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Insomma, come sta la Sanità siciliana?

Mentre Forza Italia all'Ars chiede le dimissioni di Lucia Borsellino, il presidente Digiacomo la difende e invita il ministro della Salute a partorire in Sicilia

27 febbraio 2015

Le indagini sulla tragica morte della piccola Nicole, con molta probabilità avvenuta per la mancanza di un posto nell’unità Utin (Unità di Terapia Intensiva Neonatale) di un ospedale catanese, hanno fatto sì che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, potesse duramente attaccare la gestione della sanità siciliana. Quelle indagini, ha detto il ministro, hanno riscontrato "l'assenza di un efficace sistema di governance per sicurezza dei punti nascita e la mancata attuazione del protocollo relativo al trasporto in sicurezza". Quindi, il chiaro messaggio lanciato al governo siciliano ed in particolare - ovviamente - all’assessore alla Sanità Lucia Borsellino: "Se non interverrà la Regione lo farà il ministero".

Il "riprovero" del ministro Lorenzin ha molto colpito l’assessore Borsellino che ha subito ventilato le sue dimissioni, imputando però al ministro della Salute una certa intemperanza. "Si è paventato il commissariamento" della sanità da parte del ministro Beatrice Lorenzin, ebbe a dire la Borsellino, "mentre gli uffici della Regione stavano ancora raccogliendo informazioni" sulla morte della piccola Nicole. "Ho appreso della morte della neonata dalla stampa mentre ero al ministero della Salute e ho informato io i direttori generali degli ospedali di Catania e dell'Asp e poi in serata ho anche informato il ministro, chiedendo subito di poter effettuare una ispezione congiunta" disse ancora l’assessore. "Nel giro di poche ore o appreso sempre dalla stampa che il ministro avrebbe mandato ispettori per fare luce sui livelli essenziali di assistenza".
Il ministro Lorenzin ha però continuato a seguire la sua strada e in più occasioni ha ribadito le gravi mancanze della e nella Sanità siciliana. Di contro, l’assessore Borsellino non ha più menzionato le sue possibili dimissioni.

Le polemiche, i passi indietro, le giustificazioni e le difese hanno però dato modo al centrodestra siciliano di passare all’attacco che, dicendo di voler mettere un punto all'attuale gestione disastrosa della sanità in Sicilia, hanno individuato nell'assessore Borsellino la figura da destituire come simbolo di un settore che nell’Isola fa acqua da tutte le parti. Dunque, Forza Italia, con il suo capogruppo all’Ars, ha presentato una mozione di censura "in considerazione del fatto che la Borsellino dal 2008 è ininterrottamente, a vario titolo, all’apice della struttura amministrativa sanitaria, prima come capo della segreteria tecnica, poi per tre anni direttore generale del Dipartimento di pianificazione sanitaria e ora da circa due anni e mezzo quale assessore regionale alla Salute". Marco Falcone, capogruppo di FI, ha parlato di un "logico atto di responsabilità che porti l’assessore a rassegnare le proprie dimissioni per aver disatteso, mortificandole, le aspettative dei siciliani su un settore nevralgico, sia dal punto di vista del bene primario, tutelato e garantito dall’art. 32 della Costituzione, quale il diritto alla salute".

Attendendo gli effetti di quanto richiesto da Forza Italia, a "scendere in campo" per difendere l’operato dell’assessore Borsellino è stato il presidente della commissione servizi sanitari della Sicilia, Giuseppe Digiacomo che, intervenendo a Catania ad un convegno che ha sancito la nascita della Consulta siciliana dei direttori di Anestesia e Rianimazione, ha affermato senza mezzi termini: "Il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha avuto un atteggiamento inqualificabile nei confronti dell'assessore regionale Lucia Borsellino: da lei ci aspettiamo maggior rispetto".
"Non bisogna agire - ha aggiunto Digiacomo - facendo cadere le teste nel campo altrui. Per esempio trovo paradossale che la Lorenzin non mi permetta di fare ancora i bandi di concorso per le assunzioni, e se io copro dei buchi in organico vengo denunciato alla Corte dei Conti".
"L'assessore Lucia Borsellino dietro la sua apparente bonomia sta combattendo per tagliare i costi e aumentare l'efficienza. Contrastando poteri forti che appena hanno avuto l'occasione l'hanno sottoposta a una rabbiosa aggressione mediatica", ha aggiunto il presidente della commissione Servizi sanitari della Sicilia, che ha poi concluso: "Invito il ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, a mettere al mondo i suoi due gemelli in Sicilia, così avrà contezza sulla sanità nell'isola, che non è allo stesso livello di quella disastrata del Lazio".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it]

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27 febbraio 2015
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