Irrilevante e ripetitiva
Giorgio Napolitano scrive alla Corte d'Assise di Caltanissetta chiedendo che rivaluti la decisione di citarlo
Lunedì scorso, durante una delle udienze del processo "Borsellino quater", la Corte d'Assise di Caltanissetta ha deciso di voler ascoltare come teste l'ex presidente della Repubblica e attuale senatore a vita, Giorgio Napolitano. L’audizione all’ex Capo dello Stato è stata fissata per il prossimo 14 dicembre a Palazzo Giustiniani, a Roma, sede dei presidenti della Repubblica emeriti (LEGGI).
Giorgio Napolitano ha scritto una lettera alla Corte che celebra il quarto processo per la strage di via d’Amelio, dicendo che la sua deposizione "non sarebbe rilevante e sarebbe ripetitiva" e chiedendo di rivalutare la decisione di citarlo.
L’ex Presidente era stato citato anche nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato- mafia in cui ha deposto a ottobre del 2014, quando ancora era in carica (LEGGI). In parte le circostanze su cui dovrebbe testimoniare al dibattimento per la strage di via d'Amelio sono analoghe a quelle del processo sulla trattativa: da qui l'affermazione sulla ripetitività di un eventuale testimonianza, anche se resa in processi diversi.
La lettera dell'ex Presidente è di cinque pagine: all'udienza di oggi sulla richiesta di Napolitano dovrebbero pronunciarsi le parti e poi dovrà decidere il collegio.
Il processo Borsellino quater - Alla sbarra in questo processo ci sono Salvo Madonia e Vittorio Tutino, imputati per strage, e i falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci, accusati di calunnia. L’audizione di Napolitano era stata chiesta all’apertura del processo, nel marzo di due anni fa, dall’avvocato Fabio Repici, legale di parte civile di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso insieme a cinque agenti di scorta nella strage di via D’Amelio.