Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Italiani, popolo di santi, navigatori, poeti e...

Piero Marrazzo ammette le proprie debolezze ''private'' e si autosospende da presidente della Regione Lazio

26 ottobre 2009

Italiani, popolo di santi, navigatori, poeti e... puttanieri e guardoni. Già, si aggiungono queste due voci, poco onorevoli, nell'elenco di qegli aggettivi che un tempo, molto, molto lontano descriveva l'Italica gente.
Dopo gli scandali erotici di questa estate, rivolti a Silvio Berlusconi, e che non si sono ancora del tutto esauriti, adesso è la volta di un personaggio dell'opposizione, quel Piero Marrazzo, diventato governatore della Regione Lazio dopo essere stato "difensore" dei diritti dei cittadini con la famosa trasmissione Rai "Mi manda RaiTre".
Ebbene, come tutti ormai sapranno, Marrazzo si è autosospeso dal suo incarico di governatore perché dopo essere stato scoperto "utilizzatore finale" di un rapporto con un transessuale, sembra sia stato ricattato dai quattro carabinieri che lo hanno beccato con... le braghe calate.
 
Come dicevamo, Marrazzo si è autosospeso con effetto immediato da ogni carica e dallo stipendio. Al momento, i poteri vengono assunti dal vicepresidente della Regione Esterino Montino, che insieme al presidente del Consiglio regionale Bruno Astorre ha avuto un lungo colloquio con Marrazzo. Non è escluso che il governatore rinvierà le sue dimissioni dalla carica di presidente della Regione Lazio.
In un comunicato ha poi ammesso che tutta la vicenda che lo vede in questi giorni protagonista è stata frutto di "debolezze" riguardanti la sua "sfera privata". E ha poi aggiunto: "Ho detto la verità ai magistrati prima che l'intera vicenda fosse di pubblico dominio. L'inchiesta sta procedendo speditamente anche grazie a quelle dichiarazioni, che sono state improntate dall'inizio alla massima trasparenza". Nella nota, il presidente fa sapere che "si tratta di una vicenda personale in cui sono entrate in gioco mie debolezze inerenti alla mia sfera privata, e in cui ho sempre agito da solo - aggiunge Marrazzo - Nelle condizioni di vittima in cui mi sono trovato ho sempre avuto come obiettivo principale quello di tutelare la mia famiglia e i miei affetti più cari; gli errori che ho compiuto non hanno in alcun modo interferito nella mia attività politica e di governo"."Sono tuttavia consapevole - prosegue il governatore - che la situazione ha ora assunto un rilievo pubblico di tali dimensioni da rendere oggettivamente e soggettivamente inopportuna la mia permanenza alla guida della Regione, anche al fine di evitare nel giudizio dell'opinione pubblica la sovrapposizione tra la valutazione delle vicende personali e quella sull'esperienza politico-amministrativa. Ho quindi deciso di autosospendermi immediatamente e a tal fine ho conferito al vicepresidente la delega ad assumere la provvisoria responsabilità di governo e di rappresentanza ai sensi della normativa vigente, rinunciando a ogni indennità e beneficio connessi alla carica - conclude - in considerazione degli importanti provvedimenti di governo e legislativi che nell'immediato dovranno essere assunti, in virtù della particolare congiuntura economica e anche in relazione alle funzioni che svolgo in qualità di commissario di Governo, ho deciso di aprire un percorso che porti alle mie dimissioni dalla carica di presidente della Regione".

Intanto il gip Sante Spinaci, ha convalidato  i fermi per i quattro carabinieri coinvolti nell''inchiesta e ha disposto che restino detenuti a Regina Coeli.
Il provvedimento è stato preso dal magistrato al termine di un interrogatorio cominciato sabato mattina e terminato soltanto nel tardo pomeriggio. Le persone che restano in carcere sono Luciano Simeone, Carlo Tagliente, Nicola Testini e Antonio Tamburrino. Quest'ultimo, rispondendo alle domande del giudice per le indagini preliminari ha dichiarato: "Nel filmato girato (al centro del presunto ricatto, ndr), e che si è cercato di mettere in circolazione, non ho riconosciuto la presenza del governatore Marrazzo... forse c'era una persona somigliante".
L'avvocato Mario Grifo, che assiste Tamburrino, ha confermato che al suo cliente oltre all'omessa denuncia è stata fatta la contestazione di essere stato il mediatore incaricato di trasferire a Milano il video girato per commercializzarlo presso qualche emittente televisiva o testata giornalistica. "Il mio cliente - ha detto il penalista - ha avuto in questa vicenda un ruolo marginale e lo dimostrano anche le contestazioni che gli sono state fatte". L'avvocato ha poi confermato che Tamburrino durante la deposizione ha detto di non essere salito nell'abitazione dove il filmato è stato girato, di non saper nulla del tesserino intestato a Piero Marrazzo e che il cd contenente il filmato gli è stato dato da uno degli altri indagati. L'avvocato Grifo ha aggiunto che l'indagine che ha coinvolto il suo cliente è cominciata praticamente il 20 ottobre scorso quando Tamburrino subì una perquisizione a casa e consegnò il cd contenente la riproduzione del video, cd che però era stato dallo stesso Tamburrino reso inservibile, nonché il biglietto per il viaggio da Roma a Milano. Due giorni più tardi il sottufficiale fu chiamato al Comando generale e tutta la storia è venuta a galla.

E le polemiche politiche si sono accese immediatamente. L'auto-sospensione del governatore del Lazio Marrazzo? Secondo il Pdl è un ''trucco'' che serve a ''favorire una parte politica''. Il presidente della Regione - affermano in una nota congiunta i capigruppo del Popolo della Libertà di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri - "o si dimette dall'incarico, o prosegue nell'attività".
"Rivolgiamo un pubblico appello a tutte le istituzioni, ad ogni livello, a tutte le forze politiche e sociali affinché non vengano violati i principi di legalità e di democrazia - scrivono -. Non abbiamo chiesto noi dimissioni, ma non accettiamo sotterfugi. Non ci sono le motivazioni giuridiche e fisiche per una sospensione, annunciata solo per favorire una parte politica". "Il presidente della Regione Lazio, Marrazzo, ha annunciato la decisione di auto-sospendersi dall'incarico. Una eventualità - sottolineano - di questo tipo è prevista solo per impedimenti fisici che non consentano a un presidente di svolgere temporaneamente le proprie funzioni, salvo poi riprendere in pieno la propria attività. Non ci sembra il caso in cui ci troviamo. Marrazzo, a parte l'imbarazzo e l'amarezza per le vicende note, non ha impedimenti fisici o giuridici di alcun tipo". "Pertanto, o si dimette dall'incarico, o prosegue nell'attività di presidente. Le dimissioni consentono rapidamente di andare al voto per dare al Lazio un presidente eletto direttamente dai cittadini come prevede la legge. Il trucco della sospensione affiderebbe la guida della Regione a un vice che nessuno ha eletto. Le dimissioni, se quella è la scelta di Marrazzo, sono l'unico modo per dare la parola ai cittadini. Porteremo il problema in Parlamento. Ma siamo certi che - concludono - il governo e le massime istituzioni impediranno lesioni alla legalità".
Per l'esponente del Pd Massimo D'Alema, Marrazzo "ha avuto una reazione di responsabilità e ha dimostrato un positivo rispetto delle istituzioni".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

26 ottobre 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia