Intanto vince l'astensione
Il 44% degli elettori siciliani dichiara che oggi non andrebbe alle urne
In Sicilia per ora a vincere è l’astensione. Due milioni di elettori siciliani, infatti, se si votasse oggi per le Regionali, rimarrebbero a casa. E il nuovo Presidente della Regione potrebbe essere eletto con meno di 900 mila voti, con un rischio altissimo d’ingovernabilità.
A 25 giorni dall'appuntamento elettorale di fine ottobre, secondo l'Istituto Demopolis, cresce ulteriormente, raggiungendo il 44%, l'astensione dichiarata: l'area del "non voto" assume così nell'Isola una dimensione che non ha riscontri nell'ultimo decennio.
Inoltre, risulta molto alto anche il numero di coloro che non hanno ancora compiuto una scelta: oltre 800 mila elettori (il 31% tra quanti intendono comunque recarsi alle urne) si dichiarano ancora indecisi. L'analisi di Demopolis rivela, fra l'altro, un livello di fedeltà sempre più basso alle scelte compiute nella precedente tornata elettorale: una variabile che rende la competizione di fine ottobre densa di incognite per l'intera classe politica regionale.
In relazione alle intenzioni di voto per i partiti, il quadro politico sembra caratterizzato da uno scenario di grande frammentazione: nessuna lista - secondo i dati di Demopolis - andrebbe oltre il 18% nei consensi. Se si votasse oggi, lo schieramento vincente sarebbe privo di una maggioranza all'Ars che - in assenza di accordi post elettorali - rischierebbe di risultare più ingovernabile di quella uscente.
E' una partita del tutto aperta quella per la Presidenza della Regione: sfida a tre con Nello Musumeci (29%) e Rosario Crocetta (28,5%), in sostanziale parità, per il momento in vantaggio su Gianfranco Micciché. Decisamente più distanti, sotto il 10%, si collocano oggi Giancarlo Cancelleri e Giovanna Marano, che paga un certo momentaneo disorientamento dell'elettorato di Sinistra dopo il passo indietro di Fava. Probabilmente penalizzati da una minore visibilità mediatica, si attestano sotto il 2% gli altri candidati, il cui peso potrebbe comunque crescere.
Secondo i ricercatori dell'Istituto Demopolis, si tratta di dati destinati a mutare durante una campagna elettorale che si preannuncia molto dura: il numero di indecisi mantiene altissimi i bacini di voto potenziali dei principali competitor: dal 38% di Musumeci al 37% di Crocetta, sino al 30% di Micciché, al 16% del candidato del Movimento 5 Stelle. [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]