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L'abisso dietro le sbarre

Continua l'emergenza totale delle carceri siciliane: organici di polizia ridotti all'osso, sovraffollamento di detenuti, strutture fatiscenti

05 maggio 2011

"La Casa circondariale di Catania oggi ha un organico di 321 agenti uomini e 19 donne di Polizia Penitenziaria, ma 96 sono stati distaccati al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti e in altri servizi, pertanto sono in servizio 244 unità in totale a fronte di un organico previsto di 402 uomini e 33 donne, cioè 435. Di fatto l'organico è carente quasi del 42%".
È quanto ha reso noto - e non è la prima volta - la Uil di Catania che oggi tiene un presidio davanti alla Prefettura di Catania con i lavoratori degli istituti penitenziari per "denunciare le inquietanti carenze delle carceri locali e lo sconcertante trattamento del personale in servizio".
Alla manifestazione partecipano i segretari provinciali Uil e Uil Pa Angelo Mattone e Armando Algozzino che consegneranno ai rappresentanti delle istituzioni un "Rapporto sulle carceri di Catania e provincia" dedicato alla memoria dei dodici agenti penitenziari catanesi morti suicidi, vittime di omicidi o stroncati da infarto e altre cause di servizio in questi ultimi anni.


Carcere di Piazza Lanza a Catania

In merito alla casa circondariale etnea, il sindacato fa sapere che i detenuti "dovrebbero al massimo essere 221, mentre attualmente sono 580 detenuti: quasi il triplo rispetto al previsto. A peggiorare le cose, da 6 anni il personale non fruisce di caserma per interminabili lavori di ristrutturazione e, anche qualora si completassero i lavori, non sono stati previsti i fondi per l'acquisto di mobili e suppellettili per l'arredo della caserma. Inoltre, sono stati negati i fondi per il servizio navetta che, a causa delle difficoltà per l'inagibilità della caserma, accompagnava il personale per il pernottamento alla Scuola di S. Pietro Clarenza".
"Mancano anche i fondi per i contratti di pulizia e manutenzione ordinaria. Al personale, inoltre - continua il dossier della Uil - non sono state pagate le missioni effettuate l'anno precedente e lo straordinario non viene pagato interamente al personale nonostante sia chiamato a svolgerlo nel servizio giornaliero espletato. Il personale, infine, ha passato l'inverno al freddo senza poter fruire di caloriferi e senza intervento Ministeriale sarà costretto a morire di caldo nelle garitte dotate di vetri antiproiettile, dove la temperatura arriva a circa 50 gradi nei mesi più caldi".
Si passa poi al carcere di Bicocca sempre a Catania che, osserva la Uil, ha "un organico previsto di 220 unità, mentre il personale in servizio effettivo è di 163 unità di cui 33 distaccati fuori sede, un in aspettativa e un sospeso". "La capienza regolamentare dell'Istituto è di 150 detenuti, ma ad oggi sono presenti circa 180 detenuti sistemati in metà edificio perchè l'altra metà è chiusa per lavori di ristrutturazione. Con il sovraffollamento, altresì - sottolinea la Uil catanese - sono venute meno le condizioni igienico-sanitarie, mentre la cucina detenuti è in stato di assoluto degrado e totalmente in contrasto con le normative sulla sicurezza: andrebbe immediatamente chiusa". "La carenza di organico ormai è insostenibile - ricoda il sindacato - anche a causa di un errore iniziale nella formulazione delle piante organiche insufficienti sin dall'inizio. Al personale, peraltro, non sono state pagate le missioni effettuate l'anno precedente e lo straordinario non viene pagato interamente. Anche a Bicocca mancano fondi per i contratti di pulizia e manutenzione ordinaria, inoltre il personale ha passato l'inverno al freddo a causa dell'impianto di riscaldamento di fatto dismesso".
Il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti di Catania Bicocca è stato costituito nel 2005, la pianta organica assegnata era costituita da 161 unità. "Ora - denuncia il sindacato - effettivamente in servizio sono rimasti in 132. L'organico è stato, quindi, ridotto del 40 per cento negli ultimi anni senza mai avere delle integrazioni".

"La Casa Circondariale di Giarre - evidenziano ancora i sindacalisti etnei - è stata creata per ospitare solo detenuti a custodia attenuata, oggi sono invece presenti circa 115 detenuti di cui appena 22 a custodia attenuata. A fronte di un organico previsto di polizia penitenziaria di n. 45 unità, di fatto sono presenti in Istituto solo 20 Agenti titolari più 14 distaccati da altri istituti, per un totale di 35 che non bastano, ovviamente, a garantire la sicurezza dell'Istituto". "La Casa Circondariale di Caltagirone, che doveva essere un fiore all'occhiello dell'Amministrazione Penitenziaria, benchè di recente costruzione - conclude la Uil - è afflitta dall'umidità e dall'assenza di sistemi di automatizzazione, oltre che da un sistema fognario insufficiente per una struttura sovraffollata, 302 detenuti contro i 170 di capienza massima".

IN SICILIA CARCERI DA TERZO MONDO -  Il problema delle carceri in Sicilia purtroppo non riguarda soltanto catania e la sua provincia. Nell'intera isola, infatti, la maggior parte delle case circondariali soffrono i medesi disagi.
Nel carcere Ucciardone di Palermo (foto a sinistra) non vengono svolti interventi di manutenzione ordinaria, mancano gli impianti di riscaldamento e le celle hanno la muffa sulle pareti. Nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), invece, sono aumentate le aggressioni al personale da parte dei detenuti: lo scorso febbraio sono state 4 in meno di quindici giorni. "In una terra dove il problema vero è la mafia, come si fa a fronteggiare la situazione - denuncia il segretario regionale della Fns Cisl, Giovanni Saccone - senza mezzi, personale, strutture e risorse".
Il carcere Ucciardone è una delle 27 strutture presenti nell'isola: sono 630 i detenuti e circa 400 gli agenti in servizio, di cui solo cinque donne. "Ai detenuti non vengono garantiti i diritti più elementari - dice il segretario proviciale della Fp Cgil Anna Maria Tirreno - è una struttura antica, fatiscente, cade a pezzi".
"Servirebbero almeno 100 agenti in più - sottolinea il segretario provinciale del Sappe, Giuseppe Terrazzino - il contratto prevede turni di 6 ore, la media giornaliera è di otto, a volte ne svolgiamo 12 continuative".
Nell'ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto, dove sono ricoverate circa 380 persone, la pianta organica prevede 180 unità di personale, ma gli agenti in servizio sono solo 122.
I sindacati, in particolare, lamentano la carenza di personale femminile, insieme all'inadeguatezza delle strutture. "A causa del sovraffollamento delle carceri - spiega il segretario regionale del Sappe, Calogero Navarra - abbiamo difficoltà a garantire la sicurezza dei detenuti stessi dentro le carceri. Ci troviamo a dover sopperire una carenza di personale che si traduce nell'insofferenza dell'utenza dei detenuti stessi ed è alla base dei suicidi e degli atti di autolesionismo che negli ultimi tempi sono aumentati".

[Informazioni tratte daa Ansa, Lasiciliaweb.it]

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05 maggio 2011
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