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L'acqua è poca e... la nave non galleggia

Un'estate tragica per le Isole Eolie, tra riduzioni di collegamenti navali e diminuzione di approvvigionamento idrico

03 luglio 2006

All'inizio della scorsa settimana i quattro sindaci delle Isole Eolie con i rispettivi consigli e giunte comunali hanno occupato simbolicamente una nave della Siremar, la 'Antonello da Messina', in segno di protesta contro la riduzione dei collegamenti navali da e per Napoli decisi nella legge Finanziaria del precedente governo. Una riduzione che sarà attuata anche nei mesi di maggior richiamo turistico, ossia nei mesi di luglio e agosto. Una tragedia.
A bordo della 'Antonello da Messina', in navigazione da Lipari a Salina, sono saliti i tre sindaci di Salina (Lidia Coppola di Santa Marina Salina, Antonio Podetti di Leni e Virgilio Ciampi di Malfa) e quello di Lipari, Bruno Mariano, che amministra tutte le altre sei isole eoliane, con i componenti delle giunte e alcuni residenti, in tutto circa cento persone. Gli amministratori hanno chiesto che anche per il 2006 rimanga inalterato il collegamento navale da e per Napoli, di sei corse a settimana, e non venga ridotto a due, come invece è stato deciso. ''Questo provvedimento ci porterebbe indietro di almeno venti anni - ha dichiarato Antonio Podetti - con forti ripercussioni economiche perché‚ l'attività turistica ne risentirebbe sensibilmente''. Il sindaco di Leni ha inoltre informato che già qualcuno ha disdettato prenotazioni proprio per la difficoltà di raggiungere le Eolie in assenza di adeguati collegamenti.

''La lunga estate dei disagi nei collegamenti marittimi da e per le isole degli arcipelaghi siciliani purtroppo è appena iniziata. Dopo aver tagliato 4 corse su sei della nave che collega Napoli a Milazzo passando per le Eolie e dopo il mancato avvio del collegamento veloce estivo Mazara del Vallo-Pantelleria, adesso apprendiamo che anche la nave che collega Porto Empedocle a Lampedusa e Linosa esegue una corsa settimanale in meno e proprio nei fine settimana estivi''. La denuncia arriva da Franco Lobocchiaro, segretario regionale Fit Cisl marittimi, intervenendo sui disagi registrati soprattutto sulle isole Eolie. ''La situazione è sempre più pesante - dice Lobocchiaro - perché i tagli ai collegamenti confermati anche durante l'ultimo incontro in sede ministeriale, hanno già causato il mancato avvio al lavoro di 100 marittimi stagionali che attendono proprio l'estate per ottenere 4 mesi di imbarco. I nuovi tagli piovono ancora come un fulmine sulla difficile situazione occupazionale siciliana causando disagi sempre maggiori anche al turismo e dunque danni indiretti''. ''I tagli inizialmente imposti a tutte le compagnie di navigazione regionale, sembrano adesso concentrarsi interamente in Sicilia - ha aggiunto Lobocchiaro -. La coperta è troppo corta, ma quando c'è da tirarla da un lato piuttosto che da un altro - ha  concluso il sindacalista -, alla fine a restare con i piedi al vento è sempre e soltanto la Sicilia''.

Ma le belle Isole del Vento dovranno fare i conti non soltanto con la diminuzione delle navi, ma con una diminuzione ben peggiore: quella dell'acqua.
Per le Isole Eolie si prospetta infatti un'estate con poca acqua. Turisti e residenti rischiano di doversi accontentare di quella del mare nei giorni più caldi (e più affollati) dell'anno perché il ministero della Difesa, Arturo Parisi, ha deciso di tagliato la fornitura d'acqua a tutte le isole minori della Sicilia che hanno una produzione propria di acqua molto bassa e che vengono ''aiutate'' attraverso navi cisterna che portano periodicamente sulle isole acqua potabile che viene immessa negli acquedotti. Con le navi arrivavano 1.750 mila metri cubi di acqua all'anno, ora è stato annunciato che ne arriveranno solo 1.400 mila. A farne le spese soprattutto le Eolie, che da sole consumano 1.200 mila metri cubi di acqua, in gran parte concentrati nel periodo estivo.
''Il taglio ci permette di coprire il fabbisogno di luglio e parte di agosto - spiega l'ingegner Giuseppe Giunta, responsabile dell'ufficio isole minori della Regione -, ma, visto che dobbiamo far fronte anche alle esigenze dei residenti durante tutto l'anno, il razionamento dovrò avviarlo da subito''.
A breve, dunque, alberghi, campeggi e ville sul mare avranno l'acqua col contagocce. E ci sono isole in cui il razionamento è già cominciato. ''Da qualche giorno a Salina stiamo rimediando con scorte locali e un'autobotte - dice il sindaco di Leni Antonio Podetti -, ma non possiamo andare avanti per molto. Proprio quest'anno avevamo realizzato strutture ricettive di lusso. E ora cosa diciamo ai turisti? Scusate, ma non potete fare la doccia? È assurdo: io aspetto qualche giorno, poi riconsegnerò la fascia di sindaco''. Pronto a mobilitarsi anche il collega di Lipari Mariano Bruno, che parla addirittura di ''un disegno criminoso ai danni delle Isole Eolie''.

