L'accidentato cammino della Finanziaria ter
Problemi economici hanno rallentato i lavori all'Ars. Dalla manovra salta la norma sui prepensionamenti
Il cammino della Finanziaria ter all’Ars si è bloccato di nuovo. Infatti, la seduta fiume prevista nel primo pomeriggio di ieri e che avrebbe dovuto condurre all’approvazione finale all’alba di oggi è stata rinviata alla sera. Motivi dell’arresto problemi politici e di natura economica.
Il governo si è recato d’urgenza dal Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, per un informale confronto sulle coperture finanziarie. Dopo la bocciatura di un emendamento a firma dell’assessore all’Economia Roberto Agnello, e dopo l’insorgere di alcuni dubbi su manovre contabili già inserite nel testo, si è scoperta la mancanza di circa 300 milioni.
Intanto, dalla manovra ter è saltata la norma che avrebbe consentito a una parte dei dipendenti della Regione di andare in pensione anticipata, in alcuni casi anche già a 58 anni. La norma era stata presentata nei giorni scorsi dal governatore Rosario Crocetta come un aspetto cardine della manovra, "in questo modo - aveva detto il presidente - risparmieremo e snelliremo l'organico come chiesto dalla Corte dei Conti".
"La norma ormai è stata incardinata al testo e non possiamo stralciarla, quindi non è opportuno sopprimerla - ha detto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone - la soluzione trovata a grande maggioranza dalla capigruppo è stata di rispedirla in commissione". Di fatto la norma è scomparsa dalla manovra. "Di tutto questo - ha precisato Antonello Cracolici - si discuterà in un disegno di legge organico che verrà esaminato in commissione Affari istituzionali".
Soddisfatti i sindacati. "Alla fine i nostri reiterati richiami hanno sortito l'effetto sperato di stralciare le norme punitive nei confronti dei dipendenti pubblici siciliani", dicono Michele Palazzotto, Gigi Caracausi e Enzo Tango, segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl. "Non possiamo fare a meno di notare che, di fronte a un atteggiamento ostinato del governo, le nostre richieste siano state accolte anche da diversi deputati regionali. È sicuramente un risultato che premia l'iniziativa del sindacato confederale", hanno aggiunto i tre sindacalisti, che invece manifestano preoccupazione per l'esito complessivo della manovra alla luce dei dubbi sollevati sulla copertura finanziaria. "Se il governo non riesce a dissipare la nebbia sulla copertura finanziaria, sono a rischio gli stipendi di migliaia di lavoratori", hanno aggiunto. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl insistono, poi, sulla "necessità di aprire subito dopo l'approvazione della manovra un tavolo di confronto su riforme e contratto che riporti al centro della discussione il rilancio della pubblica amministrazione e la valorizzazione delle professionalità".
Il governo ha poi rivisto i conti della manovra ter. In aula Crocetta ha annunciato un taglio lineare dell'8% sull'intero importo della finanziaria (366 mln) per un totale di 29 milioni e l'accensione di un nuovo mutuo per 40 milioni. Il governo presenterà un emendamento. La decisione dopo il colloquio del governo con gli uffici del commissario dello Stato, alla luce di una sentenza della Consulta che si è espressa su alcune entrate nel bilancio della provincia autonoma di Bolzano.
Su proposta del presidente della commissione Bilancio, Nino Dina, l'aula ha poi proceduto con l'esame degli articoli che non prevedono impegni di spesa specifici.
Infine, è stato accantonato l’articolo che avrebbe introdotto il contributo di solidarietà, una sorta di tassa sulle pensioni d’oro, ostacolo da maggioranza e opposizione. Verrà votato nei prossimi giorni.
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it]
- Avvio in salita all'Ars per la manovra-ter (Guidasicilia.it, 29/07/14)