L'acqua è come l'aria, è di tutti
L'acqua è un patrimonio dell'Umanità. I governi hanno la responsabilità di garantirla a tutti
Il 22 marzo di ogni anno si celebra la ''Giornata Mondiale dell'Acqua'', proclamata nel 1993 dall'Assemblea delle Nazioni Unite.
Oggi è la Giornata Mondiale dell'Acqua perché la carenza di acqua potabile e pulita è una emergenza mondiale e in alcune aree del pianeta è una vera e propria catastrofe.
L'acqua, la più importante risorsa del nostro pianeta, è un bene comune che appartiene a tutti gli abitanti della terra ed è patrimonio dell'umanità. L'accesso all'acqua è un diritto fondamentale e inalienabile, che va garantito a tutti.
Eppure circa il 40% della popolazione mondiale, distribuite in 80 paesi, si trova in stato di penuria d'acqua con mediamente meno di 2,7 litri di acqua al giorno per persona. Il problema della disponibilità di questo prezioso bene e della sua gestione e distribuzione equa e solidale è, contemporaneamente, all'origine di scontri sociali in molte parti del mondo, dall'India, alla Bolivia, dalla Cina, all'Africa, al Medio Oriente.
Eppure, mentre scoppiano vere proprie guerre per l'acqua, dalle nostre parti l'abitudine allo spreco e la noncuranza ci fanno sprecare insensatamente questa risorsa fondamentale, come l'aria.
I cambiamenti climatici in corso, manifestandosi spesso con eventi estremi, acuiscono la gravità della situazione. Inquinamento, surriscaldamento globale e una cronica mala gestione delle risorse idriche sono tra i fattori principali dell'allarme siccità. A dirlo sono le Nazioni Unite che per la Giornata mondiale dell'acqua di quest'anno hanno scelto come tema il ''Fronteggiare la scarsità'' del bene: il problema siccità infatti riguarda 43 Paesi. L'Onu stessa sottolinea che sulla Terra c'è acqua a sufficienza per tutti, ma solo se viene gestita in modo adeguato.
Secondo l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), entro il 2025, 1,8 miliardi di persone vivranno in Paesi o regioni con una scarsità d'acqua assoluta, e due terzi della popolazione mondiale potrebbero vivere in serie condizioni di mancanza d'acqua. Le nazioni con maggiore difficoltà nell'accesso all'acqua saranno quelle nordafricane, mediorientali e dell'Asia occidentale, che già oggi vivono questo tremendo problema.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) afferma che al di sotto della soglia di 50 litri d'acqua al giorno si può già parlare di sofferenza per mancanza di acqua: di fatto, come abbiamo già accennato, il 40% della popolazione umana (2,5 miliardi di individui) vive in condizioni igieniche impossibili soprattutto per carenza di acqua. Le persone colpite sono già tra le più povere al mondo. Per malattie legate al mancato accesso ad acqua pulita ogni anno muoiono 11 milioni di persone.
Il consumo di acqua nei Paesi africani varia in media tra 12 e 50 litri al giorno per abitante, in quelli europei tra 170 e 250 litri, negli Stati Uniti raggiunge i 700 litri. Solo16 persone su 100 possono aprire un rubinetto e usufruire di acqua potabile, priva di sostanze inquinanti o agenti patogeni; 84 persone su 100, invece, devono cercarla, spesso molto lontano dalle abitazioni, presso fonti dove la disponibilità è scarsa e la qualità scadente.
Per tutti questi motivi nei giorni scorsi a Bruxelles, al Parlamento europeo, si è tenuta l'Assemblea mondiale degli eletti e dei cittadini per l'acqua (AMECE). Un'inedita assise internazionale che ha inteso diffondere il diritto all'acqua potabile come diritto umano da sottrarre ai processi di privatizzazione e mercificazione proposti dal mercato, e stabilire un collegamento tra i cittadini e le istituzioni al fine di prendere impegni concreti per garantire a tutti l'accesso all'acqua.
A Bruxelles era presente anche una delegazione di Legambiente che ha sostenuto con forza la richiesta di una Commissione d'inchiesta sull'utilizzo dei fondi privati per l'acqua nel mondo; l'inserimento dell'acqua nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in occasione del sessantesimo anniversario della firma nel 2008; la richiesta alle Nazioni Unite e al Consiglio di Sicurezza dell'istituzione di una convenzione mondiale specifica sull'acqua, affinché in ogni Paese la Costituzione contenga il divieto di privatizzare l'acqua.
Ed è proprio la privatizzazione dell'acqua una delle cose più assurde con la quale è obbligatorio combattere: un uso politico-economico di un elemento vitale come l'acqua che ha rovinato ed inginocchiato intere nazioni e che sta diventando uso comune anche nella nostre vicinissime realtà.
Il 10 marzo scorso 10mila manifestanti si sono riversati per le strade di Palermo proprio per ricordare a tutti, ed in particolar modo ai governati, che ''L'acqua è un bene naturale, è come l'aria, ne devono potere usufruire tutti''. Una manifestazione sentita e partecipata per dire un chiaro NO alla privatizzazione, perché, come ha detto padre Alex Zanotelli, missionario comboniano e leader del movimento italiano per l'acqua, ''il problema non è più il petrolio, ma è l'acqua, un bene primario e fondamentale che non possiamo consegnare alle multinazionali''.
Palermo è stata scelta dagli organizzatori della manifestazione nazionale (Forum dei movimenti siciliani per l'Acqua, tanti sindaci siciliani, la Cgil, il Forum italiano dei Movimenti per l'acqua, partiti politici ed associazioni di vario titpo) perché è stata spaccata in due proprio dai processi di privatizzazione: la città vera e propria è rimasta in mano a una società a capitale pubblico, e la provincia è stata totalmente privatizzata.
Un problema da sollevare con forza, perché il rischio è quello di vedere un diritto di tutti diventare un affare di pochi.
Da tutto questo la proposta di legge di iniziativa popolare del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, che mira a riordinare la gestione dell'acqua in Italia con una nuove norme e, nel frattempo, avviare una moratoria, con un decreto del governo, di tutti i processi di privatizzazione in corso (leggi).
- Dossier Acqua e Ambiente (Legambiente)
- www.worldwaterday.org
- www.acquabenecomune.org
- www.contrattoacqua.it
- Acqua a mano armata (beppegrillo.it)