Italiani tenetevi forte! E' probabile che per il prossimo mese ci sarà l'ennesimo rincaro della bolletta elettrica
Quasi quasi vorremmo non dirvelo, per non rigirare il coltello nella piaga, ma sentiamo l'obbligo di informarvi e quindi ve lo diciamo: a luglio la bolletta elettrica potrebbe aumentare del 3-5%, che si traduce in circa 20 euro in più all'anno per le famiglie italiane.
Ebbene sì, è questo il rischio che si profila nell'orizzonte, tra l'altro vicinissimo, degli italiani che proprio dal mese prossimo potrebbero veder lievitare le proprie bollette elettriche.
La stima arriva dal Rie (Ricerche industriali energetiche di Bologna) che, in vista dell'aggiornamento trimestrale dell'Authority atteso a fine giugno, prevede un aumento del costo del chilowattora, in una forbice che potrebbe andare da un minimo del 3% (+0,44 centesimi) fino anche al 5% (+0,73 cent a kwh). Con un impatto tra i 12 ed i 19,6 euro su base annua. Nessun rincaro dovrebbe riguardare invece le bollette del gas.
A pesare sui prossimi rincari non gioca però, come è stato nei trimestri scorsi, il caro petrolio, ma tutta un'altra serie di voci ed extra che gravano sulle bollette della luce e del gas, e che nei mesi scorsi erano state utilizzate come ammortizzatore delle fiammate del barile.
Sembra così prendere corpo l'allarme lanciato solo qualche settimana fa dal ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani, che aveva avvertito sul rischio di rincari legati alle voci che gravano sulle bollette, senza però quantificarne il possibile impatto.
''Le tariffe del prossimo trimestre luglio-settembre - ha spiegato Davide Tabarelli, esperto tariffario del Rie - dovranno scontare l'impatto degli extra costi 2006 che gravano sulle bollette. Primi tra tutti gli stranded cost - i costi cioè riconosciuti all'Enel e alle Genco per investimenti fatti prima della liberalizzazione per scelte di politica-economica e non più recuperabili - nonché quelli legati al Cip 6, gli incentivi cioè destinati alla produzione con fonti rinnovabili e assimilate''.
Per coprire queste due voci e aver risorse in grado di remunerare gli operatori che ne hanno diritto ''servono quest'anno circa 2,4 miliardi di euro'', spiega ancora Tabarelli sottolineando che al momento nella Cassa Conguaglio ci sono ''solo 790 milioni destinati a questo fine''. Di conseguenza ''sarà quindi necessario recuperare almeno in parte tali cifre che negli ultimi trimestri non erano state accantonate per ammortizzare il costo del caro-greggio, evitando fiammate eccessive sulle bollette finali dei consumatori'', già penalizzate dal caro-petrolio.
Per evitare che le tariffe della luce salissero in maniera vertiginosa a causa dell'impennata del barile, negli ultimi aggiornamenti trimestrali delle tariffe ''ci si è tenuti infatti stetti sul fronte degli extra-costi''. ''Un problema - prosegue Tabarelli - che ora non è più rinviabile. Il prossimo aggiornamento tariffario dovrà così recuperare parte di queste somme''. Con un aumento che, appunto, ''stimiamo in un minino del 3% ma che vediamo avvicinarsi più al 5%''. E anche questo incremento non sarà sufficiente a coprire al ''100% le risorse necessarie'' per quest'anno.