Insieme per dire no al terrorismo
Cantori cristiani, ebraici e musulmani sul palco del Teatro Massimo di Palermo
Insieme sul palco i più grandi cantori internazionali della tradizione cristiana, islamica ed ebraica. E' l'iniziativa del Teatro Massimo di Palermo, città da sempre crogiolo di popoli e religioni, per dire no al terrorismo e per rinsaldare i principi del dialogo, della tolleranza, della solidarietà.
Dopo la strage a Tunisi, ultimo atto di un’escalation di violenza che sta dilagando nel mondo, domenica 28 marzo alle 18.30, la fondazione lirica palermitana dà vita a un grande concerto che, prendendo spunto dalla figura del profeta Geremia, comune a tutte e tre le religioni monoteistiche, vedrà sul palcoscenico del Massimo tre grandi voci: il cantore della Sinagoga di Ashkelon, Emil Zrihan; il cantore della Moschea centrale di Parigi Imam Abd al Wadoud; il cantore della Cappella Sistina in Vaticano, Raimundo Pereira.
Saranno loro, insieme con cantanti e musicisti del Teatro Massimo e dei Conservatori di Palermo e di Trapani, a cantare la pace e la convivenza tra i popoli. A fare da cornice al concerto, sul palco, la riproduzione della celebre iscrizione quadrilingue della Zisa, il castello arabo di Palermo, che testimonia la molteplicità di culture della Palermo normanna: è scritta infatti in giudeo-arabo in alto, in latino a sinistra, in greco a destra e in arabo in basso e riporta i diversi sistemi di datazione in uso nelle diverse comunità.
Il biglietto del concerto, nonostante l’elevato valore artistico dei suoi protagonisti, è di soli 10 euro, proprio per sottolineare il valore civile e simbolico dell’iniziativa.
"Bisogna condannare ogni forma di violenza e di estremismo che sono l'ostacolo al dialogo e al confronto fra culture e lingue diverse", afferma Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente della fondazione Teatro Massimo. E sottolinea che il capoluogo siciliano "è una città con una forte vocazione multiculturale e non è un caso, infatti, che pochi giorni fa, al termine del convegno internazionale 'Io sono persona', abbiamo approvato la 'Carta di Palermo 2015', nella quale chiediamo l'abolizione del permesso di soggiorno e la radicale modifica della legge sulla cittadinanza".
Il sovrintendente del Massimo, Francesco Giambrone, sottolinea che il concerto, "al di là del notevole valore artistico dato dalla presenza di grandissime voci, è un segnale di impegno civile che siamo sicuri che Palermo raccoglierà".
Il direttore artistico Oscar Pizzo ha evidenziato che l'appuntamento di domenica prossima è "la prima tappa di un progetto artistico-culturale interreligioso per la città di Palermo. Una collaborazione tra la Fondazione Teatro Massimo, l’Arcivescovado di Palermo, l’Ucei, l’Istituto di Studi ebraici, la Coreis, cioè la Comunità religiosa islamica italiana".
"L’Arcidiocesi di Palermo è contro ogni forma di violenza, condanna ogni estremismo che non favorisce il dialogo e auspica la pace e la convivenza tra i popoli", ha dichiarato il cardinale di Palermo, Paolo Romeo, mentre l'imam Ahmad Abd al Majid Francesco Macaluso, della Coreis ha sottolineato che Palermo "è una capitale storica e artistica del dialogo interculturale dove le civiltà dell’Oriente e dell’Occidente si sono incontrate sviluppando uno scambio in tutti i campi delle scienze e della vita sociale".
"Quest’evento ha una doppia valenza: quella di utilizzare la cultura e la musica per riunire le principali religioni monoteiste, e visto il prezzo simbolico del biglietto, quella di dare a tutti l’opportunità di entrare nel magnifico mondo del Teatro Massimo", ha aggiunto il presidente dell'Istituto siciliano di Studi ebraici, Evelyne Aouate.
Il concerto è incentrato sull’esperienza di Geremia che, per la sua ricchezza, è tra le più emblematiche e rappresentative del profetismo e quanto mai attuale oggi. Alle tre 'Lezioni di tenebre' composte da Alessandro Scarlatti, Francois Couperin e Jan Dismas Zelenka si alternano le tre intonazioni delle 'Lamentazioni di Geremia' offerte dalla tradizione ebraica, da quella cristiana e da quella musulmana.