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L'accordo raggiunto

Intesa sullo stabilimento di Termini. Hanno firmato tutti i sindacati, ma la Fiom sottolinea: "Lo abbiamo fatto per senso di responsabilità"

28 novembre 2011

E' stato raggiunto al ministero dello Sviluppo economico l'accordo tra Fiat, governo e sindacati per 640 lavoratori di Termini Imerese che riceveranno un incentivo medio per raggiungere l'età pensionabile. Il costo totale dell'operazione sarà di circa 21,5 mln, il che significa che i lavoratori riceveranno in media 22.850 euro. La cifra prevista è di 460 euro per 48 mensilità oltre alle provvidenze previste per norma.
"Abbiamo raggiunto l'intesa tra Fiat e le parti sociali per la mobilità di 640 lavoratori. Riceveranno un incentivo per raggiungere l'età pensionabile", ha spiegato l'ad di Invitalia, Domenico Arcuri. "L'intesa è stata raggiunta grazie all'intervento del ministro Passera" ha sottolineato Arcuri.
Alla fine sabato, dopo un intera giornata di riunioni che sono andate avanti per sette ore, il superministro Corrado Passera è, quindi, riuscito a strappare all'azienda quella che Arcuri ha definito "la dimensione economica dell'incentivo sufficiente a raggiungere l'intesa". E, infatti, tutte le organizzazioni sindacali hanno detto sì, anche la Fiom, che però ha voluto sottolineare "l'amarezza" per un'accordo al "ribasso", con l'importo che si aggirerebbe intorno al 70-80% rispetto a quanto tradizionalmente dato dalla Fiat negli altri stabilimenti.

Ora non rimane che aspettare il prossimo e, con tutta probabilità, conclusivo tavolo, previsto per giovedì primo dicembre, in cui tornerà protagonista la Dr Motor, l'azienda molisana che è pronta a succedere al Lingotto nel sito siciliano per produrre 4 modelli di auto. Il piano industriale presentato da Massimo Di Risio prevede l'inizio dell'attività dal 2013 per andare a regime con 60 mila vetture annue nel 2017. Le assunzioni incomincerebbero, invece, dal 2012 e il pacchetto iniziale è di 241 posti per arrivare nel 2016 a 1.312. Dopo l'accordo di sabato per Dr è tutto più facile visto che il bacino dei "vecchi dipendenti" Fiat da riassorbire si è ridotto a circa 920 unità, rispetto alle 1.566 iniziali.
Per tutti gli altri lavoratori, i 640 che entro 6 anni (2 di cig e 4 di mobilità) raggiungeranno i requisiti pensionistici, infatti, grazie all'intesa, c'è la mobilità incentivata.

"Abbiamo concluso una trattativa importante in cui sono state accolte il 70% delle nostre richieste - ha detto Bruno Vitali della Fim-Cisl - Ora la prossima settimana possiamo chiudere l'accordo e avviare finalmente le nuove attività a Termini Imerese. I sindacati hanno avuto un forte senso di responsabilità per portare a termine questa mediazione".
"Fiat ha approfittato della situazione per ridurre le tabelle per la mobilità dei lavoratori e nemmeno il governo è riuscito a fargli fare un passo indietro - ha sottolineato invece Enzo Masini, responsabile settore auto della Fiom Cgil - La Fiat ha voluto fare un dispetto ai lavoratori siciliani. Ne abbiamo preso atto e giovedì saremo qui per costruire le garanzie per i lavoratori che dovranno restare nelle nuove attività di Termini Imerese. Certo ci aspettavamo di più, ma prendiamo atto che nemmeno il governo è riuscito a far retrocedere la Fiat, ma riconosciamo che senza la mediazione del ministro Passera non avremmo raggiunto questo risultato. Ora dobbiamo pensare al futuro dei lavoratori che resteranno".
Per il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, si tratta di "un'intesa apprezzabile e positiva perché risolve il problema degli incentivi accompagnando alla pensione oltre 600 persone". Scudiere ha sottolineato che "è stato positivo il lavoro svolto dal ministro Passera e dallo stesso Ministero per costruire una soluzione basata sul rispetto degli interessi in campo".
E soddisfazione ha espresso Antonio D'Anolfo dell'Ugl: "Siamo soddisfatti di aver salvaguardato tutti i lavoratori che possono andare in mobilità. La somma era soddisfacente anche se ora dobbiamo lavorare per il futuro dello stabilimento con l'ingresso di Di Risio. Credo che raggiungeremo l'accordo già il 30 novembre".
Secondo Eros Panicali della Uilm "è stata una mediazione positiva quella del governo perché abbiamo raggiunto un buon risultato. I lavoratori riceveranno per 4 anni di mobilità 460 euro mensili, ovvero 22.850 euro che sommato all'indennità equivale alla pensione". La Uilm ha poi fatto sapere che "il prossimo incontro sulla vertenza di Termini Imerese si terrà giovedì 1 dicembre al ministero dello Sviluppo economico", dicendosi "fiduciosa" sul raggiungimento della firma finale per l'accordo complessivo del passaggio dello stabilimento da Fiat a Dr Motor.

