Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Israele attaccherà l'Iran quanto prima

''Gli Usa non parteciperebbero ma darebbero appoggio laterale a Tel Aviv''

03 luglio 2008

"E' una questione molto delicata, ma dopo il mio recente viaggio in Israele e Medio Oriente mi sento di azzardare un'ipotesi: le notizie di un attacco contro l'Iran hanno un certo fondamento".
Lo rivela a Ign, testata on line del Gruppo Adnkronos, Arduino Paniccia, docente di Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Trieste, uno dei massimi esperti italiani di strategie diplomatiche e militari. Per Paniccia, che ha commentato la notizia diffusa in questi giorni dal network americano Abc secondo la quale Israele potrebbe sferrare un attacco militare contro le centrali nucleari dell'Iran entro l'anno: "L'attacco che il governo di Tel Aviv compirà molto presto - spiega - sarà un'azione dimostrativa e non di forza nei confronti di Teheran". Un attacco preventivo, "leggero" ed unilaterale, che prenderebbe le mosse da un rapporto riservato in possesso delle intelligence israeliane, americane e inglesi.

"Questo documento - continua Paniccia - proverebbe che il programma nucleare iraniano" - che ha subito una forte accelerazione nel corso di quest'anno - "verrà terminato molto presto, entro la fine del 2009". A questo si aggiunga che, "secondo altre indiscrezioni, i comandi militari di Iran e Siria saranno affiancati a breve sotto un unico organismo". Minacce troppo forti per Olmert che, se aggiunte alle prossime elezioni americane, che potrebbero modificare gli attuali scenari diplomatici e geopolitici in medioriente, aumenterebbero la probabilità di un'azione militare.
Secondo l'esperto "Israele potrebbe sferrare un'incursione aerea su pochi obiettivi dimostrativi entro la fine dell'estate", con un effetto non di annientamento, ma di dimostrazione. "Vogliono far capire che Israele è in grado di colpire: pochi target, non in superfice, ma in profondità". Un'incursione rapida, capillare e di precisione come quella dell'anno scorso contro la Siria.

E' difficile stabilire quali scenari si aprirebbero in caso di un bombardamento contro l'Iran. Secondo il docente, se l'attacco resterà solo dimostrativo, "non si aprirà una crisi internazionale troppo aspra". Non sarà dunque una "catastrofe planetaria" come molti, da entrambe le parti, sostengono: ''la marina iraniana è troppo debole per attuare delle significative azioni di rivalsa".
E la ricaduta sui prezzi del petrolio? "L'oro nero subirebbe una temporanea impennata sui mercati - spiega - per poi ridimensionarsi dopo una ventina di giorni e scendere addirittura al di sotto delle quotazioni raggiunte in questi giorni. Solo un quarto dei rifornimenti di greggio passa attraverso lo stretto di Hormuz e i contraccolpi non sarebbero significativi per il mercato internazionale".
Quale sarebbe il ruolo degli Stati Uniti? "Il 70-80% della classe politica americana - prosegue Paniccia - non desidera un intervento diretto contro l'Iran, ma ne è preoccupata". Washington, secondo il docente, non lascerebbe mai solo il suo storico alleato. Un coinvolgimento diretto è impensabile, visti anche i risvolti drammatici del conflitto in Iraq, "ma è probabile - conclude - che gli Usa mettano comunque a disposizione di Israele le basi militari, fornendo assistenza e sostegno laterale alle operazioni di Tel Aviv". [Adnkronos/Ing]

- "Gli Usa sono già pronti per attaccare l'Iran?" (Guidasicilia.it, 02/07/08)

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

03 luglio 2008
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia