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Iraqi shoes for Bush

''Questo è il tuo bacio d'addio, cane!''. L'Iraq saluta Bush a colpi di scarpa

15 dicembre 2008

Il New York Times ha denunciato nei giorni scorsi gli sprechi dell'amministrazione Bush per la guerra in Iraq.
La notizia del quotidiano statunitense si riferisce ad un rapporto redatto dal governo americano che non è ancora stato reso pubblico ma nel quale viene rivelato la costosissima e fallimentare ricostruzione dell'Iraq. Fino alla metà del 2008, infatti, sono stati spesi in Iraq 117 miliardi di dollari ma non è stato avviato nulla di davvero innovativo. Al massimo, ha commentato polemicamente il giornale americano, "è stato rimesso in piedi ciò che le cannonate del 2003 e i successivi saccheggi avevano distrutto".

Il Pentagono, denuncia chiaramente il rapporto, ha cercato di nascondere il fallimento gonfiando e modificando le cifre. Ad esempio vengono citate, tra virgolette, alcune parole dell'ex segretario di stato Colin Powell "nei mesi successivi all'invasione del 2003 i numeri dei militari inviati in loco sono stati "gonfiati" di circa ventimila unità a settimana". L'affermazione, destinata a riscaldare gli animi, è stata confermata dall'ex comandante delle truppe americane in Iraq, Ricardo Sanchez. Ma anche gli appalti per la ricostruzione sul territorio pare non siano stati tanto "limpidi". Le imposizioni sulle aziende utilizzabili, ha denunciato un ufficiale americano impegnato sul territorio, "sono state costanti e se si decideva di non servirsi dei fornitori prestabiliti semplicemente si decideva di non fare il lavoro".
Conclusione pessimista per il rapporto intitolato "Dura lezione: l'esperienza della ricostruzione in Iraq": "il governo non ha mai davvero sviluppato una nuova legislazione o messo le basi per operazioni diplomatiche, di sviluppo e tantomeno militari".

Ecco, fatta questa premessa (la notizia nei giorni scorsi ha avuto il suo bel rilievo internazionale), George W. Bush ieri è arrivato - a sorpresa - a Bagdad, per la sua quarta, e molto probabilmente ultima, visita. Un ultima visita che rimarrà negli annali, e non per quello che il presidente Usa ha detto ma per via di quanto accaduto: Bush ha infatti avuto solo il tempo per dire che la guerra in Iraq non è finita che si è beccato un inedito lancio di scarpe (senza conseguenze) da un inferocito giornalista iracheno.

"Questo è il tuo bacio d'addio, cane" - Durante la conferenza stampa congiunta con il premier iracheno Nuri al Maliki nella sua residenza, un giornalista iracheno ha lanciato le scarpe contro George W. Bush che è riuscito a schivarle. L'uomo, portato via dalle forze di sicurezza, era seduto in terza fila e mentre i due leader si stringevano le mani davanti alle telecamere, si è alzato in piedi gridando rivolto a Bush "questo è il tuo bacio d'addio, cane" e lanciando subito dopo una scarpa dopo l'altra verso il presidente Usa. Bush si è chinato per evitare la prima scarpa mentre la seconda l'ha evitata per un pelo. Il presidente ha tentato di sdrammatizzare l'accaduto ironizzando: "L'unica cosa che posso dirvi che si trattava di scarpe taglia 10 (una 44 in Italia, ndr)".



Sicuramente non un attentato ma un gesto fortemente simbolico. Nella cultura islamica, infatti, l'insulto "cane" con cui Bush è stato apostrofato dal giornalista è considerato uno tra i più pesanti perché quello che in occidente è considerato il miglior amico dell'uomo dai musulmani è visto come un animale impuro. Allo stesso modo essere colpito dalla suole delle scarpe è un altro affronto. Quando il 9 aprile del 2003 le truppe Usa entrarono a Baghdad abbattendo una grande statua di Saddam Hussein molti tra gli iracheni presenti si scagliarono sull'effigie del rais colpendola con le scarpe per sfregio.



Il giornalista iracheno autore del gesto è stato individuato come Muntazer al-Zaidi del canale tv sunnita e antiamericana al-Bagdadia che trasmette dal Cairo, in Egitto. Dopo avere insultato Bush lo ha accusato di essere "responsabile per la morte di migliaia di iracheni". Altri giornalisti iracheni presenti nella sala si sono alzati in piedi per scusarsi con Bush che ha ringraziato minimizzando: "Vi ringrazio... ma in realtà non ho capito cosa volesse quel tizio".
Muntazer al-Zaidi è stato arrestato oggi dal governo iracheno, che lo accusa di aver compiuto un'"atto vandalistico". Il canale televisivo indipendente per cui lavora ha chiesto il suo rilascio, mentre manifestazioni in suo sostegno sono state organizzate anche a Sadr City a Baghdad, a Bassora, roccaforte meridionale sciita, e nella città santa di Najafa, dove alcuni dimostranti hanno lanciato scarpe contro un convoglio Usa.
"Grazie a Dio l'atto compiuto da Muntazer riempie gli iracheni d'orgoglio", ha detto a Reuters Television suo fratello, Udai al-Zaidi, chiedendo che il governo lo rilasci. "Sono sicuro che molti iracheni vorrebbero fare quello che ha fatto Muntazer. Lui diceva sempre agli orfani che avevano perso il padre che la colpa era di Bush".



[Informazioni tratte da La Stampa.it, Corriere.it, Repubblica.it, Reuters.it]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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15 dicembre 2008
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