"Siamo molto soddisfatti per l’esito della riunione di oggi a Roma per Termini Imerese. Così si scioglie l’ultimo nodo, quello legato alla mobilità incentivata, per il futuro di quell’area industriale. E’ stato un iter molto laborioso, ma da ora in poi nasce una nuova stagione, con nuove certezze per i lavoratori". Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha commentato così l’esito della riunione di sabato. "La prossima settimana - ha aggiunto il governatore - parte una nuova stagione nella storia del settore automobile di Termini Imerese e del suo indotto industriale. Siamo certi che i nuovi insediamenti produttivi sapranno dare nuove certezze e ben produrre, garantendo agli operai di Termini quel futuro cui hanno diritto e per cui la Regione è stata al lavoro senza sosta. Questo governo ha svolto un ruolo delicato e fondamentale nella gestione della crisi - ha osservato - con chiari e precisi impegni finanziari avviati e già operativi per il rilancio del polo industriale di Termini Imerese: 150 milioni destinati a rafforzare le infrastrutture e altri 200 milioni che serviranno a supportare l’insediamento di nuove attività produttive. Altri 45 serviranno come incentivo alla rioccupazione dei lavoratori e 10 sono disponibili per l’aggiornamento professionale e la riqualificazione del personale". "La Regione ha già attivato tutte le strumentazioni finanziarie utili ad attrarre nell’area iniziative imprenditoriali, immaginando anche una diversificazione produttiva e dimensionale. Siamo sempre stati al fianco dei lavoratori di Termini Imerese in ogni momento di questa lunghissima crisi - ha concluso Lombardo – sostenendoli nelle loro legittime forme di protesta e aiutandoli anche quando, per due volte, hanno voluto essere presenti a Roma per manifestare. Comprendendo le ragioni dei lavoratori e la drammatica crisi di quel territorio, giorni fa la Giunta ha stanziato un bonus straordinario di 1,5 milioni a sostegno famiglie degli operai".

Ma il giorno dopo l'accordo raggiunto tra Fiat e sindacati su Termini Imerese, le reazioni  non sono state tutte positive. "Non c'è proprio niente da festeggiare. Stiamo parlando di un funerale, non di un lieto evento. Bisognerebbe piangere e chiedere conto di questo disastro, non brindare" ha scritto sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. "Capisco che i sindacati, anche la Fiom, abbiano dovuto firmare l'accordo perché i lavoratori, abbandonati da tutti, possano almeno essere accompagnati alla pensione. Ma - aggiunge Di Pietro - non possiamo fare finta che questo risultato sia positivo per qualcuno, a parte Marchionne e gli azionisti Fiat". "Certo - prosegue - non possono festeggiare i 640 lavoratori che di qui alla pensione, tra sei anni, dovranno cavarsela con circa 460 euro al mese. Poteva andargli pure peggio, ma questa non è una grande consolazione né un modello innovativo di politica sociale e industriale". "Temo che avranno poco da fare festa anche gli operai che resteranno in fabbrica, assunti dalla Dr Motors della famiglia Di Risio, quella presentata dal ministro dello Sviluppo economico che dovrebbe rilevare lo stabilimento". "De Risio, che io come molisano conosco bene, non sta pagando da mesi i suoi dipendenti e - scrive ancora Di Pietro sul suo blog - non vorremmo che fosse di nuovo una di quelle fregature ai danni dei lavoratori che tante volte abbiamo visto in questi ultimi anni". "Meno di tutti può festeggiare l'Italia - prosegue - che vede la sua principale azienda privata sganciarsi e alzare i tacchi dopo aver spremuto come un limone lo Stato, senza che nessun governo, né quello precedente né questo, abbia mosso o muova un dito per impedirlo".
Per il leader di Sel, Nichi Vendola, "con il nuovo governo siamo almeno alla decenza dell'imposizione alla Fiat di un tavolo di negoziato". "E' un cambio di passo - ha rilevato - rispetto ai tempi in cui il ministro era Sacconi che era un costruttore di lacerazioni delle relazioni industriali". "Immaginare che il governo non debba essere una squadra di hooligans, una curva dello stadio che tifa contro i lavoratori - ha sottolineato Vendola - già questa mi pare un'innovazione rispetto a quello che c'era fino all'altro giorno".
Il coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, parlando a 'L'intervista' di Maria Latella su SkyTg24, si è detto "contento che a Termini Imerese si sia arrivato ad un accordo" ma per questo, ha aggiunto, "non c'era bisogno di un governo tecnico".

Intanto a Termini Imerese, appena raggiunta l'intesa, è stato subito tolto il presidio davanti alla fabbrica. Per questa mattina Fiom, Fim e Uilm hanno indetto un'assemblea dei lavoratori della Fiat di Termini Imerese e dell'indotto, davanti ai cancelli dello stabilimento, per illustrare i contenuti dell'accordo sugli incentivi.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it, Repubblica/Palermo.it]

 

 

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28 novembre 2011
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