L'abominevole sito della ''giornata dell'orgoglio pedofilo'' precedentemente bloccato dalla polizia è di nuovo attivo

Nei giorni scorsi dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni era arrivata l'ennesima buona notizia, ossia quella che annunciava di fatto il blocco su tutto il territorio nazionale dell'accesso ad un sito Internet tedesco che inneggia alla pedofilia e che intendeva celebrare on-line ''un'abominevole giornata dell'orgoglio pedofilo, denominata Boy Love day''. L'annuncio era stato dato direttamente dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, che ringraziava la Polizia postale.

Purtroppo il portale del ''Boy love day'' è di nuovo accessibile. A scoprirlo è stata l'associazione Meter di don Fortunato Di Noto, che l'ha subito denunciato alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania e Roma. Il portale, infatti, dichiarato chiuso su www.ibld.net, grazie a un nuovo indirizzo, contenuto in tutti i siti pedofili del mondo, è di nuovo accessibile da tutti i server italiani, attraverso il portale madre della Giornata dell'orgoglio pedofilo che sembra essere ospitato dall'Online institute for gay research e attraverso il sistema ''anonymouse.org''.
''Vorrei farvi sapere che il governo italiano ha usato le sue leggi per bannare l'indirizzo IP del nostro sito su tutto il territorio nazionale. Al momento però, dall'Italia è possibile connettersi al nostro sito solo usando un server proxy e quest'altro server che ci ospita''. Questo è uno dei messaggi contenuti nel forum del portale.

''Sembra una lotta contro i mulini a vento'', ha detto amareggiato don Di Noto, affermando di essere in contatto con il ministro delle Comunicazioni ''per coordinare la risposta a questa provocazione. Siamo più che certi che la Comunità omosessuale è contro la Giornata dell'orgoglio pedofilo, così come ha dichiarato e firmato l'on. Grillini. Chiediamo di alzare il livello di protesta, non solo dall'Italia, ma dal resto dell'Europa e dal mondo intero''. ''La Giornata dell'orgoglio pedofilo non è una manifestazione per la libertà di pensiero - ha concluso don Di Noto-, ma il tentativo da parte delle lobby pedofile di far passare un comportamento illecito e di reato: i bambini non appartengono ai pedofili e alla loro mentalità perversa e malata''.