentemente l'aula ''per affrontare il tema con il governo, atto minimo e indispensabile''. ''La gravità dei fatti di cronaca della malasanità siciliana - ha osservato Orlando - impone all'Assemblea Regionale un momento di riflessione al di là delle polemiche''.
Il vicepresidente vicario dell'Ars, Salvo Fleres (FI), ha poi duramente contestato i criteri di promozione negli ospedali dell'Isola, spiegando che ''c'è poco da stupirsi su quello che accade, se a ispirare le carriere sono le tessere piuttosto che i meriti''.

Ritornando invece al lavoro delle procure siciliane, la Procura di Gela ha aperto un'inchiesta sulla morte di Maria Grazia Ingegnoso, la casalinga di 48 anni deceduta martedì scorso nell'ospedale Vittorio Emanuele durante la fase di preanestesia, prima di essere sottoposta a un intervento. La Procura di Palermo ha invece iscritto nel registro degli indagati otto medici dell'ospedale Buccheri La Ferla, dove lunedì scorso è morto Giovanni Vaccaro, 56 anni, impiegato della Telecom, dopo le cure per una frattura a un gamba. L'autopsia, disposta dal Pm Roberta Buzzolani, ha accertato che il paziente sarebbe deceduto a causa di una embolia.

Il tragico elenco della malasanità siciliana
30 agosto. Angela Pagano, 39 anni, dipendente del comune di Bagheria, al nono mese di gravidanza, muore per una emorragia interna, dopo che non ha trovato posto al Buccheri La Ferla ed era stata trasferita al Policlinico, dove è deceduta.
14 settembre. Il piccolo Francesco Paolo Spoto, di nove mesi, operato all'Istituto materno infantile (Imi) per correggere una labioschisi (il labbro leporino), è entrato in coma dopo l'anestesia. Trasferito all'ospedale dei Bambini è morto. La procura di Palermo ha indagato cinque medici.
19 settembre. Al Policlinico di Messina muore Davide Campo, 12 anni, durante un'anestesia. Per questa vicenda la procura ha indagato dieci medici e l'azienda ospedaliera ha aperto una inchiesta interna.
20 settembre. Muore al Policlinico di Messina, Rosaria Puliatti, di 68 anni, dopo una colangiografia endoscopica, un esame necessario prima di essere sottoposta ad un intervento per eliminare una calcolosi alle vie biliari. Per questo decesso la procura di Messina ha indagato otto medici tra gastroenterologi, chirurghi e anestesisti.
21 settembre. Miriam Bucolo, 12 anni, muore nell'ospedale Cutroni Zodda di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dopo aver subito un intervento di appendicite. Per questo decesso sono indagati quattro medici.
26 settembre. Muore a Palermo Giovanni Vaccaro, 51 anni, dopo aver tolto all'ospedale Buccheri La Ferla il gesso ad una gamba che si era fratturato.
27 settembre. La casalinga Maria Grazia Ingegnoso, di 48 anni, muore nell'ospedale Vittorio Emanuele di Gela, durante la fase di preanestesia, per essere sottoposta a un intervento chirurgico, programmato il giorno prima dai medici per un sospetto tumore all'addome.
27 settembre. Rosa Spezia, 30 anni, muore di parto in sala chirurgia del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Sant'Antonio di Trapani; la neonata è rimasta viva. Secondo i familiari della partoriente i medici dell'equipe chirurgica (che stava procedendo al cesareo) sarebbero colpevoli di negligenza.

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30 settembre 2005
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