I sindaci dell'arcipelago sono tutti di centrodestra, ma l'allarme acqua, però, è bipartisan.
''Rischiamo una catastrofe - ammette il segretario Ds di Lipari, Pino La Greca -. Anche i sindaci dell'arcipelago avevano sottovalutato il problema. Si sarebbero potuti mobilitare già quando è stata varata la Finanziaria, e invece si preoccupano soltanto ora che è cominciata l'estate''.
In realtà, la situazione è esplosa solo venerdì scorso. Fino a quel momento il governo si era impegnato a intervenire. Dell'emergenza acqua si parlerà già oggi, nell'incontro che i sindaci avranno a Messina col ministro dei trasporti Alessandro Bianchi.

Senz'acqua e con pochi collegamenti, quest'anno le Eolie rischiano veramente il tracollo, tanto che gli albergatori hanno già presentato una denuncia alla Procura di Roma chiedendo un risarcimento di 50 milioni di euro. E la mancanza d'acqua potrebbe fare vittime illustri anche tra quei ministri che alle Eolie sono di casa. ''Non mi interessa di chi sono le colpe - avverte La Greca -, ora siamo al governo e dobbiamo fare la nostra parte. Noi isolani non faremo sconti a nessuno. Il ministro Melandri ha casa a Filicudi, D'Alema è spesso da queste parti e anche il presidente Napolitano viene un mese l'anno a Stromboli. Tutti conoscono questa realtà e noi conosciamo personalmente loro. Hanno l'obbligo di assumersi le loro responsabilità''.
Quindi, mentre i disagi prima dei collegamenti poi dell'acqua, verranno subìti da tutti, sia da quelli di centrodestra sia da quelli di centrosinistra, il presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro torna a parlare di ''una strategia punitiva nei confronti della Sicilia''.
''Dopo avere tagliato i collegamenti marittimi - ha detto Cuffaro -, ora da Roma vogliono anche assetare turisti e abitanti degli arcipelaghi siciliani''. ''Il ministero della Difesa - sostiene il governatore - ha annunciato un taglio di ben 400.000 metri cubi nelle forniture d'acqua destinate alle isole degli arcipelaghi siciliani''. Secondo Cuffaro, questa ''è una scelta inaccettabile da parte di un governo che mostra sempre più il suo volto prevaricatore e antimeridionalista. Tagliare le risorse idriche - osserva il presidente della Regione - è l'ultimo gesto scellerato della strategia punitiva contro la Sicilia e si aggiunge alla scelta incredibile del ministro Bianchi che ha comportato il taglio dei collegamenti marittimi già operato in danno solo della Sicilia e dei siciliani''.

''Tutto ciò fa parte di una strategia 'antisicilianista' e  il governo non può far finta di nulla - ha detto infine il governatore - mentre taglia acqua e trasporti creando preoccupazione ed incertezza nei tour operator così come negli abitanti delle isole minori, e mettendo, dunque, a rischio la stagione turistica e lavorando per il disimpegno di quanti erano intenzionati ad investire in Sicilia attraverso patti territoriali e accordi di programma. La politica dei figli e dei figliastri, purtroppo, sembra non finire qui visto che indiscrezioni - ha concluso Cuffaro - lasciano presagire tagli anche nel settore della giustizia proprio a Lipari''.

Sulla teoria della ''strategia di governo antisicilianista'' ha ribattuto il deputato regionale dei Ds Filippo Panarello: ''Ma quale strategia antisicilianista? Questi tagli sono la conseguenza dell'ultima Finanziaria del governo Berlusconi''.

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03 luglio 2006
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