Kabul colpita da diversi kamikaze talebani
Gli attacchi alla vigilia della prima visita del neonominato inviato del presidente Obama
Diversi attentatori suicidi sono entrati in azione oggi nella capitale afgana, Kabul, nel centro della città vicino ai palazzi governativi. 26 morti e 57 feriti il bilancio del triplice attacco dinamitardo rivendicato dal portavoce dei Talebani Zabiullah Mujahid. A darne notizia è stato il ministero della Salute, precisando che le vittime dei tre attacchi - che hanno avuto come bersagli i ministeri della Giustizia e della Pubblica Istruzione, oltre alla sede dell'autorità che sovraintende al sistema carcerario del paese - sono soprattutto civili. Otto i terroristi rimasti uccisi, stando a quanto riferito dal ministro dell'Interno, Hanif Atmar, secondo il quale tuttavia il bilancio ammonterebbe a venti morti tra cui 11 civili, 7 ufficiali di polizia e due dipendenti dei servizi di intelligence.
Il primo attacco ha preso di mira il ministero della Giustizia, situato in pieno centro, vicino all'ingresso sud del palazzo presidenziale. Cinque i militanti armati di mitragliatrici coinvolti, uno dei quali ucciso all'ingresso della sede, mentre gli altri quattro, che hanno fatto irruzione all'interno, hanno aperto il fuoco indiscrimintamente contro i dipendenti. I militanti hanno fatto esplodere bombe a mano all'interno dell'edificio prima di essere uccisi dalle guardie durante lo scontro a fuoco durato oltre tre ore. I terroristi hanno occupato il piano terra ed il secondo piano dell'edificio e sono riusciti a prendere in ostaggio due dipendenti, poi rimasti uccisi durante lo scontro a fuoco.
Il secondo attacco è iniziato con un'esplosione all'ingresso della sede dell'autorità carceraria all'interno della quale ha poi fatto irruzione un terrorista. Le esplosioni provocate dagli assalitori hanno ucciso diverse persone, tra cui sei ufficiali di polizia. Contemporaneamente, la polizia ha ucciso un altro terrorista che cercava di fare irruzione all'interno del ministero della Pubblica istruzione. Il portvoce talebano ha parlato nel corso della sua rivendicazione di decine di unità delle forze di sicurezza uccise ed ha detto che agli attacchi hanno preso parte 16 Talebani.
Secondo Amerullah Saleh, capo della direzione nazionale per la sicurezza, l'attacco è stato orchestrato a partire dal Pakistan. "Mentre entravano nel ministero di Giustizia e prima di iniziare ad uccidere indiscriminatamente i civili presenti, hanno inviato tre messaggi in Pakistan, chiedendo la benedizione dell'organizzatore", ha affermato. Le autorità afgane hanno più volte ripetuto in passato che i militanti Talebani ricevono addestramento ed equipaggiamento dai militanti che si nascondono nelle aree tribali del Pakistan.
Gli attacchi terroristici avvengono alla vigilia dell'arrivo nella capitale afghana di Richard Holbrooke, inviato speciale nella regione del presidente americano Barack Obama.
Karzai invita i talebani moderati a prendere parte alla riconciliazione - Hamid Karzai ha nuovamente invitato i talebani non legati a gruppi terroristici, a prendere parte a un processo di riconciliazione nazionale. Il Presidente afghano aveva già rivolto questo invito ai talebani moderati più volte, ma domenica scorsa lo ha fatto di fronte alla platea della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, in un incontro al fianco del Consigliere per la sicurezza nazionale americano, James Jones, l'ex comandante delle forze alleate in Europa e quindi responsabile della missione Isaf, che ora sta definendo un documento destinato al presidente Barack Obama per ridefinire la strategia americana in Afghanistan.
Un incontro introdotto dal ministro della difesa tedesco, Franz Josef Jung che ha subito messo l'accento sulle divergenze emergenti fra gli Stati Uniti di Barack Obama e gli alleati chiamati a fare di più. "E' il momento giusto per sollecitare le forze della riconciliazione", ha dichiarato Karzai sottolineando che un tale processo ha bisogno del sostegno della comunità internazionale.
Karzai, che gli Stati Uniti stanno mettendo alle strette in vista delle prossime elezioni presidenziali (LEGGI), ha detto di rivolgersi a "tutti quei talebani che non sono parte di al Qaeda e di reti terroristiche, che desiderano accettare la costituzione, avere la pace nel paese e vivere una vita normale".
"E' assolutamente necessario che in Afghanistan attuiamo il processo di stabilizzazione in modo più efficace. Non può esserci sviluppo senza sicurezza, ma non può esserci neanche sicurezza senza sviluppo. Non vinceremo solo con lo strumento militare", ha dichiarato il ministro della Difesa tedesco, Franz-Josef Jung, anticipando il dibattito con gli Stati Uniti di Barack Obama che sembrano intenzionati a concentrare la loro attenzione sulla sicurezza, a scapito della ricostruzione. Con queste parole, Jung ha infatti inaugurato la sessione della Conferenza sulla sicurezza di Monaco dedicata all'Afghanistan.
Dopo la richiesta del vice presidente americano, Joe Biden, che aveva promesso una maggiore attenzione degli Stati Uniti verso gli alleati che tuttavia sono chiamati a "fare di più" (LEGGI), come potenziare i loro contingenti, Jung ha subito precisato che "il numero dei militari è sufficiente. Ciò di cui abbiamo bisogno è una maggiore ricostruzione, di un maggiore sforzo nello sviluppare l'esercito afghano". La Germania ha già deciso di raddoppiare i suoi aiuti allo sviluppo, portandoli a 170 milioni di euro e ad aumentare anche il numero di gruppi per l'addestramento dei militari, che saranno 21.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Dpa]