Iraq, ''accordo sul ritiro''. Ma gli Usa frenano
Washington smentisce l'annuncio del premier iracheno sul disimpegno delle forze statunitensi entro il 2011
Ieri il premier iracheno Nuri al Maliki ha annunciato ufficialmente l'accordo per il ritiro delle forze statunitensi nell'ambito delle trattative per la stipula del patto di sicurezza con gli Stati Uniti. "Alla fine del 2011 non ci saranno più truppe straniere sul suolo iracheno". Al-Maliki ha reso noto di aver proposto ai comandi militari Usa di sospendere il pattugliamento delle città irachene a partirà dalla metà del prossimo anno. Nei negoziati "sono stati registrati notevoli progressi", ha affermato il premier, "ma ci sono ancora alcuni importanti punti di divergenza".
Al-Maliki, rivolto agli iracheni, ha "promesso" che nelle trattative non ci sarà nessun segreto e che l'accordo, una volta definito in ogni dettaglio, sarà sottoposto al voto del Parlamento. "Siamo sulla soglia della riconquista degli interi diritti e sovranità dell'Iraq", ha sottolineato.
Da Washington gli Stati Uniti non hanno confermato nulla, anzi hanno frenato, sottolineando che non è stato ancora raggiunto un accordo finale sul testo che dovrà regolare il ritiro delle forze americane. Per il Dipartimento di Stato è stata raggiunta solo "una bozza d'accordo", che va verificata e confermata a più livelli.
La scorsa settimana il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, in visita a Bagdad aveva dichiarato: "Siamo molto, molto vicini a un accordo sullo status delle forze americane". Il vice ministro degli Esteri iracheno, Mohammed al-Haj Hamood, aveva parlato del 30 giugno 2009 come una data possibile, ma fonti militari americane avevano subito smentito.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere.it, Repubblica.it]